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In Italia oltre 7 milioni di caldaie, delle circa 19 milioni installate tra sistemi autonomi e centralizzati, hanno più di 15 anni di età. Se a ciò si aggiunge che le stime dicono che su un mercato nazionale di circa 850.000 caldaie vendute annualmente, poco meno del 30% siano a condensazione, è chiaro che un parco caldaie di età così avanzata significa rendimenti piuttosto bassi ed elevati consumi ed emissioni. Dal prossimo anno però anche le caldaie dovranno rispettare i requisiti della nuova direttiva europea ERP (Energy Related Products) che ha l’obiettivo di migliorare le prestazioni ambientali dei prodotti connessi all’energia attraverso la progettazione ecocompatibile. In particolare dal 26 settembre 2015 tutti i produttori saranno obbligati ad immettere sul mercato i propri prodotti rispettando i requisiti previsti da questa direttiva. Le nuove caldaie di alta potenza a condensazione Italtherm soddisfano già i requisiti ERP. Grazie alla tecnica della condensazione – che permette di condensare il vapore d’acqua contenuto nei fumi recuperandone in parte il calore latente – all’innovativo mixer, al nuovo bruciatore con profilo ottimizzato per una combustione perfetta a tutte le potenze, al circolatore a modulazione elettronica completa e al campo di modulazione 1:10, queste caldaie garantiscono rendimenti particolarmente elevati con notevoli risparmi di gas (fino al 40%) e ed elettricità (fino al 50%). Lo stesso discorso vale per le mezze stagioni, quando il fabbisogno energetico dell’impianto è ridotto: queste caldaie garantiscono un elevato risparmio energetico anche quando lavorano a basse potenze. Le nuove caldaie Italtherm, inoltre, sono a basse emissioni di ossidi di azoto (NOx) che sono i principali precursori dell’inquinamento atmosferico secondario. Dal punto di vista “eco”, un ulteriore punto di forza è l’integrazione di queste caldaie con i sistemi solari: una soluzione sostenibile per la produzione di acqua calda sanitaria e l‘integrazione al riscaldamento, che grazie all‘energia gratuita del sole permette di recuperare in pochi anni i costi di investimento. “I calcoli costi-benefici per la sostituzione di una vecchia caldaia non devono fermarsi al costo iniziale del nuovo apparecchio, bensì al ritorno dell’investimento che si ripaga nel giro di poco tempo grazie al risparmio in bolletta” sottolinea il direttore commerciale di Italtherm, Pietro Giannotta. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici