Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
A cura di:La Redazione Gli stoccaggi di gas a fine dicembre 2022 sono arrivati a quota 84%. Questo il bilancio messo a punto da Snam che per la fine dell’anno scorso registra un risparmio di oltre 5 miliardi di metri cubi di gas rispetto al 2021, grazie all’effetto delle azioni portate avanti come lo stoccaggio di ultima istanza, il controflusso invernale, le aste infraday e anche al clima mite del periodo relativo al terzo trimestre 2022. Le scorte italiane di gas infatti sono in aumento del 38% rispetto a quelle del 31 dicembre 2021 che erano al 68% (ai valori evidenti bisogna aggiungere anche lo stoccaggio strategico). In particolare al 31 dicembre 2022 negli stoccaggi della controllata Stogit si trovano 9,3 miliardi di metri cubi, cui vanno sommati 4,5 miliardi di metri cubi di stoccaggio strategico. Si tratta di una quantità superiore di circa 2,6 miliardi rispetto alla giacenza di 6,7 miliardi di metri cubi rilevata a fine dicembre 2021. Il 70% del volume di gas si trova nei siti della pianura padana mentre il restante 30% nel giacimento abruzzese di Fiume Treste, in provincia di Chieti. Secondo la piattaforma Agsi-Gie (Aggregated gas storage inventory-Gas infrastructure europe) gli stoccaggi europei di gas sono invece all’83,5%, per una capacità energetica pari a 934,68 Terawattora (TWh). La Germania ha stoccaggi per il 90,57% a 222,8 TWh, la Francia 84,28% a 112,6 TWh, il Belgio all’88,38% a 6,7 TWh, la Danimarca al 90,97% a 9,04 TWh, la Spagna 93,22% a 32,8 TWh, l’Italia 82,49% a 159,5 TWh (83,83 Stogit, 46,85 Igs, 68,58 Edison stoccaggio). Per l’Italia “il consumo di gas nel quarto trimestre 2022 – spiega Snam – è risultato pari a circa 16,9 miliardi di metri cubi, con un risparmio di 5,6 miliardi di metri cubi”; mentre nel quarto trimestre del 2021 il consumo era stato di 22,5 miliardi di metri cubi. Secondo Snam si tratta di un risultato che “va ricondotto anche alla minore domanda industriale e al passaggio di alcune utenze a combustibili alternativi al gas naturale”. I minori rilasci dal sistema di stoccaggio registrati nel periodo novembre-dicembre 2022 avranno quindi “un effetto positivo aggiuntivo, perché in condizioni di utilizzo massimizzato dell’intero sistema – un’eventualità che non è da escludere in casi di freddo intenso o altre emergenze – consentiranno una prestazione superiore di erogazione di gas alla punta”. Ed è per questo che, “a meno di eventi imprevedibili, la stagione invernale potrebbe chiudersi a fine marzo 2023 con almeno 3 miliardi di metri cubi di gas residui in stoccaggio, contro i 0,69 miliardi di metri cubi registrati l’anno precedente”. La diretta conseguenza è che questo “quantitativo agevolerà il successivo processo estivo di riempimento”. Guardando all’avanzare della stagione invernale – rileva Snam – si tratta di “un risultato molto positivo reso possibile non solo dalle favorevoli condizioni meteorologiche e dal Piano nazionale di contenimento dei consumi ma determinato e sostenuto dalle azioni messe in atto per ottimizzare la gestione dei flussi”. In questo contesto Snam “ha contribuito al raggiungimento dei risultati ottenuti sul fronte delle riserve con molteplici iniziative”. Tra queste, l’avvio – all’inizio dello scorso novembre – di “un nuovo servizio di stoccaggio in controflusso, che ha previsto l’offerta agli utenti di una capacità di iniezione fino a 600 milioni di metri cubi nel periodo novembre-dicembre, con erogazione da effettuare nel trimestre gennaio-marzo 2023. Un servizio particolarmente apprezzato dagli operatori e assegnato per la totalità dei volumi”. Inoltre, visto il perdurare della tensione dei mercati energetici, delle incertezze legate alla variabilità climatica e dei potenziali rischi di interruzione delle forniture di gas, a inizio dicembre Snam ha offerto altri servizi “con l’obiettivo di preservare per quanto possibile i quantitativi presenti nel sistema di stoccaggio Stogit e nella prospettiva di facilitare la prossima campagna di iniezione, che dovrà verosimilmente scontare la mancanza di forniture dalla Russia”. In primo luogo è stato “offerto agli utenti un servizio di stoccaggio per l’anno termico 2023-24 fino alla concorrenza di 500 milioni di metri cubi, che è stato interamente allocato. L’iniziativa del controflusso è stata poi replicata e prorogata per il mese di gennaio 2023 per altri 500 milioni di metri cubi. A questi volumi sono stati associati conferimenti di capacità e relative prestazioni di erogazione per il prossimo inverno novembre 2023-marzo 2024, che potrà così contare nella fase di iniezione su una base più ampia di partenza”. A fine novembre il regolatore ha approvato “la proposta di modifica del codice di stoccaggio Stogit ampliando l’offerta dei prodotti di capacità, con particolare riferimento ai prodotti infragiornalieri, un’iniziativa che ha permesso di completare l’offerta di servizi di breve termine da parte di Stogit e che ha consentito agli shipper ulteriore flessibilità per ottimizzare la gestione dei loro volumi di gas”. Inoltre lo scorso 29 dicembre il ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica ha comunicato “il proprio assenso alla riattivazione del servizio di riempimento di ultima istanza” (come avvenuto ai sensi del decreto del ministero per la Transizione ecologica del 22 giugno): “un’ulteriore misura che consentirà di anticipare il ciclo di reiniezione degli stoccaggi della prossima estate”. Poi va ricordato che “il 18 dicembre scorso Snam ha ceduto con procedura concorrenziale il gas già iniettato nei mesi scorsi” aggiudicando “tutti i 40 lotti offerti, pari a 816 milioni di metri cubi, a fronte di richieste per 65 lotti. Anche in questo caso 30 dei 40 lotti assegnati saranno erogati nella prossima stagione termica 2023-24”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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