Architettura sostenibile: il progetto della Città Foresta di Boeri

In un panorama metropolitano turbato da un eccesso di inquinamento e scarsità di aree verdi diviene sempre più indispensabile progettare secondo i principi di un’architettura sostenibile. Stefano Boeri si impegna da sempre nella ricerca di modelli architettonici e urbani che prediligono la presenza di vegetazione, elemento predominante all’interno delle sue opere. Dopo il progetto del Bosco Verticale, il pensiero creativo del celebre architetto milanese si sposta sulla definizione di interi quartieri verdi all’interno delle metropoli cinesi, dando vita al progetto della Città Foresta.

Città Foresta di Boeri

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Ciò che conta oggi è spostare l’attenzione sulla necessità di avere città più verdi non solo nei termini di un impatto visivo puramente estetico, ma anche dal punto di vista qualitativo ambientale.

Nella metropoli meneghina questa necessità si è potuta tradurre con l’erezione di un grattacielo che porta la firma di Stefano Boeri e che si è aggiudicato due importanti riconoscimenti: il premio dell’International Highrise Award come grattacielo più innovativo al mondo e la nomina di Grattacielo più Bello del Mondo da parte del Council on Tall Buildings And Urban Habitat.

Come avrete capito stiamo parlando del Bosco Verticale, l’architettura sostenibile che rappresenta il primo esempio di riforestazione metropolitana e apri-fila di una serie di realizzazioni che lo hanno reso un punto di riferimento in tutto il mondo; ne è un esempio il primo Bosco Verticale realizzato in Asia, denominato Nanjing Vertical Forest.

Grazie a questa realizzazione innovativa si è potuto registrare un impatto ambientale estremamente positivo con un assorbimento di 30 tonnellate all’anno di CO2 e delle relative polveri sottili, accompagnati dalla consistente produzione di ossigeno.

Il successo di Boeri non si ferma qui e l’architetto, dal 2015, decide di spingersi verso la progettazione sostenibile di vere e proprie città verdi realizzando un progetto di ricerca a Shijiazhuang e una città foresta, la cui realizzazione è prevista per il prossimo anno, a Liuzhou.

Il problema dell’inquinamento in Cina

La crescita vertiginosa della popolazione cinese non si arresta e in diverse città si stanno raggiungendo numeri esorbitanti, pari a 60 milioni di persone.

La volontà di intraprendere lo studio di un progetto sostenibile proprio nella metropoli Shijiazhuang non è casuale; la città detiene, infatti, un triste primato per il più alto tasso di inquinamento dell’aria registrato in Cina, segnato da una cappa di smog e fuliggine che si dissipa solo per pochi giorni all’anno.

Per ovviare ai problemi di inquinamento che danneggiano costantemente la città e i suoi abitanti Stefano Boeri ha pensato a una vera e propria Città Foresta capace di ospitare 100mila persone occupando una superficie di 225 ettari.

La Forest City di Shijiazhuang

La Forest City di Shijiazhuang rappresenta il prototipo di una città composta da una serie di strutture che richiamano il Bosco Verticale e vuole essere uno spunto da cui partire per dare vita a una nuova generazione di città piccole, compatte e verdi. Progetto di ricerca Città forestaCaratterizzata da dozzine di edifici alti e di medie dimensioni, le cosiddette VerticalForests©, attorniati dalle foglie di alberi, che vanno dai 3 ai 9 metri di altezza, arbusti e piante fiorite, totalizza l’equivalente di 20.000 metri quadrati di bosco divenendo un vero e proprio ecosistema urbano.

L’organizzazione urbana si basa sull’individuazione di cinque distretti, sviluppati attorno a un parco centrale destinato alle principali funzioni pubbliche, ognuno dei quali ospita circa 20.000 abitanti.

La forma della pianta cittadina è riconducibile all’immagine di un fiore in cui ogni petalo, coincidente con un distretto, assume la funzione di ambiente sociale ad uso misto, con alloggi residenziali, uffici, spazi per la vendita al dettaglio, centri commerciali, spazi pubblici e giardini.

I petali convergono verso il parco centrale in cui sono collocate strutture per le funzioni pubbliche quali l’ospedale, la scuola e le attività culturali.

L’aspetto innovativo della Forest City risiede nella capacità di accogliere verticalmente volumi urbani che normalmente occupano 25 ettari di terreno, accogliendo una grossa quantità di abitanti senza consumare terreni utili all’agricoltura e ambienti naturali, limitando i costi dei mezzi pubblici e riducendo il consumo di energia.Concept di Stefano BoeriShijiazhuang riuscirebbe così a trasformarsi da città più inquinata in Cina a città sostenibile, caratterizzata da un basso consumo energetico grazie all’azione filtrante delle specie vegetali alloggiate sui balconi degli edifici.

