Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti: Bambù: un materiale sostenibile Costruire con il bambù Esempi di costruzioni in bambù Il Kontum Indochine Café di Vo Trong Nghia Il Green Village di Ibuku Padiglione vietnamita per Expo 2015 Il bambù, ormai ampiamente diffuso nel mondo dell’arredo e del design, è un materiale dalle interessanti proprietà, che lo rendono adatto anche ad altri usi. È naturale e presente in natura in diverse aree del pianeta, oggi aspetti fondamentale per un mondo delle costruzioni che deve necessariamente fare i conti con l’elevato consumo di risorse. Un’alternativa interessante ai materiali da costruzione tradizionali, da valutare in base alle necessità progettuali mettendone in risalto i vantaggi e gestendone i limiti. Va specificato che uno dei principali ostacoli all’uso di questa risorsa è la mancanza di standard prestazionali certificati, non solo a causa della sua recente diffusione in Europa, ma anche per la stessa natura vegetale del materiale, che comporta una naturale varietà nei singoli elementi utilizzati. Bambù: un materiale sostenibile L’utilizzo del bambù, per quanto possa essere di recente diffusione nel nostro continente, ha radici profonde nella tradizione asiatica, poiché si tratta di un materiale di origine vegetale presente in quantità abbondanti principalmente nell’area subtropicale. Oggi, è sempre più importante trovare strade alternative ai materiali tradizionali ed è per questo che l’architettura ecosostenibile sta raccogliendo sempre più interesse, con i dovuti studi e verifiche delle soluzioni alternative proposte. La sostenibilità del “prelievo” di questa materia prima è garantita anche dalla velocità di crescita di questa specie vegetale, che può raggiungere anche i 20 metri di altezza in soli 8 mesi. La reale maturità della pianta però viene raggiunta in alcuni anni. Coltivare il bambù, una specie sempreverde, e diffonderlo sul territorio ha effetti positivi anche sul contesto, con benefici per la prevenzione all’inquinamento atmosferico e regolazione del microclima. Senza contare che per la sua coltivazione non vengono utilizzati fertilizzanti chimici inquinanti. Infine, anche al termine del suo ciclo di vita, il bambù offre il vantaggio di essere facilmente smaltibile e riutilizzabile. Visti i vari aspetti positivi, va certamente detto che il trasporto del bambù da zone molto lontane rappresenta il costo energetico e l’impatto ambientale maggiori. Le caratteristiche del bambù Come anticipato, il bambù presenta alcune caratteristiche tecniche che lo rendono adatto anche alla costruzione di edifici. Il bambù presenta un diametro variabile tra i 5 e i 20 cm e lo spessore della parete del culmo può arrivare anche i 2 cm; viene comunemente chiamato anche “acciaio vegetale” in quanto presenta le medesime caratteristiche di durezza, con una resistenza a compressione doppia rispetto a quella del calcestruzzo. Molto buona anche la resistenza a trazione, ma dare dei valori di resistenza standard e di riferimento per il materiale bambù è impossibile, proprio per la sua natura vegetale. Diversi fattori, come l’età della pianta, la localizzazione geografica e il clima possono incidere molto sulle prestazioni ottenibili. In ogni caso queste caratteristiche fanno sì che il materiale sia particolarmente indicato per la realizzazione di elementi verticali di sostegno, come pilastri e colonne. Inoltre, la sua leggerezza e soprattutto la sua flessibilità lo rendono il materiale adatto per le costruzioni in località a rischio sismico e sono stati diversi i casi in cui le costruzioni in bambù siano state le uniche superstiti dopo eventi di questa natura. Il materiale viene lavorato e tagliato senza particolari difficoltà, ma tra i principali svantaggi c’è la facilità con cui viene attaccato da funghi e insetti, essendo quindi soggetto a deterioramento. Di conseguenza è necessario intervenire con le tecnologie a disposizione per la protezione dagli agenti organici, scegliendo la specie e la pianta più indicate, rispettando i tempi di essicatura e stagionatura, eseguendo appositi trattamenti e proteggendo il materiale da acqua e sole. Altra nota positiva riguarda l’economicità del materiale. Costruire con il bambù Il bambù che viene utilizzato per le costruzioni è generalmente ricavato da piante di un’età vicina ai 3-4 anni, per garantire le caratteristiche tecniche descritte nel paragrafo precedente. Dopo la stagionatura e l’essicatura, si può procedere ai trattamenti di protezione con sistemi naturali che possono prevedere l’immersione in acqua e sabbia e l’essicazione tradizionale attraverso il fumo. L’uso di trattamenti chimici, per quanto possa