Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Il Sindaco di Parma, Michele Guerra con Gianluca Borghi, Assessore Sostenibilità Ambientale e Mobilità del Comune Come fa una città a diventare “carbon neutral”? Il primo passo è sicuramente la formulazione di un piano e l’instaurazione di un accordo con la cittadinanza. Come sta facendo Parma, una delle 9 città in Italia e una delle 100 in Europa selezionate dalla Commissione Europea per raggiungere la neutralità climatica entro il 2030, che si è distinta, insieme a Firenze, come pioniera in questo complesso percorso. Lo scorso novembre, ha presentato ai propri stakeholders il Contratto Climatico di città. Un passo che dimostra come la decarbonizzazione non riguarda solo gli investimenti, ma offre anche vantaggi immediati. Già si registrano i primi risultati nella riduzione dei consumi energetici. Raggiunti i -25% di consumi nel 2023 Attraverso il piano di “Ottimizzazione dei consumi”, promosso dal Settore della Transizione Ecologica in collaborazione con i principali settori comunali e le società partecipate, il Comune è riuscito a ridurre del 25% i consumi di energia elettrica e termica nei primi 8 mesi del 2023, rispetto all’anno precedente. Ciò ha comportato un risparmio di 750 tonnellate di emissioni di CO2 e una diminuzione dei costi della bolletta energetica/termica pari a 1.290.000€. Le prossime fasi prevedono la realizzazione di un progetto pilota presso la Scuola Europa e la Albertelli-Newton, mirato a ridurre ulteriormente i consumi del 15%. Inoltre, in collaborazione con la Fondazione Cariparma, sarà avviata la creazione di una Comunità Energetica Rinnovabile nel quartiere Lubiana. Le parole del sindaco Guerra L’obiettivo di raggiungere la neutralità climatica entro il 2030 richiede un impegno urgente; restano solamente 6 anni per conseguire questa ambiziosa meta, che la città e l’amministrazione comunale sembrano affrontare con grande determinazione. Il Sindaco, Michele Guerra, ha affermato: “Il Contratto Climatico della Città impone impegni precisi e molto impegnativi. Sono stati accettati dalle principali istituzioni pubbliche del territorio e da numerose realtà private che hanno scelto di unirsi a noi in questo obiettivo. Oltre a questi impegni, ci sono azioni concrete che porteranno a un cambiamento visibile della città nei prossimi anni, conformemente alle richieste dell’Unione Europea”. Cos’è il Climate City Contract Il Climate City Contract è frutto di un processo che ha coinvolto Imprese, Aziende Pubbliche, Aziende Partecipate, Associazioni ed Istituzioni. Parma, insieme a Firenze, è tra le prime città in Italia ad aver formalizzato questo accordo e attende il riscontro della Commissione Europea. Il contratto prevede oltre 130 azioni climatiche volte a ridurre almeno dell’85% le emissioni entro il 2030; conta 46 firmatari, tra cui grandi aziende come Barilla, Chiesi, Davines, Iren, Esselunga, Coop, Legacoop. Le iniziative del comune si concentreranno su cinque settori: edifici (comprensivi di infrastrutture e servizi), trasporti, gestione dei rifiuti e delle acque reflue, Processi e Prodotti Industriali (IPPU), Agricoltura, forestazione e altri usi del suolo. Lo sviluppo delle energie rinnovabili L’Amministrazione di Parma sta investendo notevolmente nello sviluppo di energia da fonti rinnovabili per raggiungere la neutralità climatica e favorire le comunità energetiche. Grazie al sostegno della Fondazione Cariparma, è prevista la realizzazione di un impianto fotovoltaico nel quartiere Lubiana entro il 2024, finalizzato a creare una Comunità Energetica Rinnovabile che possa beneficiare famiglie e cittadini con una riduzione dei costi energetici. Per espandere ulteriormente le Comunità Energetiche Rinnovabili (CER), è stata condotta un’analisi per individuare le aree idonee all’installazione di nuovi impianti fotovoltaici e termici, con lo studio di possibili realizzazioni anche nei parcheggi pubblici con più di 20 posti auto. Parallelamente, è stato commissionato uno studio geologico dettagliato per valutare il potenziale idrotermico del sottosuolo. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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