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Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti Toggle Decreto direttoriale: cosa prevede e come ottenere il bonusIntervista agli operatori di PlenitudeCome sta cambiando il mercato delle colonnine di ricarica, soprattutto quelle predisposte per il settore residenziale?Quali novità in ambito tecnologico e sistemico possiamo registrare?Che prospettive ci sono per il futuro?Le colonnine di ricarica consigliate da InfobuildenergiaGROWATT THOR 11AS-P/AS-S/22AS-P/22AS-SScame Parre, nuovo wall box BE-DViessmann Wallbox VEC04 SmartPulsar Max di WallboxFaq Colonnine di ricarica ad uso residenzialeCome funziona una colonnina di ricarica per auto elettriche a uso residenziale?Quali sono i vantaggi delle colonnine di ricarica residenziali?Quali sono i costi di installazione di una colonnina di ricarica domestica?Quali autorizzazioni sono necessarie per installare una colonnina di ricarica a casa? L’installazione di colonnine di ricarica ad uso residenziale è destinata a crescere considerevolmente in vista di un futuro in cui a circolare potrebbero essere solo, o quasi, auto elettriche. Possedere una colonnina di ricarica domestica offre indiscutibili vantaggi in termini economici, ma anche di comodità se si pensa all’opportunità di “fare rifornimento” all’auto comodamente nel garage della propria abitazione. Una stima dello scorso anno dell’Agenzia Internazionale dell’Energia aveva mostrato come la domanda di energia elettrica legata ai veicoli sarà, presumibilmente, di 1.100 TWh (terawattora) entro il 2030. Un consistente contributo alla domanda potrebbe darlo il Decreto direttoriale pubblicato di recente. Decreto direttoriale: cosa prevede e come ottenere il bonus Tale misura offre un contributo che copre fino all’80% delle spese sostenute per l’acquisto e l’installazione di colonnine di ricarica residenziali. L’importo massimo rimborsabile è di 1.500 euro per ogni sistema di ricarica se a fare richiesta è una persona fisica, mentre sale a 8.000 euro nel caso il bonus venga richiesto per un edificio condominiale. E’ possibile richiedere il bonus per le spese sostenute con modalità tracciabili dal 1° gennaio 2024 al 31 dicembre 2024, per l’acquisto dell’infrastruttura di ricarica e la relativa posa in opera. La possibilità di fruire del bonus è estesa a tutti i cittadini privati, i condomini e le imprese che installano una colonnina di ricarica ad uso esclusivo per il proprio veicolo elettrico presso la propria abitazione o nello spazio condominiale. E’ necessario, però, prestare attenzione ad alcuni vincoli per poter accedere al bonus; nello specifico la colonnina deve: avere potenza standard ed essere dotata di una modalità di ricarica conforme allo standard Modo 3 (trifase o monofase), essere acquistata nuova di fabbrica e non rigenerata, essere compatibile con i principali sistemi di ricarica in uso in Europa, avere una garanzia di almeno due anni, essere installata da personale qualificato e in conformità alle norme CEI. Per le installazioni di colonnine di ricarica elettrica effettuate dal 1° gennaio 2024 la domanda per il contributo può essere presentata online dalle ore 12.00 dell’8 luglio 2024 attraverso l’apposita piattaforma informatica e la concessione del contributo, nel limite delle risorse finanziarie disponibili, avverrà entro 90 giorni dal termine per la presentazione delle domande, attraverso un provvedimento cumulativo. Analisi e pianificazione delle strutture di ricarica Un mercato in così grande ascesa necessita di una cura e di una pianificazione adeguata in ogni suo meccanismo, partendo proprio dalla stima della vita media dei sistemi di storage con batterie al litio che fanno funzionare le colonnine, dei costi di produzione e del rapporto di queste con gli impianti fotovoltaici che le alimentano, per esempio. Ci ha pensato ENEA (Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile) con l’Università di Cassino che ha messo in campo una ricerca in questo senso, confrontando il riflesso sui costi con l’uso di due modelli per l’invecchiamento delle batterie: il primo modello di calcolo si riferisce alla quantità di energia scambiata dalla batteria; il secondo la profondità di scarica. La valutazione su questi due modelli di calcolo ha evidenziato che, quello che contempla la profondità di scarica sfrutta meglio l’energia dell’impianto fotovoltaico, ma anche che questo porta ad un’usura più veloce della batteria stessa. Lo “State of Charge” permette di sfruttare di più il sistema di accumulo nel suo utilizzo quotidiano, mentre il secondo, più “conservativo”, fissati i parametri di utilizzo (range 10-90%), permette di allungare la vita del sistema. Se la batteria ha un costo alto è più utile utilizzare come modello di calcolo quello più conservativo per la batteria. Una ricerca fondamentale per ottimizzare l’utilizzo di energia rinnovabile e del sistema di accumulo, e quindi abbassare i costi della rete elettrica. Intervista agli operatori di Plenitude Il mercato delle colonnine di ricarica è in grande fermento. Per capire come si muove e che riflessi ha sul settore delle auto elettriche, delle wallbox residenziali e sul Green Deal, più in genere, abbiamo fatto qualche domanda agli operatori di Plenitude (Società Benefit di Eni). Come sta cambiando il mercato delle colonnine di ricarica, soprattutto quelle predisposte per il settore residenziale? Il mercato sta accelerando più che cambiando. Le installazioni da parte dei principali player procedono a ritmo continuo con centinaia di nuove installazioni al mese. Come Plenitude abbiamo l’obiettivo dichiarato di installare 30.000 punti di ricarica entro il 2026 e un importante piano di sviluppo in Europa per la realizzazione di una delle più grandi reti di ricarica ad alta potenza lungo i principali corridoi di trasporto europei e nei principali nodi urbani in 8 Paesi: Italia, Francia, Spagna, Portogallo, Austria, Germania, Slovenia e Grecia. La nostra offerta prevede soluzioni avanzate per la mobilità elettrica, per fornire agli e-drivers un’esperienza di ricarica agevole e rapida. Grazie all’app di Be Charge, Società controllata da Plenitude, è possibile localizzare e utilizzare oltre 125.500 punti di ricarica, filtrabili per potenza, disponibilità e modalità di accesso. Le nostre colonnine utilizzano energia certificata, tramite garanzie d’origine di provenienza europea, come immessa in rete e prodotta da impianti alimentati al 100% da fonti rinnovabili e le nostre infrastrutture di ricarica sono monitorate 24 ore su 24. La ricarica privata rappresenta un asset fondamentale per la diffusione della mobilità elettrica in Italia. Plenitude presenta all’interno del proprio portafoglio di servizi dedicati alla casa una linea di soluzioni pensate per la ricarica elettrica domestica. Si tratta di un’offerta completa: dalle wallbox per la ricarica dei veicoli elettrici, all’installazione delle stesse e all’assistenza in caso di ogni necessità. Un servizio garantito dalla nostra rete di tecnici e installatori esperti, presenti su tutto il territorio italiano con soluzioni di sicura affidabilità (il network dei punti vendita Eni Plenitude Store). Plenitude intende quindi proporsi come interlocutore unico al fine di rendere più semplice l’esperienza della ricarica elettrica per il cliente. Quali novità in ambito tecnologico e sistemico possiamo registrare? Sia le auto elettriche sia le stazioni di ricarica sono sempre più performanti. Nello specifico le colonnine sono sempre più potenti. Coprendo sia la gestione delle infrastrutture (CSO, CPO) che i servizi di mobilità elettrica (EMSP), Be Charge offre diversi tipi di stazioni di ricarica: a corrente alternata – di tipo Quick, fino a 22 kW – e a corrente continua, di