Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Si conclude domani, 16 dicembre, il corso di “Energy Manager” organizzato dal Centro Nazionale per la Energie Rinnovabili di Legambiente e dalla Camera di Commercio di Grosseto, presso la sede di Legambiente a Rispescia. Con una durata di 16 ore, il corso mira a formare figure professionali che siano in grado di fornire consulenze sulle fonti rinnovabili, aggiornate sugli aspetti tecnici e normativi, analisi economica, piani di gestione degli edifici. Un tema particolarmente attuale e di forte interesse per gli enti pubblici. La figura dell'energy manager nasce con la legge 308 del 1982 ma solo per le imprese con più di 1000 dipendenti e con consumi annui superiori a 10.000 TEP (Tonnellate Equivalenti di Petrolio). Una revisione di tale figura si è avuta con la legge 10 del 1991 che estende la nomina di un energy manager anche ai settori civile, terziario e dei trasporti; conseguenza diretta è stata che anche le medie imprese e la Pubblica Amministrazione si sono trovate, indirizzate dalla legge, ad operare sia nel campo del risparmio energetico delle strutture di propria competenza, che nel campo della programmazione energetica locale. “L'Energy manager – spiega Angelo Gentili – rappresenta oggi una figura chiave all'interno delle aziende e ancora di più nelle Pubbliche Amministrazioni, che gestendo un patrimonio immobiliare energeticamente molto inefficiente, sono costrette a pagare bollette spesso molto onerose, con spese che coprono per oltre la metà gli sprechi più che i consumi reali. Questo risulta essere particolarmente vero nella nostra realtà, dove le Amministrazioni detengono immobili storici, dotati di impianti obsoleti, sui quali si è costretti ad intervenire più volte, senza però ottenere risultati significativi in termini di risparmio energetico. La figura dell'Energy manager, grazie alle competenze tecniche, impiantistiche ed economiche, rappresenta un riferimento per il coordinamento, anche nel lungo periodo, di interventi finalizzati al risparmio energetico e all'abbattimento delle spese a carico dell'amministrazione. Interventi che, rispondendo ai criteri di efficacia ed efficienza, permetterebbero di abbattere significativamente le emissioni di CO2 a carico delle istituzioni con importanti risultati in termini di lotta all'inquinamento, senza contare il ruolo che le Pubbliche amministrazioni devono svolgere quali moltiplicatori di buone pratiche verso le aziende private e i cittadini. Questo, insieme a iniziative di sensibilizzazione sull'efficienza energetica e le fonti rinnovabili e un Piano energetico provinciale che favorisca lo snellimento dell'iter autorizzativo per l'installazione di nuovi impianti, rappresenta un passo essenziale per fare della Maremma un Distretto delle rinnovabili." Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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