Cosa rientra nell’Ecobonus 2024, novità e conferme per il 2024: l’elenco aggiornato dei lavori 15/02/2024
DL Energia e Legge di Bilancio 2024: l’opinione di chi opera nel campo delle fonti rinnovabili 20/12/2023
Le pompe di calore smart e green di Panasonic e tado portano la transizione energetica nelle case europee 17/04/2024
Le pompe di calore smart e green di Panasonic e tado portano la transizione energetica nelle case europee 17/04/2024
Indice: Comportamento energetico dell’involucro edilizio opaco Materiali utilizzati nell’involucro edilizio opaco Materiali utilizzati nelle strutture orizzontali Efficienza energetica della copertura Tipologie di isolanti per l’involucro opaco Prestazioni acustiche dell’involucro opaco Resistenza meccanica dell’involucro edilizio opaco Parallelamente, oltre al difficile compito di bilanciare le esigenze di controllo termoigrometrico durante tutto l’anno, l’involucro edilizio opaco deve garantire una serie di prestazioni complesse, che comprendono le seguenti categorie: Controllo termoigrometrico; Isolamento acustico; Resistenza meccanica; Stabilità agli agenti atmosferici; Stabilità al fuoco; Sicurezza antintrusione; Aspetto e durabilità nel tempo I flussi energetici relativi al bilancio globale dell’edificio sono direttamente proporzionali alla superficie di scambio tra ambiente interno ed esterno e, pertanto, l’involucro edilizio opaco costituisce la superficie disperdente più ampia dell’edificio. Comportamento energetico dell’involucro edilizio opaco Per ottimizzare il comportamento energetico dell’involucro edilizio opaco è necessario controllare le prestazioni di isolamento termico in regime stazionario e dinamico. Nel primo caso, gli scambi di calore che si verificano attraverso le pareti, il basamento e la copertura sono espressi dalla trasmittanza termica (U), una grandezza che indica la capacità di un componente di trasmettere calore lungo la sua stratigrafia e che dipende dallo spessore e dal tipo di materiali di cui è costituito l’elemento tecnico. Nei climi freddi e in inverno la prestazione energetica è ottimizzata da un involucro edilizio caratterizzato da valori contenuti di trasmittanza termica. Nei climi caldi e in estate, invece, è necessario valutare il comportamento in regime variabile: la prestazione di accumulo e di rilascio termico di un componente tecnico è definita dall’inerzia termica, una grandezza che indica la capacità di ritardare la trasmissione del calore e di immagazzinare energia termica. A sua volta, dipende dal tempo impiegato dal calore per attraversare l’involucro (sfasamento), dalla stratigrafia, dall’attenuazione dei picchi termici (fattore di attenuazione) e dalla trasmittanza termica periodica del componente opaco. Infine, è necessario verificare che all’interno del componente non si verifichi la diffusione del vapore acqueo, che potrebbe causare la formazione di condensa superficiale e interstiziale, il deterioramento dei materiali, la germinazione microbica e il deprezzamento delle prestazioni energetiche dei materiali utilizzati nei diversi strati. Materiali utilizzati nell’involucro edilizio opaco Per limitare gli scambi termoigrometrici è necessario porre particolare attenzione alla definizione delle prestazioni fisiche dei materiali utilizzati nei singoli sistemi costruttivi, in particolare per quanto riguarda i supporti murari e i materiali isolanti. Il supporto murario ha la funzione di sopportare i carichi statici legati al peso proprio dell’intero sistema costruttivo, le sollecitazioni dinamiche del vento e i carichi di forze d’urto. Il supporto può essere realizzato in laterizio, in cemento armato o alleggerito. Supporto laterizio Nel primo caso, i materiali per murature verticali possono essere classificati in molteplici sottogruppi in relazione alla funzione (strutturale, tamponamento, divisorio), al formato (mattoni, blocchi), alla percentuale di foratura (mattoni pieni, semipieni, forati) e alla natura della materia prima, l’argilla, che può essere utilizzata al naturale (mattoni) o con opportuni additivi di alleggerimento (laterizio alleggerito e rettificato). Pareti in cemento armato Le pareti realizzate in cemento armato sono costituite da blocchi in calcestruzzo cellulare autoclavato, un materiale minerale composto da silice, ossido di alluminio, ossido di calcio e acqua che si caratterizza per elevati valori di permeabilità al vapore acqueo e potere termoisolante. Materiali utilizzati nelle strutture orizzontali I materiali utilizzati nelle strutture orizzontali dei solai che separano i diversi piani di un edificio e come supporto alle coperture, sono costituiti da elementi di forma parallelepipeda che devono essere posati in opera con i fori orizzontali e si dividono in elementi gettati in opera, travetti prefabbricati ed elementi interposti e pannelli prefabbricati.Lo spessore del blocco costituisce un dato importante di scelta perché è legato ai limiti massimi di luce libera tra i muri o le travi di appoggio del solaio, oltre i quali le