tipo Fast (fino a 99 kW), Fast+ (fino a 149 kW) e Ultrafast (oltre 150 kW). Fondamentale dal nostro punto di vista, la piattaforma di gestione software (c.d. backend) che fa funzionare e monitora tutta la nostra rete di ricarica in Europa ed è già in grado di attivare funzionalità di smart charging. Sicuramente interessante lo sviluppo del “Vehicle to grid“, una tecnologia che consente alle auto elettriche di scambiare energia elettrica con la rete pubblica”. Che prospettive ci sono per il futuro? Il cambiamento è in corso: Plenitude si impegna ad adottare soluzioni avanzate per la mobilità elettrica, con l’obiettivo di rendere questo settore sempre più accessibile, garantendo un’esperienza di utilizzo semplice ed intuitiva. Le colonnine di ricarica consigliate da Infobuildenergia GROWATT THOR 11AS-P/AS-S/22AS-P/22AS-S Thor 11AS-P/11AS-S/22AS-P/22AS-S è la soluzione trifase AC di Growatt per l’e-mobility pensata per installazioni sia residenziali che commerciali. La gamma è compatibile con i principali software per la gestione dei pagamenti, con tutti i veicoli elettrici ed è integrabile con gli impianti fotovoltaici nuovi e preesistenti. Il comodo e intuitivo display LCD di serie, permette di monitorare lo stato di funzionamento dell’EV Charger, inviare messaggi al cliente e attivare la ricarica tramite la scansione di un Qr Code. La soluzione trifase Thor ha LAN e Wi-Fi integrato ed è dotato di funzione Hot Spot per la configurazione offline. Nel THOR 22 AS-S è opzionale anche il 4g. E’ dotata infine di protezione IP65 per utilizzi sia all’interno che all’esterno. Scame Parre, nuovo wall box BE-D Scame Parre propone BE-D nuovo wall box con potenza nominale di 25kW per la ricarica in corrente continua DC dei veicoli elettrici, che si caratterizza per design elegante e compatto (firmato Trussardi+Belloni Design) e velocità di ricarica. La velocità di ricarica lo rende un prodotto particolarmente indicato per installazioni in attività ricettive, centri commerciali, parcheggi urbani, flotte aziendali e servizi di car sharing. BE-D è realizzato in materiale termoplastico e ha una cornice in alluminio verniciato a polvere che lo rende un prodotto elegante adatto alle installazioni nei diversi contesti, considerando anche che si può personalizzare con un logo parte del pannello frontale. Le stazioni Serie BE-D si possono equipaggiare con un cavo munito di connettore CCS2 o CHAdeMO, oppure con due cavi dotati rispettivamente di connettore CCS2 e CHAdeMO, mentre attraverso il display touch screen integrato è possibile gestire le operazioni di ricarica. I wall box BE-D, come tutta l’offerta e-mobility Scame prevedono accesso alla ricarica libero o tramite autenticazione, anche attraverso il software Management System di Scame o un E-Mobility Service Provider (EMSP) esterno attraverso il protocollo di comunicazione OCPP 1.6 JSON. Viessmann Wallbox VEC04 Smart La Wallbox VEC04 Smart di Viessmann è una soluzione innovativa e sostenibile per la ricarica dei veicoli elettrici, che combina efficienza, sicurezza e progettazione.Questo prodotto permette di utilizzare l’energia solare generata in loco dal proprio impianto fotovoltaico per alimentare i veicoli elettrici, contribuendo così a ridurre le emissioni di CO2 e a promuovere un futuro più verde. La Wallbox VEC04 Smart è dotata di un connettore standard di tipo 2, compatibile con la maggior parte dei veicoli elettrici in commercio. Grazie alla sua capacità di erogare una potenza fino a 22 kW, garantisce una ricarica veloce ed efficiente. Inoltre, la colonnina è equipaggiata con un cavo di ricarica da 5 metri, offrendo grande flessibilità di utilizzo. Design e prestazioni elevate con Wallbox VEC04 Smart Questo dispositivo è stato progettato per essere installato sia in ambienti domestici che aziendali, permettendo una gestione smart dell’energia attraverso un’app dedicata. L’app