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In Italia il patrimonio immobiliare è costituito dall’85% da edifici esistenti con bassi livelli di efficienza energetica che, spesso, si traducono in scarsa qualità, ridotto comfort ambientale ed elevati costi di gestione. Recuperare, ristrutturare e riqualificare l’esistente, in particolare storico, dovrebbe essere, per il nostro paese, uno strumento fondamentale per riattivare gli investimenti nel mercato immobiliare, sostenere l’innovazione tecnologica e migliorare la qualità del patrimonio. Queste le tematiche affrontate nel convegno “L’energia dell’edificio storico”, organizzato il 6 aprile scorso dal Centro Architettura Energia del Dipartimento di Architettura dell’Università degli studi di Ferrara con il centro ricerche Eurac di Bolzano e il Teknehub Rete Alta Tecnologia Emilia Romagna nella prestigiosa cornice del Salone del Restauro di Ferrara. Il seminario ha dato voce a diverse figure protagoniste di questo processo, presentando studi e linee di indirizzo per un intervento di miglioramento prestazionale consapevole del patrimonio culturale. La teoria e l’applicazione multi-scalare avevano l’obiettivo, da una parte, di fornire gli strumenti per programmare azioni di recupero rispettose, calibrate ed efficaci, dall’altra, di consentire agli organi di controllo un’adeguata azione di tutela dei valori testimoniali. Il convegno si è aperto con l’intervento dell’Arch. Andrea Alberti, direttore della Soprintendenza per le Province di Venezia, Treviso, Padova e Belluno che ha sottolineato l’importanza di un intervento consapevole, capace di unire le esigenze di tutela con le nuove modalità di fruizione del patrimonio, ricalcando quanto è stato fatto negli anni appena passati per la sicurezza, in merito all’adeguamento sismico delle strutture, anche storiche. In seguito, il Prof. Pietromaria Davoli del centro Architettura Energia del Dipartimento di Architettura di Ferrara ha delineato un quadro molto aggiornato dello stato di fatto delle ricerche e degli studi svolti sul risanamento energetico degli edifici storici. Partendo dall’introduzione dei principali documenti di indirizzo a livello europeo, nazionale e locale, ha mostrato la vastità e l’importanza dell’argomento e la necessità di mettere a sistema tutte le informazioni a disposizione dei progettisti e delle autorità di tutela. La Prof. Alessandra Battisti del Dipartimento di Pianificazione Design Tecnologia dell’Architettura dell’Università “La Sapienza” di Roma ha presentato le “Linee guida di indirizzo per il miglioramento dell’efficienza energetica nel patrimonio culturale. Architettura, centri e nuclei storici ed urbani” elaborate dal Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo (Mibact). Particolare attenzione è stata posta alle strategie di miglioramento dell’involucro edilizio e alla componente impiantistica, presupponendo il maggiore rispetto possibile delle strutture antiche e del loro originario comportamento. Le diverse opportunità di retrofit energetico sono supportate da una serie di schede tecniche che definiscono in modo dettagliato le possibilità di intervento più adatto allo specifico ambito operativo. L’Arch. Elena Lucchi, senior researcher presso l’EURAC Research di Bolzano, ha presentato una serie di metodi, procedure, strumenti e interventi di risanamento energetico per gli edifici storici, grazie all’esperienza sviluppata nei progetti europei 3ENCULT ed EFFESUS dedicati proprio a questo tema. Partendo dalla consapevolezza che l’azione su patrimonio storico nasce da una conoscenza approfondita delle caratteristiche dell’immobile originario, sono state descritte le tecniche di analisi storica e conservativa, di rilievo materico, di audit energetico strumentale e di monitoraggio ambientale, evidenziano le problematiche e le specificità della loro applicazione al patrimonio storico. Sono stati presentati poi alcuni interventi di risanamento energetico molto nel dettaglio, mostrando i problemi in fase di canterizzazione o di test di laboratorio. Gli interventi presentati hanno riguardato l’isolamento termico dall’interno, il recupero e la sostituzione di finestre esistenti, l’illuminazione ad alta efficienza e la ventilazione meccanica controllata. L’Arch. Marta Calzolari del centro Architettura Energia del Dipartimento di Architettura di Ferrara ha illustrato alcuni risultati della ricerca svolta dal centro per la messa a punto di un sistema di analisi speditiva e semplificata utile alla programmazione degli interventi di miglioramento energetico alla scala del cluster storico. Il recepimento della Direttiva Europea con il D.lgs. 102/2014 obbliga le Amministrazioni Centrali a riqualificare il 3% annuo di superficie coperta dei propri edifici. Per questa ragione, diventa strategico che tali amministrazioni siano fornite di strumenti necessari ad una efficiacie programmazione e valutazione economica degli interventi di gestione e miglioramento energetico del proprio vasto patrimonio immobiliare. Lo strumento speditivo, attualmente sperimentato sul patrimonio storico dell’Ateneo ferrarese, permetterà di fornire all’amministrazione un’immagine dello stato di fatto energetico dell’intero complesso edilizio storico dell’Università, dalla quale partire per impostare le scelte principali di intervento, decise in funzione delle diverse categorie di edifici. L’Arch. Manuela Faustini del Settore Edilizia e Patrimonio del Comune di Bologna, ha descritto i lavori realizzati presso la Sala Urbana di Palazzo d’Accursio a Bologna, nell’ambito dei progetti europei 3ENCULT e GOVERNEE. In particolare è stato presentato il progetto relativo all’illuminazione naturale e artificiale, che ha previsto la sostituzione delle finestre e l’inserimento di un nuovo sistema di illuminazione, posto in stretta correlazione con un sofisticato impianto di domotica. Gli obiettivi principali del progetto hanno riguardato la rilevazione e gestione delle condizioni di temperatura e umidità per assicurare un buon comfort visivo e un’ottimale conservazione delle decorazioni pittoriche, oltre che un risprmio energetico e una qualità della luce ottimale per la valorizzazione delle opere. Il seminario ha sottolineato la complessità del risanamento energetico del patrimonio storico e l’importanza della collaborazione tra gli attori coinvolti negli ambiti di ricerca, educazione, progettazione e programmazione degli interventi. Diventano, pertanto, necessari approcci di condivisione e integrazione delle conoscenze, sempre più interdisciplinari e applicati ad esempi concreti. *Marta Calzolari – Centro Architettura>Energia, Dipartimento di Architettura, Università degli Studi di Ferrara ** Elena Lucchi – Eurac Research – Politecnico di Milano Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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