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Indice degli argomenti Toggle Goal 8, lavoro e fonti rinnovabili: si espande la soglia di occupatiGreen job: rinnovabili e sostenibilità leve per l’occupazione. Le stime del WEF…Goal 8 e lavoro nelle rinnovabili: fattori da considerare Il Goal 8 dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile è finalizzato a incentivare una crescita economica duratura, inclusiva e sostenibile, un’occupazione piena e produttiva ed un lavoro dignitoso per tutti. È un obiettivo ampiamente disatteso, dato che circa la metà della popolazione mondiale vive ancora con l’equivalente di circa due dollari al giorno, rileva il Centro regionale di informazione delle Nazioni Unite (UNRIC) e quasi 2,2 miliardi di persone vive al di sotto di questa ben misera soglia. Pur più contenuta, anche la disoccupazione colpisce una fascia significativa di persone: un recente report dell’ONU segnala che la disoccupazione globale raggiungerà 208 milioni di persone nel 2023, con un tasso del 5,8%. Per cambiare le cose servono 470 milioni di impieghi per coloro che entreranno nel mercato del lavoro da qui al 2030. Le opportunità lavorative a più rapida crescita rispetto sono rappresentate dalla tecnologia, dalla digitalizzazione e dalla sostenibilità. Tra queste le fonti rinnovabili sono quelle più interessanti, rileva il report Future of Jobs del World Economic Forum. Segnala, a questo proposito che: “gli ingegneri delle energie rinnovabili e gli ingegneri di sistemi e impianti di energia solare sono ruoli in rapida crescita, poiché le economie si spostano verso le energie rinnovabili.” La Quarta Rivoluzione Industriale, il cambiamento delle aspettative dei lavoratori e dei consumatori e l’urgente “necessità di una transizione verde ed energetica”, afferma sempre il WEF, che prevede una creazione di posti di lavoro più pronunciata nei settori dell’energia, dei materiali e delle infrastrutture, dove circa il 10% in più delle aziende prevede la creazione di posti di lavoro. Goal 8, lavoro e fonti rinnovabili: si espande la soglia di occupati Se il lavoro deve essere dignitoso e l’occupazione inclusiva, come sottolinea il Goal 8, il comparto delle fonti rinnovabili in parte soddisfa queste finalità. L’occupazione nel settore delle energie rinnovabili in tutto il mondo ha continuato ad espandersi, raggiungendo circa 13,7 milioni di posti di lavoro diretti e indiretti nel 2022, segnala il report Renewable Energy and Jobs 2023 pubblicato in questi giorni da IRENA. La stessa Agenzia internazionale per le energie rinnovabili mette in luce le potenzialità offerte dal comparto, “a condizione che l’istruzione e lo sviluppo delle competenze i programmi vengono opportunamente ampliati, vengono attuati programmi di sviluppo della forza lavoro e i mercati del lavoro rispondono alle esigenze in evoluzione”. Le sfide abbondano. La prima riguarda la disomogeneità dei posti di lavoro odierni: nel settore delle energie rinnovabili sono concentrati in un numero relativamente piccolo di Paesi. Ci sono molti aspetti da considerare e molte sfide e problemi da affrontare perché il mercato del lavoro anche nel mondo della green energy possa dirsi aperto davvero a tutti. Intanto, però, i posti di lavoro sono in crescita: nel 2021 erano 12,7 milioni, l’anno successivo sono aumentati di mezzo milione. Green job: rinnovabili e sostenibilità leve per l’occupazione. Le stime del WEF… Sia WEF che IRENA convergono sulle opportunità aperte dall’attenzione sempre più forte sulla sostenibilità. La necessaria attenzione a ridurre la crisi climatica in atto e la necessità contingente di contare su una produzione energetica in grado di soddisfare le sempre più elevate esigenze portano alla necessità di sviluppare quanto più possibile le fonti rinnovabili. Il report del World Economic Forum lo evidenzia: gli investimenti nella transizione verde, una più ampia applicazione degli standard ESG e l’adattamento ai cambiamenti climatici dovrebbero avere forti impatti positivi sulla creazione di posti di lavoro. La domanda di posti di green job sta crescendo rapidamente in tutti i settori e le industrie. A livello globale, la transizione verde potrebbe creare 30 milioni di posti di lavoro nei settori dell’energia pulita, dell’efficienza e delle tecnologie a basse emissioni entro il 2030. Il WEF si spinge