Fotovoltaico flottante, per la transizione energetica e la tutela dell’acqua

L’interesse sul fotovoltaico flottante è vivo. Lo conferma l’avvio di iter autorizzativi per circa 3 GW. Questa opportunità tecnologica, dall’elevato potenziale (si stimano 25 GWp), oltre a contribuire allo sviluppo energetico rinnovabile, può aiutare a ridurre l’evaporazione dell’acqua

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Fotovoltaico flottante, per la transizione energetica e la tutela dell’acqua

L’interesse per il fotovoltaico flottante è in costante crescita, come dimostrato dall’avvio di iter autorizzativi per circa 3 GW di impianti in Italia.

Il contesto normativo, grazie ai decreti FER 2 e FER X, favorisce il loro sviluppo. Inoltre, il Testo Unico sulle Rinnovabili prevede che nella mappatura nazionale del potenziale rinnovabile siano inclusi anche i corpi idrici artificiali tra le zone di accelerazione per le installazioni.

Con oltre 9mila sbarramenti presenti in Italia, di cui 543 grandi dighe, il nostro Paese ha una grande opportunità per sfruttare questa tecnologia galleggiante offshore.

Fotovoltaico flottante, le opportunità potenziali

A livello europeo, il potenziale supera i 200 GWp considerando solo il 10% dei bacini censiti. In Italia, invece, il potenziale stimato è di 25 GWp utilizzando esclusivamente i bacini artificiali. Lo ha evidenziato Maarten Van Cleef, country manager di Laketricity Italia, durante un recente convegno promosso da I-Com, in collaborazione con Elettricita Futura e Green Ideal Holding.

Fotovoltaico flottante, le opportunità potenziali
Gli impianti fotovoltaici flottanti possono contribuire in modo significativo alla riduzione dell’evaporazione dell’acqua.

Fabio Cataudella, responsabile sviluppo idroelettrico, geotermico e nuove tecnologie di Enel Green Power, ha sottolineato l’importanza di questa tecnologia nel contrastare la crisi idrica. In media, si stima che ogni ettaro coperto da pannelli solari flottanti possa recuperare 10mila metri cubi di acqua all’anno.

Un mercato in espansione

Le potenzialità del fotovoltaico flottante sono enormi non solo in Italia, ma a livello globale. Secondo il Floating Solar Market Report del World Bank Group, nel mondo ci sono più di 400mila chilometri quadrati di invasi artificiali. Questa tecnologia ha un potenziale teorico su scala terawatt, mentre una stima più prudente lo colloca sopra i 400 GWp, pari alla capacità fotovoltaica cumulativa installata a livello globale nel 2017.

Si tratta di una soluzione in crescita, come ha evidenziato Giorgio Boneschi, direttore generale di Elettricità Futura, durante il convegno. Ha citato, a supporto, un’analisi di SolarPower Europe, secondo cui nel 2023 in Europa (secondo mercato globale dopo l’Asia) sono stati collegati 450 MW di impianti flottanti, di cui 280 MW nei Paesi Bassi. La proiezione al 2031 supera i 6 GW a livello globale.

«Il fotovoltaico flottante è una tecnologia di grandi potenziali, specie per l’Italia, con i vantaggi offerti, dall’evitare il consumo di suolo e l’evaporazione dell’acqua alla rapidità d’installazione», ha affermato Boneschi, ricordando, inoltre, che l’Italia ha sviluppato strumenti specifici per il suo sviluppo, dal FER 2 al FER X. L’avvio degli schemi di incentivazione unito alla semplificazione normativa – per esempio, col Decreto Siccità o col Testo Unico Rinnovabili – potranno favorire uno sviluppo significativo.

Fotovoltaico flottante e transizione energetica

Il fotovoltaico flottante può dare un contributo importante per il raggiungimento degli obiettivi di transizione energetica fissati dal PNIEC.

Fotovoltaico flottante e transizione energetica

Il presidente del GSE, Paolo Arrigoni, ha evidenziato che l’Italia attualmente conta su 37 GW di capacità fotovoltaica installata, circa la metà dei 75 GW totali. Tuttavia, per raggiungere gli obiettivi del PNIEC, occorrono altri 56 GW di energia rinnovabile, di cui 43 GW dovranno provenire dal fotovoltaico.

Lo stesso Piano nazionale integrato Energia e Clima prevede 5 GW di nuova capacità installata da tecnologie innovative, inclusi i sistemi flottanti. Le misure incentivanti, come i già citati FER 2 e FER X, il decreto CER, il piano Transizione 5.0 ed Energy Release 2.0, possono supportare uno sviluppo di 85 GW al 2029, ben oltre gli obiettivi stabiliti.