sollecitazioni meccaniche sulle nervature in calcestruzzo armato tendono a superare le norme di sicurezza. Un altro importante elemento di scelta è la larghezza del blocco, che definisce la distanza fra le nervature. Efficienza energetica della copertura e delle pareti Infine, l’efficienza energetica di una copertura è connessa con il comportamento igrometrico del laterizio di rivestimento, un materiale igroscopico capace di assorbire parte del vapore acqueo contenuto nell’aria. L’acqua, dotata di conducibilità termica elevata, tende a inficiare le proprietà termofisiche dei materiali da costruzione. Le strategie di controllo per le problematiche igroscopiche La necessità di limitare le problematiche igroscopiche nei materiali di copertura ha portato a sviluppare due tipi di strategie di controllo, basate su principi tra loro contrapposti. La prima sfrutta le tecnologie di ventilazione sottomanto come mezzo di dissipazione per ridurre l’accumulo igroscopico a carico dei materiali, mentre la seconda si affida all’impiego di barriere e di freni al vapore e all’aria al fine di limitare gli scambi diffusivi e convettivi che possono portare alla condensazione superficiale o interstiziale dei sistemi non ventilati. In tutti i casi, la scelta del materiale isolante svolge un ruolo fondamentale per aumentare le prestazioni termofisiche dell’involucro opaco. Nelle pareti, l’isolamento termico può essere inserito sulla faccia interna, esterna o nello strato intermedio della struttura. La posizione influisce sul comportamento dinamico della parete in quanto crea una separazione fisica tra i diversi strati. L’isolamento interno (controparete isolata) è adatto per ambienti ad uso discontinuo e con frequenti oscillazioni termiche, in quanto riduce l’inerzia complessiva della parete e trattiene il calore all’interno dell’edificio. L’isolamento esterno (isolamento a cappotto o parete ventilata) è indicato per ambienti con funzionamento continuo dell’impianto di riscaldamento in quanto modera le fluttuazioni termiche superficiali e interne, mantenendo condizioni una buona stabilità climatica nei locali. Infine, l’isolamento interstiziale consente di ridurre le dispersioni energetiche complessive e la formazione di fenomeni di condensa e di discomfort locale. Tipologie di isolanti per l’involucro opaco Gli isolanti termici di tipo tradizionale sono classificati in base alla natura in materiali fibrosi, cellulari e porosi.La scelta del sistema deve essere effettuata in relazione al tipo di applicazione e alle condizioni operative. I materiali naturali di natura organica a struttura fibrosa comprendo le fibre di legno, vegetali (canapa, kenaf e mais e cellulosa) e la lana di pecora. Possono essere utilizzati per l’isolamento termoacustico di intercapedini, coperture a falda, cappotti interni ed esterni e controsoffitti. In linea generale, presentano buone proprietà di assorbimento termico, sfasamento, attenuazione, traspirabilità e igroscopicità. I materiali sintetici di natura fibrosa comprendono la vermiculite, la fibra di poliestere e le lane minerali (lana di vetro e di roccia). La vermiculite è una roccia di origine vulcanica utilizzata nella preparazione di calcestruzzi e per la realizzazione di intonaci termoisolanti. Le fibre di poliestere e le lane minerali sono indicate per l’isolamento di pareti, coperture dall’interno, intercapedini e controsoffitti. Le lane minerali, in particolare, si caratterizzano per le buone proprietà di isolamento termico e acustico, la stabilità dimensionale, la resistenza al fuoco, la resistenza meccanica, l’elasticità e la comprimibilità. I materiali cellulari si dividono in naturali e sintetici. Alla prima categoria appartiene solo il sughero espanso che si caratterizza per le buone proprietà acustiche e di accumulo termico. È adatto per realizzare cappotti protetti da risalita di acqua, intercapedini e controsoffitti.I materiali sintetici comprendono il polistirene espanso sinterizzato (EPS), il polistirene espanso estruso (XPS), il poliuretano espanso rigido (PUR) e gli elastomeri espansi. Si caratterizzano per le elevate prestazioni di resistenza termica, leggerezza, impermeabilità e per la scarsa resistenza solari, termiche e meccaniche (ad eccezione del poliuretano). Sono utilizzati per cappotti esterni e interni, controsoffitti, contropareti, isolamento di coperture piane e inclinate. I materiali porosi di natura inorganica (pomice, perlite espansa e argilla) sono particolarmente indicati per l’isolamento di intercapedini, solai e sottotetti non praticabili, sottofondi di pavimenti e coperture. Gli isolanti innovativi comprendono i panelli sottovuoto (Vacuum Insulating Panels- VIP), gli aerogel, i materiali a cambiamento di fase (Phase Change Materials – PCM) e riflettenti. I primi si caratterizzano per l’elevata permeabilità al vapore acqueo e resistenza alla pressione mentre l’aerogel è un materiale leggero, ad alto isolamento termico e acustico. L’uso dei materiali a cambiamento di fase permette di aumentare