consente di monitorare il consumo energetico, programmare la ricarica in base alle tariffe elettriche e ottimizzare l’uso dell’energia fotovoltaica. La sicurezza è un altro punto di forza della Wallbox VEC04 Smart, dotata di protezioni contro sovraccarichi e cortocircuiti, garantendo una ricarica affidabile e sicura. Principali caratteristiche: Potenzialità utile: da 7,4 a 22 kW Ricarica veloce e sicura del veicolo elettrico Disponibile in versione monofase (7,4 kW) o trifase (11-22 kW) Predisposizione con meter per controllo dinamico erogazione (regolazione potenza in fuzione dei carichi) Display LCD a colori Lettore RFID con Cards incluse Interfaccia WiFi per monitoraggio tramite App Prodotto robusto che può essere quindi installato esternamente Installazione a parete o su piedistallo Possibilità di collegamenti di più unità Pulsar Max di Wallbox Wallbox ha sviluppato Pulsar Max, il caricabatterie intelligente compatibile con tutti i veicoli elettrici o ibridi plug-in e installabile in tutte le abitazioni. Questo caricabatterie è, infatti, ottimizzato per l’uso residenziale e riesce a sfruttare la massima velocità di ricarica riducendo al minimo il consumo energetico quotidiano. Pulsar Max, il caricabatterie intelligente per l’abitazione Pulsar Max offre una potenza di ricarica fino a 22kw e mostra un design compatto che lo rende semplice e rapido da installare; si distingue, inoltre, per la robustezza, garantita da protezione IP55 e IK10, che, assieme alla finitura opaca antigraffio, rende il caricatore perfetto sia per le autorimesse al coperto che per l’esterno. Con Pulsar Max è possibile programmare in modo intelligente la ricarica e collegare direttamente il dispositivo a un impianto fotovoltaico per risparmiare sui costi dell’energia di rete quando il veicolo elettrico è in carica. Inoltre, è possibile controllare tutte le funzionalità attraverso l’app myWallbox, tramite Wi-Fi o Bluetooth, accedere alle statistiche sia sul consumo di energia che sulla spesa in tempo reale, bloccare e sbloccare a distanza il caricatore e, ancora, monitorare il funzionamento generale. Faq Colonnine di ricarica ad uso residenziale Come funziona una colonnina di ricarica per auto elettriche a uso residenziale? Le colonnine di ricarica o wall box sono infrastrutture progettate per la ricarica delle auto elettriche o ibride, quelle residenziali vengono generalmente installate nel box auto o in un punto dove il collegamento alla rete elettrica personale o condominiale sia possibile. La norma che regola l’installazione delle wall box domestiche è la CEI EN 61851-1 che ne regola i criteri di sicurezza. Si tratta di impianti poco invasivi, proprio perché si installano a parete e possono essere utilizzati anche per la ricarica di altri veicoli elettrici.La ricarica monofase può arrivare fino ad una capacità di 7,4 kW, la trifase ad una capacità di 22 kW. Le moderne infrastrutture sono studiate per garantire un flusso conforme e continuo di energia, in maniera da preservare la salute della batteria. Con i nuovi modelli le tempistiche di ricarica si sono accorciati passando a circa 6 – 7 ore (da 12 ore che impiegavano le colonnine tradizionali) e garantiscono ai veicoli un’autonomia fino a 400 Km. La tipologia da scegliere dipende molto dalle condizioni ambientali (presenza o meno di un garage, caratteristiche dell’impianto elettrico), per questo è necessaria la consulenza di un tecnico. Generalmente gli operatori industriali di riferimento si occupano dell’installazione e dell’erogazione di energia e attraverso un sopralluogo iniziale forniscono una consulenza diretta e specifica all’utente finale. Quali sono i vantaggi delle colonnine di ricarica residenziali? Installare colonnine di ricarica per auto elettriche offre un considerevole vantaggio in termini di costi e permette di utilizzare in maniera efficiente l’energia