Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti Toggle Cos’è l’energia geotermica?La disponibilità di energia geotermica in ItaliaCome funziona un impianto geotermico?Geotermia a bassa, media e alta entalpiaPerché scegliere un impianto geotermico per la casa?Pompe di calore geotermiche per uso domestico: come funzionano?Detrazioni fiscali per gli impianti geotermiciFAQ Energia geotermica: costi, detrazioni, vantaggi e potenzialitàQuando e dove conviene usare un impianto geotermico?Cosa prevede la manutenzione di un impianto geotermico?Quanto costa un impianto geotermico?Quanto dura un impianto geotermico? L’energia geotermica è una soluzione sostenibile per la produzione di calore da utilizzare negli edifici per la climatizzazione e per la produzione di acqua calda sanitaria. Ciò che la rende tanto interessante è proprio il suo essere rinnovabile: sfruttare il calore naturale contenuto nella terra tramite un impianto geotermico assicura risparmio, efficienza e un ridotto impatto ambientale. È una scelta ecologica, ma anche molto conveniente. Di seguito, si approfondiscono tutti i temi principali da conoscere quando si parla di geotermia, tra cui il funzionamento degli impianti, i costi dell’energia geotermica, i vantaggi e gli svantaggi delle pompe di calore e le detrazioni fiscali disponibili se si installa un impianto geotermico. L’interesse verso questa soluzione, del resto, è decisamente in crescita, soprattutto alla luce della direzione presa dall’Europa, che prevede un futuro stop alla produzione di caldaie a gas e che orienta il mercato verso soluzioni green e alternative. Per quanto altre tipologie di pompe di calore siano al momento più diffuse, la geotermia rimane una validissima soluzione per aumentare in modo significativo l’efficienza di un edificio. Cos’è l’energia geotermica? L’energia geotermica è una fonte rinnovabile e disponibile in natura di energia. Alla base di un impianto geotermico, infatti, vi è la capacità di sfruttare il calore accumulato nel sottosuolo terrestre, che si genera a seguito dei processi di decadimento nucleare di alcuni elementi che lo compongono, come ad esempio l’uranio. Questo fenomeno genera molta energia e riesce a riscaldare il Pianeta, che assume temperature più o meno elevate a seconda della profondità e della composizione geologica. La geotermia ha una storia lunga. La parola deriva dal greco e significa “Calore della Terra” ed oggi è la scienza che, appunto, studia il calore contenuto nella terra e il suo trasferimento. La natura ci offre spesso dimostrazione di questa forma di energia, attraverso i vulcani, i gyser e le sorgenti di acqua calda. Il fatto che questa energia arrivi dal sottosuolo fa sì che sia totalmente svincolata da fenomeni quali, ad esempio, il clima. A differenza del fotovoltaico, perciò, questa forma di energia rinnovabile è costante, durante le stagioni e il trascorrere del giorno, e sempre disponibile. La disponibilità di energia geotermica in Italia Considerata la limitata diffusione degli impianti e delle centrali geotermiche in Italia, può stupire sapere che, per quanto le sue origini siano antiche, visto che l’uomo sfrutta da sempre il calore della terra sottoforma di vapori e bagni termali, il primo vero impianto a energia geotermica nasce in Toscana. Per la precisione, ci si trova a Lardarello, in provincia di Pisa, agli inizi del ‘900. Inizialmente si sfruttarono i vapori della terra, fuoriusciti a seguito di alcune perforazioni, come alternativa al carbone per il funzionamento delle macchine industriali, poi si realizzò un vero e proprio impianto per la produzione di energia elettrica. Nonostante questo ruolo da pioniere, l’Italia non è riuscita nel tempo a mantenere questa fonte energetica protagonista delle proprie politiche energetiche. Il potenziale, però è alto. Secondo l’Enel, l’Unione Geotermica Italiana stima di circa 6 terawattora di energia ricavata all’anno, con una potenza installata che supera di poco il gigwatt. Ciò significa che, nel 2018, non copriva