Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti: L’architettura moderna e beni UNESCO: il Guggenheim di New York La Robie House a Chicago Fallingwater, Pennsylvania Le Corbusier e l’Unité d’Habitation a Marsiglia La Cappella di Notre-Dame du Haut La Ville Savoye a Poissy La città industriale di Ivrea Casa Batlò a Barcellona Casa Schröder, Utrecht Il Bauhaus di Gropius, Dessau L’UNESCO e il patrimonio dell’umanità L’UNESCO (United Nations Educational, Scientific and Cultural Organization) nasce alla fine della Seconda Guerra Mondiale per promuovere la pace, attraverso la diffusione della cultura, dell’educazione, della scienza e dell’informazione. Si tratta di un organismo internazionale a cui partecipano tantissimi paesi del mondo e una delle sue missioni è proprio quella di tenere aggiornata una lista di patrimoni dell’umanità, scelti sulla base della loro valenza culturale o naturalistica. Il concetto è che conservare e proteggere questi beni è di grande importanza per l’intera comunità mondiale. Da quando è stata fatta la Convenzione sulla Protezione del Patrimonio Mondiale culturale e naturale nel 1972, sono stati riconosciuti 1121 siti, di cui 869 sono culturali. Il patrimonio culturale include anche opere architettoniche, tra cui anche quelle di grandi architetti moderni. Ecco 10 siti protetti, un tour dell’architettura moderna, il cui valore è stato riconosciuto a livello internazionale. L’architettura moderna e beni UNESCO: il Guggenheim di New York Il museo Guggenheim di New York (1943-59) ha recentemente compiuto i 60 anni e festeggia con l’inserimento di 8 delle opere di Frank Lloyd nella lista dei siti patrimonio dell’umanità. Lo spazio espositivo del Guggenheim è rivoluzionario, soprattutto se confrontato con i musei dell’epoca. Si tratta di un unico spazio avvolgente, con una rampa e un percorso che salgono a spirale. In questo museo si eliminano le sale tradizionali e dal centro si ha una visione globale dell’intero spazio museale. La Robie House a Chicago La Robie House è stata realizzata da Frank Lloyd Wright a Chicago per un produttore di biciclette, che voleva un’abitazione per la propria famiglia e i domestici. L’edificio è composto, in pianta, da due fasce che si intersecano, in cui vengono disposti su due piani tutti gli ambienti richiesti dal committente. Dalla strada si notano i mattoni che corrono lungo tutte le superfici, i piani che si intersecano e gli aggetti orizzontali marcati che sembrano proteggere la casa, vista come un “rifugio sicuro”. Fallingwater, Pennsylvania La casa sulla cascata è forse l’opera più famosa di Wright, concepita come un ritiro di campagna per il milionario Kaufmann. L’abitazione ha un nucleo centrale, ancorato alla roccia, da cui si diramano piani orizzontali in cemento armato a sbalzo. Internamente, tutto lo spazio si sviluppa a partire dal cuore dell’abitazione, ovvero il camino. I materiali scelti, tra cui soprattutto la pietra, richiamano il contesto naturale e hanno lo scopo di trasmettere il legame profondo tra natura e arte. Le Corbusier e l’Unité d’Habitation a Marsiglia Gli edifici realizzati da Le Corbusier riconosciuti oggi come patrimonio dell’umanità sono ben 17. Tra questi, c’è chiaramente l’Unité d’Habitation di Marsiglia terminata nel 1953, che per l’architetto doveva essere un prototipo di residenza collettiva, da poter replicare. La “stecca” è alta 12 piani e ospita 23 tipologie differenti di appartamenti, in modo da soddisfare le esigenze di un’utenza variegata. Il piano terra è vuoto e l’edificio si rialza grazie ai famosi pilotis. Cemento armato, brise-soleil, spazi comuni, terrazza sul tetto, sono tra gli elementi principali che contraddistinguono l’opera. La Cappella di Notre-Dame