Requisiti tecnici e benefici

Il fotovoltaico flottante può aumentare la produzione di energia fino al 5-10% rispetto agli impianti terrestri, grazie al raffreddamento naturale offerto dall’acqua.

Inoltre, ogni MW installato sui bacini esistenti potrebbe ridurre le emissioni fino a 500 tonnellate di CO2 anno.

Per l’installazione di impianti fotovoltaici galleggianti, un bacino ideale dovrebbe avere un’ampia superficie d’acqua per abilitare economie di scala e trovarsi vicino a un punto di connessione alla rete elettrica.

Quale tecnologia innovativa, il fotovoltaico flottante ha bisogno di essere studiato e ottimizzato. Lo stesso PNIEC sottolinea l’importanza della ricerca e dello sviluppo di nuove tecnologie. A tal proposito Enel Green Power sta conducendo sperimentazioni a Catania (Innovation Test Bench) e in provincia di Torino (Progetto pilota di Venau), in quest’ultimo caso l’impianto ha una potenza di 1 MW, in esercizio da ottobre 2023, ha ricordato Cataudella.

Un’opportunità anche per l’agricoltura e per l’acqua

Il fotovoltaico flottante rappresenta anche un’opportunità per il settore agricolo. Francesco Vincenzi, dirigente Coldiretti e presidente di ANBI, ha sottolineato l’importanza degli invasi e dei 220.000 km di canali presenti in Italia, che costituiscono una risorsa fondamentale per la gestione dell’acqua e della biodiversità.

«Possiamo fare di più: abbiamo un enorme potenziale anche negli allevamenti ittici d’acqua dolce e salata. Bisogna comprendere come rendere compatibili la produzione energetica e la gestione degli allevamenti ittici», ha affermato Vincenzi.

Il Commissario Straordinario nazionale per l’emergenza idrica, Nicola dell’Acqua, ha ribadito che il problema idrico in Italia è grave, soprattutto nel Sud e nelle isole, dove le carenze nei bacini sono peggiori rispetto al 2024. «Sul fotovoltaico flottante, sarei per la copertura immediata dei bacini. I dati parlano chiaro: coprire un bacino consente di risparmiare una quantità d’acqua equivalente a quella che si perde durante la distribuzione», ha dichiarato.

FAQ fotovoltaico flottante

Cos’è il fotovoltaico flottante?

Conosciuto anche come fotovoltaico galleggiante, si tratta di un sistema di pannelli solari che galleggiano sull’acqua anziché essere fissati alla terraferma o agli edifici.
Questi pannelli vengono montati su strutture ancorate al letto o alla riva di un bacino idrico, come lago, uno stagno, una cava o un canale. Il pannello solare galleggia sulla superficie dell’acqua, consentendo all’acqua di raffreddare i pannelli, aumentandone l’efficienza.
Questi sistemi utilizzano lo stesso tipo di pannelli solari e inverter di quelli a terra, sostenuti da galleggianti in polietilene ad alta densità

Che opportunità offre il fotovoltaico galleggiante in termini di produzione energetica?

Gli impianti fotovoltaici galleggianti aprono nuove opportunità per aumentare la capacità di generazione solare, soprattutto nei paesi con elevata densità di popolazione e usi concorrenziali per i terreni disponibili. Presentano alcuni vantaggi rispetto ai sistemi terrestri, tra cui l’utilizzo dell’infrastruttura di trasmissione elettrica esistente nei siti idroelettrici, la vicinanza ai centri di domanda (nel caso di bacini di approvvigionamento idrico) e una migliore resa energetica grazie agli effetti di raffreddamento dell’acqua e alla ridotta presenza di polvere.

Quali benefici potrebbe assicurare il fotovoltaico flottante all’Italia?

Il fotovoltaico flottante si conferma una tecnologia strategica per la transizione energetica, la riduzione dell’evaporazione dell’acqua e la mitigazione delle emissioni di CO2. Inoltre, evita nuovo consumo di suolo. Sono tutti vantaggi di cui l’Italia potrebbe godere, contando sulla necessità di aumentare la produzione energetica da fonti rinnovabili, specie da fotovoltaico, e di ridurre il crescente consumo di suolo e la siccità.
Con il supporto delle istituzioni e degli incentivi adeguati, questa soluzione può contribuire in modo significativo al raggiungimento degli obiettivi energetici e ambientali dell’Italia.

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