La crisi di Covid-19 rallenta ma non arresta la crescita delle rinnovabili

IEAcalo nel 2020 della nuova capacità di produzione da rinnovabili a causa del coronavirus, ma nel 2021 ci si aspetta una ripresa purché i governi si impegnino per per garantire la fiducia degli investitori.

IEA: La crisi di Covid-19 rallenta ma non arresta la crescita delle rinnovabili

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Secondo l’Agenzia Internazionale per l’Energia, a causa dell’emergenza sanitaria coronavirus, per la prima volta in 20 anni quest’anno calerà la nuova capacità da rinnovabili, ma si prevede che la loro crescita riprenderà l’anno prossimo, a patto che continuino le politiche di sostegno dei governi.

Dal Rapporto pubblicato oggi Renewable Market Update, aggiornamento del precedente Renewables 2019, pubblicato a ottobre 2019, emerge infatti che, nonostante le fonti di energia rinnovabile abbiano dimostrato una resistenza impressionante durante la pandemia e la loro quota sia aumentata nel mix di energia elettrica in molti mercati, nel 2020 la nuova capacità energetica di impianti fotovoltaici, eolici, idroelettrici e a biomassa sarà di 167 GW gigawatt (GW), il 13% in meno rispetto al 2019.

Il calo è legato prima di tutto ai possibili ritardi nell’attività di costruzione a causa delle interruzioni della catena di fornitura, delle misure di blocco e delle linee guida per il distanziamento sociale. Ma nonostante il rallentamento delle nuove aggiunte, la capacità globale globale di energia rinnovabile crescerà del 6% nel 2020, superando la capacità totale di energia elettrica del Nord America e dell’Europa messe insieme.

Per il 2021 IEA stima che sarà raggiunto lo stesso livello di incremento della capacità di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili del 2019, grazie anche alla parziale messa in servizio di due mega progetti idroelettrici in Cina. Ma nonostante la ripresa, la crescita per il biennio 2020/2021 dovrebbe essere inferiore del 10% rispetto alle previsioni dell’AIE prima dell’epidemia di coronavirus. Ci sono infatti previsioni al ribasso in quasi tutti i mercati maturi, ad eccezione degli Stati Uniti, dove gli investitori si affrettano a portare a termine i progetti prima della scadenza dei crediti d’imposta.

Dopo l’eccezionale crescita dell’anno scorso, le nuove aggiunte in Europa sono destinate a diminuire di un terzo nel 2020, si tratta del più grande calo annuale dal 1996. Anche nel Vecchio Continente per il prossimo anno è previsto un parziale recupero.

“La resistenza delle energie rinnovabili agli impatti della crisi Covid-19 è una buona notizia, ma non può essere data per scontata”, ha sottolineato il dottor Fatih Birol, direttore esecutivo dell’IEA. “I Paesi continuano a costruire nuove turbine eoliche e impianti solari, ma a un ritmo molto più lento. Anche prima della pandemia il mondo aveva bisogno di accelerare in modo significativo la diffusione delle energie rinnovabili per avere la possibilità di raggiungere i suoi obiettivi energetici e climatici. In mezzo alle straordinarie sfide sanitarie ed economiche di oggi, i governi non devono perdere di vista il compito essenziale di accelerare le transizioni di energia pulita per permetterci di uscire dalla crisi su un percorso sicuro e sostenibile”.

Già all’inizi di quest’anno in alcuni paesi vi erano preoccupazioni, intensificate dall’emergenza coronavirus, riguardo ai sistemi di finanziamento, incertezza politica e integrazione delle rinnovabili nella rete. I governi hanno ora l’opportunità di invertire questa tendenza rendendo gli investimenti nelle rinnovabili una parte fondamentale dei pacchetti per la ripresa dell’economia La priorità dovrebbe essere data ai settori che offrono opportunità di creare posti di lavoro e crescita economica, sviluppando al contempo sistemi energetici più efficienti e resistenti e riducendo le emissioni. Ciò include un’attenzione particolare agli edifici e ai trasporti, attraverso il sostegno sia alle energie rinnovabili che all’efficienza energetica.

Fotovoltaico ed eolico

Il fotovoltaico e l’eolico rappresentano l’86% dell’incremento globale di capacità rinnovabile, ma si prevede che la loro crescita annuale diminuirà rispettivamente del 18% e del 12% rispetto al 2019.