Questa soluzione riuscirebbe a ridurre di ben 3 gradi la differenza tra temperatura esterna e intera alle abitazioni, minimizzando il riscaldamento delle facciate fino a 30 gradi durante la stagione estiva.

La Città Foresta funziona come un vero e proprio assorbitore di CO2 e di polveri prodotte dall’inquinamento urbano grazie alla funzione delle piante che circondano le abitazioni o sono collocate sui balconi.

Ne risulta una maggiore produzione di ossigeno che svolge una funzione sanificante dell’aria urbana e un’azione schermante all’entrata dell’inquinamento negli spazi interni abitati o fruiti per le varie attività quotidiane.

Approssimativamente, ogni mq di facciata di Vertical Forest assorbe 0,4 kg di CO2 all’anno, considerando solo le piante ospitate sulle facciate degli edifici verdi; se pensiamo, poi, alle specie vegetali presenti all’interno dei parchi e dei giardini possiamo arrivare a considerare un assorbimento approssimativo di 1.750 kg di CO2 all’anno.

Non dimentichiamo, inoltre, che la piantumazione di molteplici varietà di piante funge da moltiplicatore della biodiversità, permettendo di ospitare molte specie di uccelli e animali domestici.

Liuzhou Forest City

Il progetto di Città Foresta di Liuzhou è stato commissionato all’architetto Stefano Boeri da Liuzhou Municipality Urban Planning, richiedendo la realizzazione di un’area urbana interamente ricoperta di alberi e piante ed energeticamente autosufficiente a nord di Liuzhou, nella provincia meridionale e montuosa dello Guangxi, in un’area di circa 175 ettari lungo il fiume Liujiang.La Città Foresta a Liuzhou in CinaQuesto progetto, presentato per la prima volta da Boeri alla conferenza internazionale COP 21 di Parigi nel 2015, rappresenta lo sviluppo concreto del lavoro di ricerca e progettazione intrapreso dall’architetto nell’ambito della forestazione urbana.

I modelli urbanistici e architettonici che hanno come obiettivo la rigenerazione ambientale e l’incremento della biodiversità costruiscono la loro identità attorno alla realizzazione della Città Foresta.Liuzhou partono i lavori del Master Plan Queste città verdi rivoluzionano il modo di concepire e di vivere il centro urbano, assumendo un ruolo fondamentale per una crescita sostenibile a livello globale che parta da una nazione che, più di altre, sente la necessità di far fronte ai problemi dell’inquinamento, la Cina.

Il masterplan di Liuzhou è stato approvato nel 2017 e include la realizzazione di uffici, case, alberghi, ospedali e scuole interamente ricoperti di alberi e piante; una progettazione di edifici, quindi, che avviene in funzione della presenza di vegetazione.La Città Foresta che combatte l’inquinamento atmosferico La città, destinata ad accogliere 30.000 abitanti, si caratterizza per la capacità di assorbire circa 10.000 tonnellate di CO2 e 57 tonnellate di polveri sottili, producendo al contempo circa 900 tonnellate di ossigeno.

Non manca il progetto infrastrutturale che prevede la realizzazione di una linea ferroviaria veloce e le dotazioni necessarie per incrementare l’utilizzo di automobili a motore elettrico.

Liuzhou Forest City avrà la capacità di svolgere tutte le attività necessarie in maniera pienamente autosufficiente dal punto di vista energetico, sia in termini di geotermia per il condizionamento degli interni che in relazione all’applicazione di pannelli solari sui tetti delle varie strutture.La città foresta realizzata da Stefano Boeri in CinaTutti gli edifici accoglieranno diverse specie di piante e alberi di qualunque dimensione e destinazione, totalizzando la piantumazione di 40.000 alberi e circa 1 milione di piante di più di 100 specie.

Un rimboschimento radicale che non interesserà, quindi, solamente viali, parchi e giardini, ma diverrà una presenza fondamentale anche sulle facciate degli edifici, ottimizzando la qualità dell’aria degli spazi interni, oltre ad incrementare la salubrità dell’aria esterna.

I vantaggi legati all’adozione di questo espediente si traducono anche nella riduzione della temperatura media e nella creazione di una barriera al rumore che generi benessere e comfort.

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