Sviluppo delle rinnovabili in Italia: una missione possibile, da condurre in maniera scientifica 04/04/2025
Risparmio energetico e cambiamento climatico: come l’efficienza energetica può contribuire alla sostenibilità globale 08/04/2025
Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti Toggle Che cos’è la neutralità climaticaI principali fondi europei di finanziamento per la neutralità climaticaLIFE 2021 – 2027 (LIFE+)E.PBD.wiseHorizon EuropeIntervista a Miriam de Angelis, Horizon Europe competence teamInvestEUInnovation FundEco-Innovation Index e come l’Italia recepisce le politiche europee “Nihil sub sole novum”, niente di nuovo sotto il sole, si dice, rifacendosi a un un passo biblico, per indicare l’eterno ripetersi di ogni cosa e, in tempi più moderni, per affermare che tutto è già stato scoperto su questo pianeta. E invece gli eventi atmosferici e i cambiamenti climatici avvenuti nell’ultimo decennio denotano proprio il contrario, ricordandoci che la materia è in continuo movimento. I ritmi del pianeta sono cambiati, l’alternarsi degli stati, e molte delle consuetudini che conoscevamo, e con essi sono diventate obsolete le nostre conoscenze in materia di ambiente. Insomma, l’aspetto più “sensazionale” del cambiamento climatico è proprio forse la consapevolezza che se vogliamo allungare la vita del pianeta è necessario tornare a studiarlo con il metodo empirico. È su questo che sono dirottati i grandi programmi di finanziamento europei emersi dal Green Deal e mirati alla transizione ecologica, ovvero alla neutralità climatica entro il 2050. Ad oggi i principali fondi si possono ricondurre al settennato 2021 – 2027. Insieme alla ricerca scientifica e ai progetti per promuovere nuove pratiche tra i cittadini europei, i finanziamenti sono diretti anche al lavoro per la realizzazione di una nuova normativa in materia. Trai più recenti c’è il progetto per elaborare nuove linee guida che traducano in pratica le direttive europee EPBD.wise sull’efficienza energetica degli edifici (NZEB e rinnovo degli APE, gli attestati di prestazione energetica), trai cui partner c’è anche ENEA. Efficienza energetica, decarbonizzazione, integrazione delle energie rinnovabili, economia circolare e ancora passaggio a un’edilizia NZeb per la trasformazione radicale del parco immobiliare nazionale e alla mobilità sostenibile: sono gli argomenti al centro dell’attualità e delle politiche nazionali e internazionali, hanno obiettivi ben precisi che però nei decenni hanno a poco a poco procrastinato la dead line per il loro raggiungimento (causa le difficoltà materiali dei governi a compiere cambiamenti così drastici). Quello che è certo è che bisogna approfondire le conoscenze scientifiche del contesto naturale che ci ospita e prevederne le derive più o meno imminenti. Che cos’è la neutralità climatica Per neutralità climatica si intende il bilanciamento delle emissioni inquinanti (CO2 e gas serra) da parte dell’uomo con quelle riassorbite. Per raggiungere questo obiettivo entro il 2050 è necessario ridurre del 55% le emissioni rispetto a quelle del 1990 entro il 2030 (attivazione del programma “Fit for 55”, ovvero pronti per il 55%). Quali sono i principali fondi europei di finanziamento per l’avvicinamento alla neutralità climatica e a quali ambiti sono rivolti LIFE 2021 – 2027 (LIFE+) LIFE+, il programma specifico per l’ambiente e il clima che l’anno scorso ha compiuto 30 anni, interviene in vari ambiti: la biodiversità, l’economia circolare, le strategie per la resilienza ai cambiamenti climatici, l’urbanistica e l’architettura (nella convinzione di modificare i metodi di costruzione e di trasforarmarne drasticamente il parco immobili esistente attraverso interventi di ristrutturazione e bonifica territoriale). Possono accedere a questi finanziamenti dell’Unione Europea associazioni, ONG, aziende pubbliche e private, istituzioni pubbliche. La cifra complessiva del programma è di 5,43 miliardi di euro e la copertura massima dei costi relativi a ogni progetto è del 60%. Si articola in quattro sottoprogrammi (i cui obiettivi sono la neutralità climatica): economia circolare e qualità della vita (158 milioni di euro), biodiversità e natura (242 milioni di euro), mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici (99 milioni di euro) e transizione verso energia pulita (98 milioni di euro). Ha cofinanziato oltre 5.500 progetti in tutta l’UE dal 1992. Per fare qualche esempio LIFE SUPERHERO Trai progetti finanziati nell’ambito del programma LIFE Climate Change Adaption c’è anche il tetto ventilato e permeabile realizzato con tegole in laterizio del progetto LIFE SUPERHERO (LIFE19 CCA/IT/001194). Si tratta di soluzione di copertura che utilizza la tegola Herotile, capace di ridurre fino al 50% l’energia di raffreddamento rispetto alle soluzioni tradizionali. Oltre alla riduzione dei consumi di raffreddamento e delle relative emissioni di gas effetto serra, questa soluzione agisce sul contenimento dell’effetto Isola di Calore Urbana, grazie alla riduzione della temperatura superficiale del tetto. Tetti ventilati e permeabili (VPR – Ventilated and Permeable Roof) le cui strategie si basano su quattro azioni principali, come spiegano gli sviluppatori: standardizzazione e regolamentazione (a tale proposito si sta sviluppando un metodo di prova per calcolare la permeabilità all’aria delle tegole); buone pratiche con i comuni (l’HBR sarà installato su due edifici dimostratori a Reggio Emilia su cui è in corso un monitoraggio delle prestazioni ambientali ed energetiche); sviluppo di uno strumento software per valutare i benefici ambientali ed economici; replicabilità industriale e trasferibilità per la penetrazione nel mercato. Progetto Life Sugar Un’altra realtà che ha beneficiato dei finanziamenti europei mirati al risparmio energetico e alla riduzione delle emissioni di CO2 è la genovese Stara Glass, produttrice di vetro. Con il progetto Life Sugar (finanziato Life) sperimenta una nuova tecnologia che riduce le perdite di calore dei gas di scarico, consentendo così risparmi energetici e riduzioni fino al 15% delle emissioni di CO2 in fase di fusione. Progetto EASIER In provincial di Parma il programma Life ha fatto nascere il progetto EASIER che, agganciandosi allo Sportello Energia&Condomini (progetto FEASIBLE H2020), mira a creare una rete di professionisti e servizi che semplifichino e rendano più fluide le operazioni di riqualificazione energetica degli edifici privati, in maniera da accelerare la transizione verso le fonti rinnovabili. Destinatari dei servizi sono soprattutto amministratori di condominio, professionisti e proprietari. Gli obiettivi finali sono quelli del risparmio e della transizione fissati al 2030 e al 2050 che si intendono raggiungere aumentando il numero di case ristrutturate. LIFEorchids Parlando invece di biodiversità, uno dei primi progetti Life ad applicare in Italia l’approccio della Custodia del Territorio è stato LIFEorchids: i proprietari di terreni privati diventano protagonisti tramite la sottoscrizione di accordi con cui si impegnano a una gestione del terreno preposta a proteggere e favorire la presenza di orchidee spontanee. Esempio di Orchis patens Alcuni Custodi sono aziende agricole, in particolare produttori di vino, olio, nocciole, apicoltori. Altri ancora sono Comuni, che si impegnano a una gestione attenta dei terreni pubblici. La maggior parte delle orchidee spontanee non sono nettarifere, e nel corso dell’evoluzione hanno sviluppato strategie riproduttive molto sofisticate: quelle del genere Ophrys ingannano gli impollinatori con un fiore il cui labello ha le sembianze dell’insetto femmina (foto Ophrys bertolonii). Quelle del genere Serapias, invece, offrono con il loro fiore allungato un riparo a insetti e altri impollinatori (foto Serapias neglecta). Tra le specie target del progetto LIFEorchids c’è l’Orchis patens, che si trova solo nel Genovesato. È stata infatti riconosciuta, da studi recenti, come specie distinta dalle sue sorelle che crescono in nord Africa e nelle isole Baleari. E.PBD.wise Rientra nei progetti europei LIFE anche il progetto E.PBD.wise, come spiegano dal Dipartimento ENEA Efficienza Energetica. Il programma LIFE è lo strumento di finanziamento dell’UE per l’ambiente e le azioni per il clima Comprende quattro sottoprogrammi: “Natura e biodiversità”, “Economia circolare e qualità della vita”, “Mitigazione e adattamento ai cambiamenti climatici”, “Transizione verso l’energia sostenibile”. Il progetto