Il fotovoltaico  rappresenta oltre la metà della crescita prevista per l’energia rinnovabile nel 2020 e nel 2021, ma le sue aggiunte diminuiscono da 110 GW nel 2019 a oltre 90 GW nel 2020. Si prevede che i progetti solari fotovoltaici su scala industriale ripartiranno bene nel 2021, dato che per la maggior parte sono già finanziati e in costruzione, ma è improbabile che le installazioni complessive superino i livelli del 2019.

Ciò è dovuto a un recupero significativamente più lento del fotovoltaico solare distribuito, considerando anche che le famiglie e le piccole imprese stanno rivedendo i propri piani di investimento.

IEA: Nuova capacità fotovoltaica nel periodo 2019-2021
Nuova capacità fotovoltaica, 2019-2021, previsioni ottobre 2019 vs. previsioni maggio 2020. Fonte IEA

In Europa lo scorso anno le nuove installazioni di fotovoltaico hanno toccato il record storico di 19 GW nel 2019 rispetto ai soli 10 GW installati nel 2018, dopo il forte calo del 2020, per il 2021 la crescita annuale dovrebbe arrivare a 15 GW. Nel complesso, si prevede che la regione aggiungerà 25 GW nel 2020-21, guidata da Spagna, Germania e Francia. Si tratta di un calo del 18% rispetto alle previsioni di ottobre 2019.

I ritardi nella messa in servizio causati dalla crisi di Covid-19 hanno rallentato il ritmo degli impianti eolici a terra quest’anno, ma dovrebbero essere in gran parte compensati nel 2021, dato che la maggior parte dei progetti in cantiere sono già finanziati e in costruzione. Rimane tuttavia l’incertezza sui progetti che avevano previsto di garantire il loro finanziamento quest’anno e di diventare operativi l’anno prossimo. L’impatto della crisi sulla diffusione dell’eolico offshore rimarrà limitato nel 2020 e nel 2021, poiché i progetti offshore hanno periodi di costruzione più lunghi rispetto a quelli onshore.

Si prevede un aumento della capacità di produzione di energia idroelettrica sia nel 2020 che nel 2021, grazie alla messa in servizio di due mega progetti idroelettrici in Cina e al sostegno della ripresa delle energie rinnovabili il prossimo anno

“La spettacolare crescita delle rinnovabili e la riduzione dei costi negli ultimi due decenni sono stati un grande successo per i mercati energetici globali trainati dall’innovazione sia tecnologica che dagli aiuti dei governi. Ma il continuo calo dei costi non sarà sufficiente a proteggere le rinnovabili da una serie di incertezze esacerbate dal Covid-19″, ha detto Fatih Birol. “Bisognerà attuare strategie politiche adeguate per garantire la fiducia degli investitori nei mesi e negli anni a venire”.

Rinnovabili nei trasporti e per il riscaldamento

L’impatto della pandemia coronavirus sulle energie rinnovabili si estende ben oltre il settore dell’elettricità. Perché ci sia una vera transizione verso l’energia pulita è necessario pianificare la decarbonizzazione di tutti i settori dell’economia, compresi i carburanti per i trasporti e il riscaldamento degli edifici.

La crisi della Covid-19 ha cambiato radicalmente il contesto globale dei biocarburanti, elemento chiave nel passaggio a un trasporto più sostenibile. Il forte calo della domanda di benzina e diesel danneggia anche il loro consumo, a causa delle politiche che impongono ai fornitori di miscelare una determinata quantità di biocarburanti con i carburanti fossili per il trasporto. Si prevede che la produzione di biocarburanti per i trasporti si contragga del 13% nel 2020, si tratta del primo calo in due decenni. Nel 2021 ci si aspetta una crescita della domanda di carburanti per i trasporti e la loro produzione potrebbe tornare ai livelli del 2019, ma sarebbe comunque inferiore alle previsioni dell’AIE prima della pandemia.

Anche il consumo di energie rinnovabili per il riscaldamento è destinato a diminuire nel 2020. Il recente crollo dei prezzi del petrolio e del gas sta danneggiando la competitività a livello di costi dei combustibili rinnovabili e delle tecnologie per il riscaldamento. Molti investimenti pianificati per passare dal riscaldamento a combustibile fossile ad alternative rinnovabili o elettriche saranno probabilmente rinviati o cancellati a meno che i governi non introducano un sostegno politico più forte.

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