Energia e rinnovabili, cosa emerge dal Rapporto Draghi sull’economia europea

Serve un’Europa più competitiva e con investimenti diversificati: i punti salienti del Report Draghi e cosa prevede il “Piano energia”.

A cura di:

Energia e rinnovabili, cosa emerge dal Rapporto Draghi sull'economia europea

L’atteso Rapporto di Mario Draghi sull’andamento dell’economia europea ha attirato l’attenzione delle più alte cariche degli Stati membri e degli investitori. Si tratta di un elaborato articolato e complesso, 170 proposte in 400 pagine, in cui vengono evidenziati i punti critici e quelli di forza dell’Ue e i settori sui quali puntare nei prossimi anni. Tra le varie proposte di Mario Draghi c’è anche quella di ipotizzare un debito comune tra i Paesi membri.

Dal Report emerge in modo netto il divario tra la crescita dell’Europa e la crescita di Stati Uniti e Cina, causata da investimenti insufficienti nel campo della tecnologia. L’innovazione, quindi, si conferma uno degli obiettivi principali da perseguire, soprattutto in campo energetico.

Ecco i punti cardine del Report di Mario Draghi con un focus particolare su energia e rinnovabili.

I punti chiave del Rapporto di Mario Draghi sull’economia dell’Europa

Per garantire la competitività dell’Unione Europea rispetto agli altri Paesi, la Commissione Ue, circa un anno fa, ha chiesto a Mario Draghi di stilare un rapporto sulle criticità fino ad ora emerse e sui potenziali punti di forza.

Ne emerge un Report di 400 pagine, diviso in molteplici punti, dal quale si possono estrapolare alcuni capitoli “chiave” per il futuro dell’Europa secondo l’economista italiano.

Il prezzo del gas

A causa di diversi fattori internazionali, il prezzo dell’energia per l’Ue è elevato rispetto alla concorrenza. E lo stesso discorso vale per il gas. Stando alle dichiarazioni delle società europee, il motivo di questa differenza di prezzo sta nella difficoltà di investimento.

Nel suo Rapporto Draghi evidenzia che il prezzo del gas in Europa è troppo alto
Obiettivo dell’Europa per il futuro è di essere meno dipendente dagli altri Paesi per la fornitura di gas ed energia. Per far fronte al problema, il Report Draghi propone di acquistare in comune le risorse necessarie e semplificare i processi di costruzione di nuove infrastrutture.

Diversificare gli investimenti

Per migliorare l’economia europea occorre aumentare gli investimenti e, soprattutto, diversificarli. In tal senso si pensa ai nuovi investimenti della Banca centrale europea per la ricostruzione e lo sviluppo.

Digitalizzazione

Altra “sfida” è la digitalizzazione dei servizi pubblici, sia nei singoli Stati membri che a livello centrale europeo. Questo percorso è indispensabile per migliorare i servizi offerti in campo sanitario, scolastico, amministrativo e ambientale.

L’Ue è in clamoroso ritardo rispetto agli altri Paesi sul processo di digitalizzazione, per questo si dovrebbero concentrare più risorse verso l’intelligenza artificiale, le fibre ottiche e la produzione di semiconduttori.

Investire nello spazio

Investire nelle ricerche spaziali è fondamentale per promuovere l’avanzamento tecnologico, anche negli altri campi. Secondo il Report Draghi, l’Ue dovrebbe costituire un Fondo comune per promuovere le missioni spaziali, in modo da attirare i capitali privati.

Sviluppo e ricerca nel settore farmaceutico

La ricerca e lo sviluppo del settore farmaceutico sono nodi cruciali per la crescita dell’Ue e su questo l’Italia ha una posizione importantissima, seconda solo alla Germania per numero di prodotti lanciati sul mercato.
L’Ue dovrebbe eliminare le differenze tra gli Stati membri e promuovere l’armonizzazione sovranazionale in campo farmaceutico.

Cosa prevede il Report Draghi su energia e rinnovabili

Energia e rinnovabili sono fondamentali per la crescita dell’Europa. Il Rapporto di Mario Draghi, infatti, dedica al comparto “energia” una parte fondamentale del lungo elaborato.

Obiettivo primario è sviluppare le tecnologie verdi al fine di raggiungere la neutralità climatica nel 2050, ovvero il bilanciamento tra la quantità di emissioni di gas serra prodotte e quelle assorbite grazie alle foreste e allo sviluppo di nuove tecnologie.

Nei prossimi anni l’Ue dovrà concentrare gli sforzi verso la produzione delle fonti di energia green, come pannelli solari e turbine eoliche.
Altro “nodo cruciale” è la produzione delle batterie, campo in cui ad oggi predomina la Cina.

In merito allo sviluppo e alla promozione delle fonti di energia pulita, ecco le proposte più importanti emerse nel report:

  • snellire i processi amministrativi per installare e autorizzare le energie rinnovabili e infrastrutture necessarie
  • promuovere gli investimenti nella rete
  • separare le energie rinnovabili e limitare l’impatto del gas naturale sui prezzi dell’elettricità
  • incoraggiare l’autoproduzione di energia
  • rafforzare il sistema di stoccaggio
  • supportare le industrie europee esposte alla concorrenza internazionale
  • accelerare lo sviluppo del “nuovo nucleare” che può offrire energia programmabile e a costo fisso

Costo dell’energia e decarbonizzazione

Non da ultimo, l’Ue deve concentrare gli sforzi per ridurre il costo dell’energia e promuovere la decarbonizzazione in favore delle energie green.

Draghi propone due vie da percorrere parallelamente:

  • ridurre il costo dell’energia per gli utenti/consumatori finali
  • accelerare la decarbonizzazione usando tutte le tecnologie disponibili, dal rinnovabile al nucleare, implementando nuove strutture

A tal fine l’Ue dovrebbe diversificare i partner commerciali e costruire nuove infrastrutture di importazione e stoccaggio.

Consiglia questa notizia ai tuoi amici

Commenta questa notizia



Tema Tecnico

Sostenibilità e Ambiente

Le ultime notizie sull’argomento



Secured By miniOrange