EPBD.wise è risultato tra i vincitori della “call for proposal 2022”, nell’ambito del sottoprogramma “Transizione verso l’energia sostenibile” (Clean Energy Transition – CET). In particolare, è risultato il vincitore dell’azione “LIFE-2022-CET-POLICY: Towards an effective implementation of key legislation in the field of sustainable energy”, che mirava a sostenere l’attuazione dei principali atti legislativi dell’Unione nel campo dell’energia sostenibile, in particolare la Direttiva sul rendimento energetico degli edifici (EPBD). Horizon Europe Horizone Europe (2021 – 2027) è figlio e successore di Horizon 2020, presenta un budget di 95,5 miliardi di euro ed è dedicato alla ricerca e all’innovazione. È funzionale al raggiungimento dei propositi lanciati dall’Accordo di Parigi nel 2015 (abbassamento della temperatura globale al di sotto dei livelli pre-industriali, 2°C) ma anche, contestualmente, alla competitività industriale ed economica dell’Unione Europea (supportare l’ambito europeo della ricerca e attuare le strategie a sostegno delle sfide globali, SDGs, Accordo di Parigi). Tra le cinque aree tematiche proposte dalla commissione europea per le mission, una è dedicata al cambiamento climatico e alla trasformazione della società e un’altra alle città neutre e intelligenti. Rispetto a Horizon 2020 ha uno sportello unico (il Consiglio Europeo per l’Innovazione – EIC) che supporta le start – up più innovative nei loro progetti; promuove l’approccio scientifico e metodologico trasparente e aperto che condivide su piattaforma i risultati ottenuti dalla ricerca per trasformare i processi reputati vincenti in modus operandi (principi di Open Science); semplifica alcune regole e alcuni processi burocratici e abbassa gli oneri amministrativi per i beneficiari e i gestori del programma. Tutti i soggetti giuridici stabiliti in Europa possono partecipare ed essere finanziati. Nel 2022, il programma si è molto concentrato sul tema dell’approvvigionamento sostenibile, sicuro e competitivo dell’energia, con bandi rivolti alla ricerca e all’innovazione per lo sviluppo di energie da fonti rinnovabili, biocarburanti e carburanti rinnovabili, e relative catene di approvvigionamento. Sul sito di APRE (Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea) si possono approfondire tutti gli aspetti e capire come funziona il nuovo template per la presentazione dei progetti. Intervista a Miriam de Angelis, Horizon Europe competence team (Climate, Mobility, Energy, Food, Bioeconomy, Natural Resources, Agriculture and Environment, Security, EIT) di APRE – Agenzia per la Promozione della Ricerca Europea Quali miglioramenti apporta Horizon Europe rispetto a Horizon 2020? Horizon Europe (HE), il principale programma di finanziamento dell’UE per la Ricerca e l’Innovazione (R&I), si differenzia dal programma precedente, Horizon 2020 (H2020), per la significativa dotazione finanziaria (95,5 miliardi di euro – un aumento complessivo di quasi il 30% rispetto a H2020) e soprattutto per l’introduzione di un nuovo paradigma della R&I. HE, infatti, attribuisce alla R&I, in quanto vettore di trasformazione, un ruolo centrale nella transizione verso lo sviluppo sostenibile. Con la sua capacità di creare, espandere e diffondere la conoscenza, nonché di trovare, testare e valutare soluzioni innovative (che possono essere ampliate e replicate), il programma persegue il benessere umano, la salute pubblica globale, la sostenibilità, il progresso sociale e la prosperità economica. In questo senso, per ampliare la sua efficacia, HE introduce nuovi strumenti (e.g. le Missioni), nuovi obiettivi, nuovi stakeholders, nuovi processi e risorse più ampie per dare agli individui, alle comunità e alla società soluzioni innovative, conoscenze e informazioni, maggiore consapevolezza e capacità per perseguire uno sviluppo umano sostenibile. Ciò è particolarmente rilevante nell’attuale situazione caratterizzata dalla ripresa post-pandemia, dagli innegabili effetti del cambiamento climatico e dalla crisi energetica, che richiede una necessaria trasformazione dei nostri sistemi di produzione, dei modelli di consumo e dei modelli istituzionali e di business. In termini pratici i nuovi elementi introdotti da HE sono i seguenti: European Innovation Council: sostegno finanziario alle soluzioni innovative più dirompenti con un potenziale di espansione che potrebbe essere troppo rischioso per gli investitori privati. Missioni: misure specifiche atte a raggiungere obiettivi ambiziosi e misurabili entro un periodo di tempo prestabilito. Open Science: accesso aperto obbligatorio alle pubblicazioni e ai dati in tutto il programma Nuovo approccio ai partenariati: partenariati più ambiziosi, volti a coordinare gli obiettivi dell’industria e quelli politici dell’UE. Quali sono in Italia gli ambiti del programma che vengono maggiormente soddisfatti in termini di presentazione di progetti, cioè a quale ambito appartiene la maggior parte dei progetti? Avete qualche dato sui progetti presentati fin ora? Da un’analisi dei dati sulla partecipazione italiana ad HE, condotta da APRE, si evince che gli ambiti di maggiore successo, sia in termini di numerosità delle organizzazioni italiane che in termini di budget richiesto da quest’ultime, sono le Infrastrutture di Ricerca ed il Cluster 5 dedicato a ‘clima, energia e mobilità’. L’analisi, che si concentra sul 2021, tiene conto delle proposte approvate dalla Commissione Europea che vedono organizzazioni italiane impegnate come coordinatori e/o partner. Uno strumento utile per conoscere la performance italiana in HE è senz’altro la Horizon Dashboard, che raccoglie i dati relativi ai progetti finanziati dal programma. Secondo la Dashboard, le organizzazioni italiane impegnate in progetti finanziati nell’ambito del Cluster 5 nel 2022 e 2023 sono prevalentemente ‘private for profit (ad esclusione di istituti d’istruzione superiore o secondaria)’ (54,1%), istituti d’istruzione superiore o secondaria (17,2%), organizzazioni di ricerca (17,1%), enti pubblici (ad esclusione di istituti d’istruzione superiore o secondaria ed organizzazioni di ricerca) (5,2%) ed “altro” (6,4%). InvestEU Un piano per mobilitare gli investimenti (pubblici e privati) che supportano le politiche europee sulla transizione verde e digitale. Sul portale InvestEU, è possibile vedere i progetti finanziati, come Parco Ottocento, nella sezione “Infrastrutture sociali ed economia sociale e solidale”, un parco alle porte di Verona che attraverso diverse iniziative stimola la libera aggregazione e le buone pratiche per raggiungere gli obiettivi del’Agenda 2030. Il sostegno iniziale fornito dall’UE è di 26,2 miliardi di euro, ma l’obiettivo è quello di finanziamenti pubblici e privati con l’obiettivo di mobilitare almeno 372. Innovation Fund Incrementare progetti per la decarbonizzazione dell’Europa verso la neutralità climatica è l’obiettivo del programma Innovation Fund. Alla sua base, come si intuisce dal nome, ci sono le nuove tecnologie. In sintesi, finanzia progetti che favoriscono l’energia pulita, tecnologie, processi, modelli di business e servizi in grado di ridurre le emissioni di gas serra (le risorse previste per l’intero periodo 2020- 2030 ammontano a 10 miliardi di euro). Eco-Innovation Index e come l’Italia recepisce le politiche europee Nonostante la lentezza della macchina amministrativa, l’Italia vanta ottimi risultati in diversi comparti, tra tutti quello del riciclo e del recupero di materia (l’83,4% nel 2020) e quello dell’arredo è uno dei settori che meglio risponde alla transizione ecologica, il 95% del legno viene riciclato e destinato alla realizzazione di pannelli per l’arredo, mentre il 67% delle imprese utilizza materie prime seconde e l’81% legno prodotto in modo sostenibile. Una valida unità di misura per valutare l’impatto delle politiche e la ricaduta dei programm di finanziamento sui Paesi europei è l’Eco-Innovation Index articolato in 16 indicatori raggruppati a loro volta in cinque sezioni: input dell’eco-innovazione, attività di eco- innovazione, output dell’eco-innovazione, efficienza delle risorse, risultati socio- economici. L’Italia è nel gruppo degli “Average Eco-I Performers”, una via di mezzo tra Lussemburgo, Austria, Finlandi Danimarca, Svezia, Germania, Francia, Spagna, Olanda e Paesi dell’Est Europa. Eco-Innovation Index – Credit Symbola, ricerca “GreenItaly 2022” Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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