elettrica, garantendo un impatto positivo all’ambiente. Per poter massimizzare i risparmi in ambito domestico è bene abbinare la colonnina a un impianto fotovoltaico, ammortizzando l’investimento nel tempo. Un altro modo per risparmiare ce lo svela Sorgenia che, insieme ad Hive Power, ha realizzato uno studio sulla tecnologia smart charging, terminato alla fine del 2023, per poter ricaricare automaticamente il veicolo elettrico negli orari in cui l’energia è più conveniente. E’ possibile, infatti, risparmiare tra il 18% e il 35% caricando l’auto elettrica automaticamente negli orari più convenienti della giornata attraverso lo smart charging, ovvero la ricarica intelligente. Questo approccio innovativo per la ricarica domestica dei veicoli elettrici garantisce un significativo vantaggio economico ottimizzando l’uso dell’energia elettrica. Nello specifico, Sorgenia e Hive Power hanno analizzato il funzionamento di uno strumento di smart charging per poi sviluppare un algoritmo in grado di determinare e impostare automaticamente i momenti di ricarica ottimali per il maggior beneficio. Tale algoritmo considera le previsioni fotovoltaiche, dei profili di carico, dei prezzi dell’energia, degli incentivi e dello stato dell’eventuale sistema di accumulo a disposizione dell’utente. Per ciascun profilo sono stati testati diversi scenari in base a: tipologia di veicolo (elettrico o plug-in), abitazione (con o senza impianto fotovoltaico), area geografica (Milano e Roma). Dallo studio è emerso che gli automobilisti con un profilo di mobilità meno flessibile che non possiedono un impianto fotovoltaico possono avere un risparmio sulla ricarica fino al 18%. La convenienza cresce sensibilmente per chi ha un profilo di mobilità più flessibile e possiede un impianto fotovoltaico, raggiungendo una percentuale di risparmio fino al 30% in caso di ricarica di un’auto elettrica e al 35% per veicolo elettrico ibrido plug-in. Quali sono i costi di installazione di una colonnina di ricarica domestica? I costi di acquisto e installazione di una colonnina per la ricarica domestica variano a seconda della tipologia di apparecchio installato e delle caratteristiche che determinano, tra le cose, la velocità di ricarica. Se si considera l’acquisto di una wallbox a ricarica lenta (fino a 7,4 kW), compatibile con tutti i modelli di auto e adatta all’installazione nel garage di casa o nelle piccole imprese, il costo è generalmente compreso tra i 900 euro e i 1.500 euro. Sono, comunque, disponibili sul mercato anche soluzioni low-cost a 700 euro. Per i dispositivi a ricarica accelerata in versione base con monopresa e potenza di 11 kW il costo è compreso tra i 700 e i 1.300 euro, mentre i dispositivi di ricarica veloce/Fast (fino a 50 kW) con monopresa a corrente alternata da 44 kW richiedono una spesa tra i 7.000 e i 9.000 euro. Infine, se si cercano colonnine per la ricarica ultra-veloce (oltre 50 kW) nella fascia tra i 60 e i 150 kW dobbiamo fare i conti con un prezzo decisamente maggiore che supera i 26.000 euro con l’aumento della potenza erogata. Quali autorizzazioni sono necessarie per installare una colonnina di ricarica a casa? L’installazione di colonnine per la ricarica di auto elettriche nella propria abitazione non necessita di alcuna autorizzazione. Non serve, quindi, chiedere permessi né al Comune né al Gestore di Rete; inoltre, è possibile ricaricare l’auto elettrica collegandosi al contatore dell’elettricità esistente, senza doverne richiedere uno nuovo. A tale proposito, dal 1° luglio 2021 al 31 dicembre 2025 ARERA offre la possibilità di aumentare la potenza delle utenze private per ricaricare i veicoli elettrici durante la notte, la domenica e nei festivi senza costi aggiuntivi e senza rivolgersi al proprio fornitore. La sperimentazione si pone l’obiettivo di promuovere la ricarica “intelligente” dei veicoli elettrici compatibilmente con le caratteristiche delle reti elettriche esistenti ed è possibile partecipare presentando la richiesta on line dal 15 febbraio 2024 al 31 dicembre 2024. Il servizio è gestito dal GSE e la richiesta si effettua on line accedendo all’area clienti. 