l’inerzia termica della parete e, pertanto, sono adatti per involucri leggeri e nel recupero di edifici caratterizzati da massa ridotta. Infine, gli isolanti riflettenti sono realizzati mediante una stratigrafia complessa di materiali metallici, plastici, schiume, pellicole a bolle e intercapedini d’aria e nello spessore di pochi millimetri consentono di ottenere prestazioni di conducibilità termica molto elevate. Nel periodo invernale, l’uso di questi prodotti su pareti o coperture evita la dispersione per irraggiamento del calore interno. Prestazioni acustiche dell’involucro opaco Dal punto di vista acustico, l’involucro edilizio opaco deve garantire idonee caratteristiche di isolamento e di fonoisolamento. L’isolamento acustico indica la capacità che ha una struttura di ridurre l’energia acustica che si propaga per via aerea dall’ambiente disturbante a quello ricevente. Questa prestazione è definita attraverso il potere fonoisolante (R) che indica la capacità dei materiali di ridurre la trasmissione del suono incidente e varia in relazione alla frequenza del suono e alle caratteristiche fisiche e dimensionali dell’involucro. La trasmissione acustica dipende, quindi, dalla frequenza del suono incidente, dalla geometria, dalla rigidità, dallo smorzamento e dalla massa della parete. Quest’ultima rappresenta la resistenza al passaggio del rumore e, pertanto, il suo valore è direttamente proporzionale alla forza di inerzia che si oppone al movimento (potere fonoisolante). Resistenza meccanica dell’involucro edilizio opaco La resistenza meccanica dell’involucro edilizio opaco è legata alla stabilità e all’attrezzabilità. La prima è intesa come la capacità della struttura e dei suoi strati funzionali di resistere alle sollecitazioni derivanti dal peso caratteristico e dai carichi ambientali (vento, all’acqua e alla grandine) e di servizio (persone, urti, …), senza subire deformazioni tali da pregiudicarne la stabilità, la sicurezza e la funzionalità nel tempo. L’attrezzabilità, invece, indica la capacità dell’involucro di sopportare i carichi appesi all’interno e all’esterno, dovuti a tende, insegne, cavi. L’involucro opaco deve avere anche buone caratteristiche di resistenza al fuoco e di sicurezza antintrusione. In primo luogo deve impedire la propagazione di un incendio, garantire la stabilità e la tenuta alla fiamma e contenere la tossicità dei fumi entro un certo l’intervallo di tempo prestabilito in relazione alla funzione d’uso dell’edificio. La sicurezza antintrusione è legata al tipo di stratigrafia, alle modalità di posa dei singoli componenti e la presenza di giunti e di aperture di ventilazione. I requisiti di aspetto sono volti a verificare la planarità, l’assenza di difetti superficiali, l’omogeneità di colore e di brillantezza e la durabilità agli urti e alle condizioni d’uso dell’involucro. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
19/04/2024 Corre l'eolico, record di crescita 117 GW nel 2023 A cura di: Tommaso Tetro Eolico: per il Global Wind Energy Council il 2023 è stato il migliore di sempre, con ...
18/04/2024 Crisi idrica, l'appello di Legambiente e Unhcr: “216 milioni di persone potrebbero migrare per la mancanza di acqua” A cura di: Giorgio Pirani La crisi idrica è al centro della crisi climatica e delle migrazioni: negli ultimi 23 anni, ...
17/04/2024 Crisi climatica minaccia numero per la salute, oltre 250mila morti all'anno al 2050 A cura di: Tommaso Tetro Il Wwf in occasione del World health day chiede interventi urgenti per abbattere le emissioni di ...
16/04/2024 Decreto Fer X, Italia Solare soddisfatta della bozza: “Obiettivo sfidante ma realistico” A cura di: Giorgio Pirani Italia Solare auspica una veloce approvazione del decreto Fer X che incentiva la realizzazione di impianti ...
15/04/2024 Overshoot day 2024: in Italia è il 19 maggio A cura di: Federica Arcadio In soli cinque mesi l’Italia arriva all'overshoot day, consuma cioè tutte le risorse naturali “dell’anno”. Solo ...
12/04/2024 Via libera definitivo alla Direttiva Case Green A cura di: Raffaella Capritti Direttiva Case Green: l'Ecofin questa mattina ha dato il via libera definitivo alla EPBD edifici a ...
12/04/2024 Un premio alle migliori CERS: candidature aperte A cura di: Federica Arcadio Legambiente e MET Group lanciano la prima edizione del premio destinato alle comunità energetiche (CERS) che ...
11/04/2024 Rinnovabili vs paesaggio, un’alleanza possibile. Quanti ritardi per approvare i progetti ambientali A cura di: Giorgio Pirani Uno studio di Althesys sulla tutela del paesaggio nella transizione energetica, ha evidenziato l'accumularsi dei ritardi ...
10/04/2024 Green Energy Day: impianti rinnovabili aperti e visitabili A cura di: Federica Arcadio Il 20 aprile Green Energy Day: una giornata per aiutare i cittadini a capire l'importanza della ...
09/04/2024 CER: attivi i portali del GSE per gli incentivi A cura di: Raffaella Capritti Sono operativi i portali del GSE per inviare le richieste di contributo per le comunità energetiche ...