du Haut Di tutt’altra natura è la Cappella di Notre-Dame du Haut (1950-54), realizzata in cima ad una collina presso le montagne dei Vosgi. Le forme dell’edificio non sono regolari e i muri sono concavi e convessi, con lo scopo di ricavare uno spazio interno che possa richiamare l’idea di caverna. La copertura è scura e si caratterizza per un forte angolo acuto. L’opera è, rispetto alle altre, più vicina all’idea di irrazionalità e ha un forte legame con la natura circostante, che diventa parte stessa dell’edificio. La Ville Savoye a Poissy È molto nota anche la Ville Savoye a Poissy, realizzata da Le Corbusier tra il 1928 e il 1930. L’abitazione doveva incarnare l’idea di vita moderna, di stile di vita sano e di cambiamento. L’aspetto è quello di una “scatola bianca” rialzata su pilotis, in cima alla quale si innalzano volumi curvi. In questa abitazione ci sono i 5 elementi principali dell’architettura di Le Corbusier: i pilotis, le finestre a nastro, il “toit terrasse” ovvero il tetto giardino, la pianta e la facciata libere, grazie all’uso del cemento armato. La città industriale di Ivrea La città industriale di Ivrea è stata il 54° sito italiano riconosciuto dall’UNESCO, grazie al valore unitario di questo progetto, che fonde temi economici, sociali e culturali. Il sito include tutti gli edifici olivettiani costruiti nella prima metà del ‘900, tra cui la prima fabbrica di Camillo Olivetti in mattoni rossi, l’estensione di Figini e Pollini terminata negli anni ’50, l’Officina H di Eduardo Vittoria, i palazzi per gli uffici di Bernasconi, Fiocchi e Nizzoli e l’edificio polifunzionale, che include anche la mensa aziendale di Gardella. L’architettura e l’urbanistica, grazie a imprenditori illuminati, sono state messe al servizio della crescita economica, ma anche della valorizzazione delle persone, con lo studio di servizi e spazi su misura per i lavoratori. Casa Batlò a Barcellona Casa Batlò è una delle meraviglie di Gaudì visitabili a Barcellona. L’edificio è stato costruito tra il 1904 e il 1906 per un ricco industriale e oggi viene conservato scrupolosamente per lasciarlo fedele a come è sempre stato. I lavori partirono dalla ristrutturazione di appartamenti esistenti. Le forme, i materiali, i volumi richiamano il mondo marino e il tetto appare come un drago. Casa Schröder, Utrecht Rietveld progettò Casa Schröder (1923-1924) come un’abitazione familiare, la cui immagine è il risultato di volumi intersecati. L’aspetto viene definito da forme piane regolari, colori brillanti e primari e la mancanza di simmetria. Anche l’ambiente interno non è convenzionale e segue le stesse idee formali, che fanno della casa un’opera d’arte totale, dove tutto è curato nei minimi dettagli. Il Bauhaus di Gropius, Dessau Sulla lista dei siti patrimonio dell’umanità, compaiono anche il Bauhaus e i suoi siti di Dessau, Weimar e Bernau. Il Bauhaus è stata una scuola di arte e design ideata da Gropius negli anni ’20, ispirandosi al contesto dell’epoca, che vedeva in parte una rottura col passato e il legame sempre più forte con l’industrializzazione e la tecnologia. La sede di Dessau venne realizzata nel 1925-26, quando la scuola si spostò da Weimar a causa del contrasto con l’estrema destra. L’edificio sorse come un insieme di parallelepipedi di diverse dimensioni, collegati da altri volumi intermedi. Le superfici vetrate sono molte e la luce è stata studiata in base alle funzioni da svolgere in ciascun ambiente. Si può dire che Gropius riuscì a fondere i propri principi progettuali, con la cultura del tempo e che rappresentò in modo maturo la corrente dell’International Style. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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