16/02/2022 Le colonnine di ricarica per auto elettriche sono sufficienti? L’e-mobility è un trend in crescita, ma ci sono sufficienti punti di ricarica? L’analisi di Motus-E entra nel dettaglio su questo tema Indice degli argomenti: Colonnine di ricarica: +35% nel 2021 Il divario tra nord e sud Italia Non ci sono sufficienti punti di ricarica veloce in autostrada I punti di ricarica presenti sul territorio sono o non sono sufficienti? Nel percorso verso un mondo a zero emissioni anche il settore automotive può e deve fare la sua parte. Cresce il numero delle auto elettriche vendute in tutto il mondo segnando l’avvio di una vera e propria “rivoluzione green”: nel 2021 le immatricolazioni delle e-car sono arrivate a registrare una crescita del +128,34%, un dato che equivale a ben 76.863 automobili immatricolate (fonte: Motus-E). Un trend di sviluppo che viene confermato anche dalle ricerche svolte dall’IEA, Agenzia Internazionale dell’Energia. Secondo quanto riportato nell’articolo “Electric cars fend off supply challenges to more than double global sales” (a cura di Leonardo Paoli, Clean Energy Technologies analyst e Timur Gül, Head of the Energy Technology Policy Division) nel 2012 sono state vendute all’incirca 130.000 vetture elettriche nel mondo, mentre oggi lo stesso numero di e-car viene venduto nel giro di una sola settimana. Fonte IEA IEA ha registrato un trend di crescita “particolarmente impressionante” negli ultimi tre anni. Nonostante la pandemia abbia messo a dura prova il segmento automotive tradizionale, nel 2019 sono state vendute 2,2 milioni di automobili elettriche: un valore destinato a salire arrivando a toccare 3 milioni di vetture nel 2020 e 6,6 milioni nel 2021(rappresentando circa il 9% del mercato automobilistico globale). Come sottolineano Paoli e Gül: “Nel corso del 2021, le vendite mensili di auto elettriche sono state costantemente superiori di almeno il 50% rispetto al mese corrispondente del 2020”. Ad un gran numero di vetture elettriche vendute dovrebbe corrispondere anche un ingente numero di colonnine di ricarica necessarie per il funzionamento dell’automobile. Ma a che punto siamo in Italia con la distribuzione delle infrastrutture di ricarica? Abbiamo a disposizione abbastanza dispositivi per accompagnare l’espansione del mercato dell’e-mobility? Motus-E, associazione che raggruppa le principali realtà legate al mondo della mobilità elettrica, ha presentato un report sullo stato dell’arte legato alle infrastrutture di ricarica pubblica presenti nel nostro Paese. Colonnine di ricarica: +35% nel 2021 Il report realizzato da Motus-E ha come finalità quella di mostrare l’attuale situazione attraverso dati aggiornati a dicembre 2021, confrontandoli con i principali stati europei. In particolare lo studio analizza solamente le “infrastrutture su suolo pubblico o privato ad accesso pubblico, mentre sono escluse dalla rilevazione le ricariche private o accessibili con limitazioni all’utenza”. Come riporta Motus-E, le colonnine di ricarica seguono un trend di crescita. Al 31 dicembre il report segnala che in Italia risultano installati 26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (tra colonnine e stazioni) in circa 10.503 location aperte al pubblico. Fonte Motus-E Citando il report notiamo che “Rispetto alla rilevazione del report precedente, durante il 2021 i punti di ricarica sono cresciuti di +6.700, mentre le infrastrutture di ricarica di +3.514, con una crescita rispettivamente del +35% e del 36%”. Se si confrontano i dati raccolti nel 2019 (10.647 punti di ricarica), Motus-E evidenzia una crescita del +143% con un tasso di crescita