Per eolico record crescita nel 2023 e contributo 49 miliardi a Pil europeo al 2030

Il 15 giugno si è celebrata la Giornata mondiale del vento. Entro il 2030 la produzione di energia da questa fonte sarà sufficiente a far risparmiare all’Europa 190 miliardi di metri cubi all’anno di importazioni di combustibili fossili, e che ci saranno 510mila posti di lavoro in questo settore.

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Per eolico record crescita nel 2023 e contributo 49 miliardi a Pil europeo al 2030

Per l’eolico il 2023 è stato un anno di crescita record, con un aumento di oltre 50% rispetto all’anno precedente e un’installazione di nuova capacità per 117 Gigawatt (GW). E’ il perimetro d’azione dell’energia prodotta dalle pale eoliche. Il 15 giugno si celebra la Giornata mondiale del vento, e l’Anev (l’Associazione nazionale energia del vento) ha  festeggiato con un convegno ad hoc dedicato a un’analisi del settore e ai nuovi obiettivi.

L’eolico darà un contributo diretto al Pil europeo di 49 miliardi di euro nel 2030, secondo l’ultimo rapporto pubblicato in occasione di WindEurope 2024. Un documento da cui emerge anche che la produzione di energia eolica entro il 2030 sarà sufficiente a far risparmiare all’Europa 190 miliardi di metri cubi all’anno di importazioni di combustibili fossili, con un taglio di 262 tonnellate di emissioni di CO2 all’anno. Eolico che sarà un boost anche per il lavoro: si prevede che entro il 2030 ci saranno 510mila persone che lavoreranno nell’eolico, rispetto alle 300mila attuali.

Oggi al 19% consumi elettricità Europa

L’energia eolica rappresenta il 19% di tutta l’elettricità consumata in Europa. L’Ue vuole arrivare a raggiungere il 35% nel 2030. Ciò significa quasi raddoppiare la quantità di capacità di energia eolica nei prossimi 7 anni. Ad oggi – spiega la World wind energy association – l’energia eolica genera il 10% dell’elettricità globale con una continua tendenza alla crescita.

Record eolico nel 2023

Nel 2023 l’energia eolica mette a segno un record di crescita, come rileva il Global wind energy council certificando l’anno scorso come il migliore di sempre per la produzione di energia dal vento, con un aumento del 50% rispetto al 2022 e un continuo incremento a livello globale.

Record eolico nel 2023

L’anno scorso l’industria eolica mondiale ha installato una capacità record di 117 GW. Record che per la World wind energy association porta la capacità totale nel 2023 a 1.047 GW.

In testa Cina, Usa e Brasile

I primi cinque mercati per impianti eolici sono la Cina, seguita da Stati Uniti, Brasile, Germania e India.

La Cina ha stabilito un nuovo record con 75 GW di nuove installazioni che rappresentano quasi il 65% del totale. Anche l’America Latina registra una crescita record, pari al 21% rispetto all’anno precedente, con in testa il Brasile con 4,8 GW di nuove installazioni. Tra i Paesi che presentano tassi di crescita più elevati c’è proprio il Brasile con il 20,8%, seguito dalla Cina stessa con il 19%. Tassi di crescita ben superiori alla media globale sono stati registrati dai Paesi che sono ad oggi i mercati più dinamici tra cui troviamo i Paesi Bassi con il 34%, la Finlandia con il 22%, il Vietnam con il 24% e il Cile con il 26%. Al contrario, i Paesi che erano stati i principali riferimenti nel settore – come Stati Uniti, Germania, India, Spagna e Regno Unito – hanno registrato un tasso al di sotto del 10%.

Obiettivo oltre 1.200 GW mondiali al 2030

L’anno scorso si è registrata una continua crescita a livello globale: 54 Paesi hanno costruito nuova energia eolica. Per arrivare all’obiettivo posto dalla Cop28 l’eolico deve triplicare la sua crescita annuale passando da un livello di 117 GW nel 2023 ad almeno 320 GW entro il 2030.

Eolico: Obiettivo oltre 1.200 GW mondiali al 2030

Il Global Wind Energy Council ha rivisto al rialzo del 10% le previsioni di crescita per i prossimi 6 anni, portanto a 1.210 GW la capacità per il periodo 2024-2030.

In Italia via libera a primo progetto eolico galleggiante

E’ anche arrivato il via libera al primo progetto di eolico galleggiante in Italia. La commissione Via ha infatti di recente dato l’ok. Il progetto – che ha ricevuto la Valutazione d’impatto ambientale (Via) positiva – prevede l’installazione di 21 aerogeneratori da 12 Megawatt (MW) per una potenza complessiva di 250 MW.

Sarà posizionato nel Canale di Sicilia, a circa 35 km dalla costa, utilizzando fondazioni galleggianti e impiegando soluzioni ingegneristiche innovative per ridurre al minimo l’impatto sia a livello ambientale che visivo.

Prospettive e nodi

Quest’anno – viene spiegato – il frangente storico lascia presupporre un crescente ottimismo per l’industria eolica europea: aumentano gli investimenti in nuovi parchi eolici, i volumi delle aste sono a livelli record, altri permessi stanno arrivando, la catena di approvvigionamento sta tornando verso il profitto. Obiettivi sono l’esplorazione del valore dell’energia eolica per l’occupazione, la protezione della natura, la sicurezza energetica, la competitività economica, le comunità locali.

Tra gli elementi di ostacolo che il settore dovrà affrontare e superare, vengono citati la pianificazione, i finanziamenti, le reti, la trasformazione dei mercati, e l’accelerazione della transizione energetica. Essenziale sarebbe poi l’eliminazione dei sussidi ai combustili fossili. Altro grande ostacolo è la lunga procedura di approvazione e pianificazione autorizzativa dei parchi eolici. L’Anev ricorda che nel nostro Paese oggi una procedura autorizzativa per un impianto eolico arriva a durare anche sette anni.

Secondo la World wind energy association il potenziale di crescita a breve termine ad oggi è “molto elevato”, con l’obiettivo primario di riuscire a triplicare la capacità di energia eolica entro la fine di questo decennio e decuplicarla entro la metà del secolo. Per esempio sfruttando meglio il ripotenziamento, ovvero la sostituzione delle turbine eoliche obsolete con turbine eoliche più moderne, si potrebbe raddoppiare l’attuale produzione di energia eolica.

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