Servono 1.010 miliardi di euro entro il 2050 per garantire il Net Zero in Italia

Per raggiungere gli obiettivi Net Zero entro il 2050 in Italia sono necessari investimenti per oltre 1.000 miliardi di euro, e un cambio di passo a livello burocratico e normativo rimuovendo prima di tutto gli ostacoli che oggi rallentano lo sviluppo delle energie rinnovabili. La transizione energetica, inoltre, non può prescindere dal contributo diretto dei cittadini, attraverso scelte consapevoli, come l’acquisto di veicoli elettrici o l’efficientamento energetico delle abitazioni.

Servono 1.010 miliardi di euro entro il 2050 per garantire il il Net Zero in Italia

Garantire il rispetto degli obiettivi NET Zero al 2050 per l’Italia significa affrontare sfide importanti: sono prima di tutto necessari investimenti imponenti pari a 1.010 miliardi di euro e vanno snelliti i processi autorizzativi. Agici nel corso del workshop “Net Zero Economy al 2050: miraggio o realtà?”, organizzato in collaborazione con Edison, ha presentato lo studio “Net Zero: la sfida e il potenziale delle energie rinnovabili al 2050″, che evidenzia le azioni necessarie per ridurre le emissioni climalteranti, con focus su tre settori chiave non ETS, residenziale, terziario e trasporti, il più inquinante e approfondendo il ruolo delle FER.

Nello studio sono state inoltre analizzate le strategie di 17 grandi utility italiane ed europee che vantano una capacità complessiva installata di 224,8 GW.

Nonostante gli investimenti in energie rinnovabili (FER) siano in costante crescita, sono ancora troppi gli ostacoli, principalmente burocratici, per garantire la transizione energetica dell’Italia in una Net Zero Economy, con il rischio concreto di scoraggiare gli investimenti da parte degli operatori del settore. La chiave di volta, secondo il rapporto, è un impegno collettivo e concreto, supportato da policy mirate.

Lo scenario attuale: investimenti e sfide per l’Italia del Net Zero

Lo studio di Agici evidenzia che se da un lato il settore delle rinnovabili ha visto crescere la capacità installata, dall’altro gran parte del parco impianti inizia ad essere piuttosto datato, il che rappresenta una sfida importante. Circa il 70% degli impianti idroelettrici e geotermoelettrici risale a prima del 1980, mentre la maggior parte degli impianti eolici e fotovoltaici è stata costruita tra il 2007 e il 2014.

Secondo lo studio, al 2025, la capacità rinnovabile installata sarà pari a 83 GW, ma entro il 2050 sarà necessario rinnovare circa 73,8 GW, con un costo stimato di 48,3 miliardi di euro. Un impegno considerevole che riguarderà soprattutto il settore fotovoltaico e idroelettrico, essenziali per garantire una continuità nella produzione di energia pulita.

“Immaginare una società decarbonizzata significa entrare in un terreno ancora inesplorato, proiettarsi in un mondo completamente nuovo”, ha dichiarato Marco Carta, Amministratore Delegato di Agici. “Per raggiungere gli obiettivi europei di decarbonizzazione al 2050 c’è bisogno di realismo, ma soprattutto di uno sforzo concreto e condiviso da parte di tutti”.

L’ostacolo burocratico: il freno che rallenta la transizione energetica

Si conferma che la lentezza dei processi autorizzativi sia una delle criticità più significative del nostro paese. Nonostante il Piano Nazionale Integrato Energia e Clima (PNIEC) tracci un percorso chiaro verso gli obiettivi climatici, l’iter burocratico per l’approvazione dei progetti di energia rinnovabile è ancora troppo lungo e complesso. Questo rappresenta un freno significativo per gli investitori, che spesso si trovano a dover affrontare moratorie e provvedimenti in contrasto con gli stessi obiettivi del PNIEC.

Agici evidenzia come, tra il 2023 e il 2030, la capacità rinnovabile installata dovrebbe aumentare del 63% (+147,6 GW) rispetto a quella del 2023. Tuttavia, per raggiungere questo risultato, saranno necessari investimenti complessivi di 174,3 miliardi di euro, di cui 42 miliardi solo da parte degli operatori italiani. “Le aziende sono pronte a fare la loro parte”, sottolinea Carta, “ma ora si attende una risposta a livello politico”.

Anna Pupino, Coordinatrice dell’Osservatorio Rinnovabili di Agici, ha ribadito l’importanza di pianificare non solo i nuovi investimenti, ma anche i costi di manutenzione e rinnovo degli impianti esistenti. “Non è sufficiente investire in una capacità rinnovabile per arrivare ad una Net Zero Society, ma è necessario pianificare e anticipare ad oggi i costi di manutenzione e rinnovo di domani. Al nostro Paese è richiesta una grande lungimiranza per supportare gli operatori nel sostenimento dei costi e garantire una corretta manutenzione degli impianti”.

Infine è chiaro che la transizione energetica debba coinvolgere anche i cittadini, attraverso scelte consapevoli, come l’acquisto di veicoli elettrici o l’efficientamento energetico delle abitazioni.

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