media annua del +48,4%. Mentre le infrastrutture di ricarica aumentano di anno in anno, circa il 13% di esse attualmente non è utilizzabile. Il motivo è legato alla difficoltà nel finalizzare il collegamento alla rete elettrica oppure alla mancanza di autorizzazioni necessarie. Motus-E segnala però che il “valore delle infrastrutture inattive è migliorato notevolmente durante l’anno, a dicembre 2020 era pari al 22%, sceso al 15% a giugno, ed al 12% a settembre”. Un segnale positivo che testimonia il maggiore impegno nel miglioramento dei procedimenti di autorizzazione da parte delle amministrazioni e dei distributori locali. Il divario tra nord e sud Italia Il report mette in evidenza il divario territoriale tra nord e sud Italia: circa il 57% delle infrastrutture si trova nella parte nord ella Penisola, mentre il 23% al centro e solamente il 20% al sud e nelle isole. Ma vediamo nel dettaglio come sono distribuite geograficamente. In Lombardia sono presenti 4.542 punti di ricarica (circa il 17%). Tra le Regioni virtuose troviamo anche il Lazio e il Piemonte con il 10% ciascuna, mentre seguono Veneto ed Emilia-Romagna al 9% e la Toscana all’8%. Queste sei Regioni rappresentano il 65% del totale dei punti in Italia. Il report dà evidenza del fatto che le infrastrutture di ricarica sono più capillari nel centro-nord Italia e nelle grandi città. Il mercato della mobilità elettrica si sta diffondendo maggiormente nelle città metropolitane: su Roma si segnalano 1673 punti di ricarica nel Comune, a Milano 717, a Napoli 211 e a Torino 211. Fonte Motus-E La ricerca vuole però far riflettere su un aspetto importante: nonostante ci sia differenza tra le diverse Regioni, in Italia il mercato della mobilità sostenibile si sta espandendo sempre di più. L’esempio del Molise è il più lampante: la Regione, che presenta in assoluto il numero di punti di ricarica più basso, è allo stesso tempo quella in cui il rapporto tra punti di ricarica e vetture immatricolate è più alto. Non ci sono sufficienti punti di ricarica veloce in autostrada Se la situazione sembra in fase di sviluppo nelle città, in autostrada sono presenti 118 punti di ricarica pubblici di cui il 78% ricaricano a potenze superiori ai 43 kW. Motus-E segnala che “Ad oggi è percepita come un disagio per l’utente l’assenza di un numero sufficiente di stazioni di ricarica nelle aree di servizio e lungo le arterie autostradali, che invece avrebbero bisogno di una più capillare diffusione di punti di ricarica, in particolare di quelli ad alta potenza o HPC (con potenze di almeno 150 kW) proprio per facilitare viaggi e spostamenti su tratti extraurbani”. Su una rete autostradale di 7318 km, i punti di ricarica veloce dovrebbero essere 40 ogni 100 km. Ma per accedere ai medesimi il guidatore deve uscire dall’autostrada e servirsi presso le infrastrutture installate su strade extraurbane (o vicino ai caselli autostradali). I punti di ricarica presenti sul territorio sono o non sono sufficienti? Dopo aver mostrato una panoramica inerente ai punti di ricarica, alle infrastrutture e alla loro distribuzione nel territorio italiano arriviamo a rispondere alla fatidica domanda: “ci sono abbastanza punti di ricarica”?. Il report presentato da Motus-E mostra che l’Italia ha più punti di ricarica per veicolo di Paesi come la Francia, Regno Unito, Germania o Norvegia. Ciò significa che in Italia è la penetrazione dei veicoli elettrici ad essere più carente e non la presenza di infrastrutture di ricarica pubbliche sul territorio. Motus-E sottolinea che l’analisi svolta “vuole evidenziare che il rapporto tra infrastrutture di ricarica pubblica e veicoli elettrici è più che adeguato, nonostante ovviamente un mercato dei veicoli elettrici molto inferiore rispetto agli altri Paesi Europei”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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