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La bonus ristrutturazioni del 50% per chi ristruttura e restaura la propria casa è confermato per il prossimo biennio, precisamente fino al 31 dicembre 2024. La lista completa dei beneficiari della detrazione è indicata sul portale dell’Agenzia delle Entrate e vi rientrano anche gli inquilini, il nudo proprietario e il comodatario. Il caso del comodato d’uso ha alcune peculiarità sulle quali l’AdE si è espressa recentemente. In una delle sue ultime note, l’Agenzia ha precisato requisiti e cause ostative della maxi agevolazione quando il richiedente sia titolare di comodato d’uso. L’elemento a cui fare attenzione è la data di registrazione dell’accordo. Indice degli argomenti Toggle Bonus ristrutturazioni e comodato d’uso: cosa ha detto l’Agenzia delle EntrateCome funziona la maxi detrazione fiscaleNon solo comodatario, chi altro può richiedere il bonus Ristrutturazioni Bonus ristrutturazioni e comodato d’uso: cosa ha detto l’Agenzia delle Entrate Uno degli ultimi interventi dell’Agenzia delle Entrate riguarda la possibilità di fruire del bonus ristrutturazioni da parte dei titolari di comodato d’uso. In diverse occasioni, il Fisco ha confermato questa possibilità, dato che l’agevolazione non è destinata soltanto al proprietario dell’immobile ma anche ad altri soggetti. Tuttavia, nel caso specifico del comodato d’uso, vi sono alcune condizioni da soddisfare, pena il mancato riconoscimento dell’agevolazione IRPEF. Via libera al bonus solo ed esclusivamente se il contratto di comodato d’uso è stato regolarmente registrato. Attenzione alle tempistiche, la registrazione deve risultare al momento dell’avvio dei lavori o al momento del pagamento delle spese, qualora fossero antecedenti all’inizio del cantiere. Nel confermare la possibilità di richiedere l’agevolazione da parte del comodatario, l’Agenzia delle Entrate ricorda anche che è sempre necessario chiedere il permesso del proprietario. Questo deve essere espresso in forma scritta entro la data di presentazione della dichiarazione dei redditi, quindi può essere successiva all’avvio dei lavori. Come funziona la maxi detrazione fiscale Il bonus confermato nella Legge di Bilancio per il 2023-2024 consiste in una detrazione fiscale da indicare all’interno della dichiarazione dei redditi (nel modello 730 o Persone fisiche). I casi in cui è possibile avere la detrazione del 50% sono quelli elencati nell’articolo 3 del Dpr n. 380/2001 (Testo unico delle disposizioni legislative e regolamentari in materia edilizia): interventi di manutenzione straordinaria (esclusa, quindi la mera manutenzione ordinaria dell’immobile) opere di restauro e risanamento conservativo ristrutturazioni Per beneficiarne è importante che l’immobile oggetto degli interventi sia ad uso residenziale, a prescindere dalla categoria catastale di apparenza, quindi sono ammessi alla detrazione anche gli immobili di lusso. Regole parzialmente differenti per quanto riguarda i condomini. In questo caso anche i lavori di manutenzione ordinaria danno diritto all’agevolazione statale. Il bonus non si può richiedere per un importo illimitato: la normativa fissa il tetto massimo di 96.000 euro per tutti gli interventi eseguiti dal 26 giugno 2021 al 31 dicembre 2024. La rispettiva detrazione sarà divisa in 10 quote annuali di pari importo; in alternativa il richiedente può optare per lo sconto in fattura applicato direttamente da chi ha eseguito i lavori o per la cessione del credito corrispondente. Non solo comodatario, chi altro può richiedere il bonus Ristrutturazioni Oltre al comodatario vi è una lunga lista di beneficiari che possono richiedere il bonus provando di aver eseguito i lavori di ristrutturazione e restauro nell’arco temporale indicato dalla legge: entro 31 dicembre 2024. La condizione da rispettare è che il richiedente abbia effettivamente sostenuto la spesa e che i relativi pagamenti siano stati eseguiti con metodi tracciabili, come il bonifico bancario. Ecco l’elenco di chi può avere il bonus: proprietario e nudo proprietario dell’immobile chi è titolare di un diritto reale di godimento, quindi usufrutto, uso, abitazione o superficie il comodatario l’inquilino con regolare contratto d’affitto i soci di cooperative a proprietà divisa in qualità di possessori e i soci di cooperative a proprietà indivisa in qualità di detentori imprenditori individuali, se l’immobile per cui si avanza la richiesta non è tra quelli strumentali all’impresa soci di società semplice, s.n.c., s.a.s., imprese familiari Oltre a questi soggetti, la detrazione è confermata per il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile (ad esempio il coniuge), il componente dell’unione civile, il coniuge separato assegnatario della casa, il competente dell’unione civile e more uxorio. La condizione, anche in questo caso, è che il richiedente possa dimostrare di aver sostenuto le spese di ristrutturazione dichiarate. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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