essere efficace, andrebbe a inficiare la sostenibilità di questo materiale. Per quanto riguarda invece la protezione da acqua e sole, va detto che la progettazione gioca un ruolo fondamentale, con particolare attenzione alla copertura e alle fondazioni, i due nodi più critici. Oltre a travi e pilastri, il bambù viene utilizzato anche per realizzare pannelli per porte e pavimenti. Esempi di costruzioni in bambù Tra gli architetti che conoscono meglio questo materiale vanno citati Jaime Botero e Simon Valez, che hanno realizzato edifici anche pubblici di notevoli dimensioni. Tra le aree di maggior diffusione, oltre ai paesi asiatici, c’è sicuramente la Colombia. Pensare all’utilizzo del bambù in architettura potrebbe portare, sbagliando, a un’immagine di costruzioni rurali e semplici, sottovalutando il pregio e la bellezza di questo materiale. Sono interessanti alcuni dei progetti di Vo Trong Nghia, in Vietnam, come il Kontum Indochine Café, il Green Village a Bali o il padiglione vietnamita progettato per Expo 2015. Il bambù è ottimo anche per alcune infrastrutture, come possiamo vedere ad esempio nel Ponte a Huizhou in Cina, progettato da Simon Velez. Dell’architetto colombiano è anche l’Iglesia Sin Religion, una cattedrale realizzata interamente in bambù. Il Kontum Indochine Café di Vo Trong Nghia Il Kontum Indochine Café rappresenta una parte del complesso alberghiero sito lungo il fiume Dakbla, nel Vietnam centrale, ed è stato realizzato per assolvere le funzioni di caffetteria e sala per la colazione, la cena e il tè per gli ospiti dell’hotel. L’edificio appare costituito da due elementi principali, un edificio principale realizzato in bambù con un grande tetto orizzontale e una cucina annessa fatta di telai e pietre di cemento. Le condizioni di comfort climatico del Cafè sono garantite da un lago artificiale poco profondo che circonda la pianta rettangolare e dall’ombra generata sotto il tetto di bambù; inoltre i prospetti aperti permettono di massimizzare il flusso d’aria fresca attraverso la superficie dell’acqua del lago. La struttura aperta massimizza il flusso del vento nell’edificio durante l’estate, rendono superfluo l’utilizzo dell’aria condizionata nonostante il clima tropicale, e resiste alle forti tempeste durante la stagione ventosa. A possedere la scena architettonica è il tetto dell’edificio principale, sostenuto da una struttura in puro bambù composta da 15 unità a forma di cono inverso che si ispirano a un tradizionale cestino vietnamita utilizzato per la pesca. Il bambù torna ad essere protagonista anche all’interno, dove viene utilizzato per creare un rivestimento che catapulta l’ospite in una foresta di bambù, creando continuità con le montagne visibili dal caffè. Il Green Village di Ibuku Il Green Village di Bali è un suggestivo complesso di abitazioni realizzate interamente in bambù dall’architetto Ibuku. La costruzione del villaggio, iniziata nel 2010, è in fase di espansione continua e sfrutta l’impiego di materiali naturali di provenienza locale secondo le tecniche di costruzione tradizionali. L’utilizzo di materiali locali permette di integrare perfettamente il complesso nel paesaggio naturale del luogo e abbraccia lo stile architettonico della Green School realizzata poco distante. Lo sviluppo delle abitazioni si basa su grappoli radiali di colonne di bambù sormontate da una tettoia di paglia. L’utilizzo del bambù non interessa solamente la realizzazione della struttura, ma domina anche gli interni concretizzando pareti, scale, pavimenti e mobili. Padiglione vietnamita per Expo 2015 Un’altra sorprendente opera di Vo Trong Nghia Architects è il padiglione vietnamita progettato per Expo 2015, organizzato su due piani e costituito da un parallelepipedo di circa 28 x 11 metri. Il progetto ha previsto una struttura totalmente metallica, poggiante su platea in calcestruzzo armato, circondata da un involucro vetrato a creare una stretta connessione tra interno ed esterno. I pilastri, elementi di sostegno della copertura, spiccavano per il loro rivestimento svasato in canne di bambù, materiale leggero e naturale che ha reso possibile lo smontaggio del padiglione alla fine del periodo espositivo e il riutilizzo dei vari elementi. Ciò che traspare osservando le immagini del padiglione è la forte impronta naturalistica, nonché la leggerezza, trasmesse dall’utilizzo delle canne di bambù. Questa caratteristica è stata, poi, esaltata dalla presenza di alberi che, oltre a dare un contributo stilistico, hanno creato ombreggiamento sulla costruzione bloccando la radiazione solare. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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