Pronto il Decreto Aree idonee, le nuove regole per installare il fotovoltaico e in quali aree 18/06/2024
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Rapporto annuale di sostenibilità di SolarEdge: evitate 40 milioni di tonnellate metriche di CO2 28/06/2024
A cura di: Giorgio Pirani Sta per nascere il primo complesso infrastrutturale ecologico, che integra fonti energetiche rinnovabili, salvaguardia del territorio, biodiversità, spazi aperti per la fruizione pubblica e, inoltre, offre ai cittadini l’opportunità di partecipare finanziariamente alla costruzione di impianti fotovoltaici, investendo in quote di proprietà e ottenendo un credito sull’energia generata sulla propria bolletta. Stiamo parlando dell’Energy Park, un innovativo parco urbano che sarà realizzato a Bologna dal Gruppo Hera. 6000 tonnellate di CO2 in meno Questo parco agrivoltaico consentirà di risparmiare circa 6000 tonnellate di CO2 all’anno, contribuendo così alla creazione di una vera e propria foresta urbana. L’intero Parco si estenderà su una superficie di circa 50 ettari, di cui venti saranno destinati a spazi verdi fruibili dalla cittadinanza, inclusi habitat per la flora e la fauna autoctone. La porzione restante ospiterà invece pannelli fotovoltaici, sollevati da terra per consentire l’agricoltura sotto e massimizzare la produzione di energia pulita. “Un passo fondamentale per Bologna Missione Clima, il percorso verso la neutralità climatica che il Comune di Bologna si impegna a raggiungere entro il 2030 e al quale Gruppo Hera ha aderito fin da subito” si legge nella nota della multiutility. L’Energy Park rappresenta una soluzione chiave all’interno della strategia delineata dal Piano industriale al 2027 del Gruppo Hera. Questo piano si propone di installare circa 300 MW di capacità fotovoltaica, privilegiando soluzioni impiantistiche che non comportino ulteriori consumi di suolo. Tra queste, spiccano gli impianti agrivoltaici e numerosi progetti in fase di realizzazione su discariche o impianti del ciclo idrico del Gruppo, insieme alle installazioni presso i clienti, comprese le Comunità Energetiche Rinnovabili. L’avvio della realizzazione dell’Energy Park è previsto nel corso del 2025, mentre l’apertura del parco e l’operatività dell’impianto agrivoltaico sono in programma entro il 2026. Sarà situato nel quadrante nord della città emiliana di Bologna, precisamente nel territorio del quartiere Navile tra via Ferrarese e attraverso via del Gomito e via Romita, sarà completato con l’intento di diventare un modello di sostenibilità, decarbonizzazione e tutela della biodiversità. I benefici dell’impianto agrivoltaico Tra i benefici derivanti dall’adozione della tecnologia agrivoltaica, oltre alla maggiore efficienza energetica, vi è la possibilità di conservare l’uso agricolo del terreno, garantendo così la continuità dell’attività agricola nell’area. Le strutture di supporto dei pannelli solari sono installate a un’altezza ottimale per permettere il transito dei mezzi agricoli, riducendo al minimo l’occupazione di spazio. Il nuovo impianto avrà una capacità complessiva di circa 14 MW, prevedendo una produzione annuale di energia elettrica superiore a 20 GWh, sufficiente a soddisfare il consumo di quasi 8.000 famiglie. Inoltre, grazie alla capacità dei pannelli solari di orientarsi automaticamente verso il sole, si potrà massimizzare la generazione di energia. Un parco per tutti gli abitanti Il progetto Energy Park per il quale il Gruppo Hera fa sapere di aver ottenuto il brevetto “sarà la prima infrastruttura green in grado di coniugare la produzione di energia rinnovabile, la tutela del suolo, la protezione delle specie animali e vegetali, spazi fruibili dalle persone, e anche la possibilità per i cittadini di compartecipare alla realizzazione di impianti fotovoltaici investendo in una loro porzione e ricevendo in cambio uno sconto sulla propria bolletta pari all’energia prodotta“. Il parco sarà fruibile dai cittadini: “Un’occasione unica di riqualificazione urbanistica dell’area circostante, dove si trovano centri sportivi e insediamenti urbani. L’infrastruttura consentirà infatti di ampliare la disponibilità di spazi per la fruizione di ambiti naturali o a vocazione naturalistica, integrando zone dedicate alla biodiversità vegetale e animale con zone di parco attrezzato, attraversate da sentieri ciclopedonali aperti a tutti”. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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