ancora più avanti, stimando le opportunità che si andranno a generare grazie a un maggiore interessamento della Cina verso un’economia più green: “Entro il 2030, si prevede che la transizione verso un’economia favorevole alla natura nella sola Cina aggiungerà 1900 miliardi di dollari al valore economico del paese e genererà 88 milioni di nuovi posti di lavoro” … e gli elementi chiave di IRENA IRENA ha messo in luce alcuni fattori chiave che potranno influire positivamente. Uno di questi riguarda il ruolo delle soluzioni decentralizzate, in grado di fornire energia affidabile e occupazione in aree remote. L’energia idroelettrica su piccola scala, per esempio, richiede da 17mila giorni-uomo per un micro impianto da 5 kW, a circa 64mila giorni-uomo per uno da 50 kW fino a superare i 160mila giorni-uomo per un impianto idroelettrico da 500 kW. Sono ore necessarie per la pianificazione iniziale e l’approvvigionamento e la produzione di attrezzature, l’installazione, il collegamento, il funzionamento e la manutenzione continua, fino all’eventuale smantellamento. Un fattore positivo in chiave occupazionale sarà dato da nuove misure di politica industriale rivolte a costruire e rafforzare capacità produttive locali che genera benefici in termini di creazione di posti di lavoro. Certo, per generare un volano virtuoso in termini di nuovi posti di lavoro e soddisfare i criteri alla base del Goal 8 serve anche un ampliamento omogeneo delle competenze e conoscenze. In questo senso, un compito cruciale l’avranno l’istruzione e la formazione, debitamente sviluppate. Non solo: i diritti dei lavoratori e il dialogo sociale sono indispensabili per una transizione energetica che produca risultati giusti e garantisca le prospettive dei lavoratori. Ecco allora, un fattore chiave legato allo sviluppo delle rinnovabili: l’esigenza di un cambiamento sistemico. Come spiega IRENA: “realizzare la transizione energetica in modo coerente con la stabilità climatica richiede una diffusione molto più rapida delle energie rinnovabili, che a sua volta creerà più posti di lavoro. Richiede anche un cambiamento più ampio e sistemico, andando oltre il perseguimento di una crescita economica infinita incompatibile con i limiti globali”. Goal 8 e lavoro nelle rinnovabili: fattori da considerare Il report dell’Agenzia per le energie rinnovabili non manca di segnalare, nella sua analisi, accanto ai numeri positivi anche contesti critici. Tra questi ultimi, per esempio, c’è da segnalare la difficile congiuntura dell’eolico in Europa, che ha registrato una diminuzione di ordini pari al 47%, riflettendo la crescente concorrenza da parte di fornitori extraeuropei e gli elevati livelli di incertezza. Le perdite operative hanno portato a tagli di posti di lavoro, ma non ci si può dimenticare che mediamente, l’installazione di 1 GW di capacità eolica onshore è in grado di creare potenzialmente 130mila posti di lavoro nei settori di sviluppo, costruzione e installazione in un periodo di cinque anni e 12mila posti di lavoro all’anno durante la fase di O&M di durata 25ennale (fonte:GWEC). Tuttavia sempre in Europa nel 2022 la forza lavoro nel settore fotovoltaico è aumentata del 39%. In ogni caso negli ultimi dieci anni considerati da questo report IRENA mette in luce una crescita continua, che ha di fatto quasi raddoppiato gli occupati, passando da 7,3 milioni nel 2012 a 13,7 milioni nel 2022 in tutto il mondo. Nel prossimo futuro le sfide per raggiungere gli intenti posti dal Goal 8 passeranno da una più equa e omogenea distribuzione dei posti di lavoro. Non solo, ed è questa una considerazione da mettere in rilievo: “Negli ultimi anni gli investimenti nelle energie rinnovabili sono aumentati notevolmente in termini di volume. Un’ulteriore accelerazione del ritmo implica che nei prossimi anni e decenni verranno creati milioni di posti di lavoro aggiuntivi. Tuttavia, ciò richiede una serie di misure di accompagnamento, per esempio, maggiori sforzi per espandere i programmi di istruzione e di sviluppo delle competenze; riqualificazione dei lavoratori delle industrie dei combustibili fossili; e maggiori opportunità per le donne, i giovani e le minoranze di entrare a far parte della forza lavoro delle energie rinnovabili”. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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