nemmeno il 2% del consumo energetico nazionale e rappresentava circa il 5% di quello rinnovabile. Gli ostacoli che rallentano l’evoluzione sono diversi, tra cui sicuramente si trovano questioni burocratiche ed economiche. Come funziona un impianto geotermico? Per sfruttare il calore naturalmente contenuto nel sottosuolo è necessario realizzare una centrale geotermica. In quelle zone del Pianeta in cui si hanno le condizioni più favorevoli, si creano dei pozzi di estrazione, che scendono nel terreno per pochi chilometri e attraverso i quali il vapore risale verso la superficie. Questi vapori, poi, sono convogliati verso una turbina, che viene così messa in moto, generando energia meccanica. Tramite un alternatore, poi, quest’ultima viene trasformata in energia elettrica. I vapori a questo punto vengono raffreddati in un condensatore, ottenendo dell’acqua che viene reimmessa nel sottosuolo. Geotermia a bassa, media e alta entalpia L’entalpia, come riporta l’Unione Geotermica Italiana, può essere considerata così: “più o meno proporzionale alla temperatura, è usata per esprimere il contenuto termico (energia termica) dei fluidi, e dà un’idea approssimativa del loro ‘valore’”. Di solito la geotermia si divide in bassa, media e alta entalpia, in base al criterio più comune di classificazione delle risorse geotermiche. L’alta entalpia, caratterizzata da temperature superiori ai 150 °C, è ideale per la produzione di energia geotermoelettrica. Oggi esistono diverse tipologie di centrali geotermiche, che sfruttano fluidi come il vapore e l’acqua. C’è poi la geotermia a media entalpia (tra 80 e 150 °C), utile per la produzione di energia elettrica e per il teleriscaldamento. Più interessante, a livello di sfruttamento per fini domestici, quella a bassa entalpia (tra 20 e 80 °C): anche in questo caso riguarda lo sfruttamento del sottosuolo come serbatoio termico per riscaldare, prelevando calore in inverno, e raffrescare, cedendolo in estate. Questa forma energetica non richiede la necessità di sonde a grande profondità ed è praticamente sfruttabile ovunque. Perché scegliere un impianto geotermico per la casa? L’energia geotermica può essere utilizzata anche per la produzione di calore all’interno degli edifici, attraverso l’installazione di una pompa di calore geotermica. I vantaggi assicurati da questa soluzione, come visto più in generale per l’energia geotermica, sono connessi proprio alla sostenibilità. Riscaldare casa con una pompa di calore geotermica significa ridurre le emissioni di CO2 connesse alla climatizzazione domestica, sfruttando una fonte energetica rinnovabile e gratuita. Inoltre, hanno un livello di efficienza molto elevato e a parità di livello di comfort interno, la quantità di energia consumata per raggiungerlo è davvero ridotta rispetto ad altre soluzioni. Questo comporta chiaramente anche un importante risparmio economico, con bollette decisamente più leggere, ancor più evidente se la pompa geotermica è abbinata a un impianto fotovoltaico, che fornisce l’energia elettrica necessaria per il suo funzionamento. Questi impianti lavorano in modo ottimale durante tutto l’anno, assicurando riscaldamento, raffrescamento e acqua calda sanitaria. Infine, la longevità e affidabilità delle pompe di calore, dovuta anche al fatto che la maggior parte dei componenti è nel terreno e protetta, le rende davvero interessanti. Per contro, si tratta di soluzioni molto costose e la fattibilità della loro installazione deve sempre essere attentamente valutata, anche in base allo spazio a disposizione per le sonde e alla tipologia di terreno. Pompe di calore geotermiche per uso domestico: come funzionano? In ambito domestico si sfruttano impianti a bassa entalpia, utilizzando il sottosuolo come serbatoio termico per riscaldare gli edifici, prelevando calore in inverno, e raffrescarli, cedendolo in estate. Questa forma energetica non richiede la necessità di sonde a grande profondità ed è praticamente sfruttabile ovunque. Ciò è permesso da una pompa di calore geotermica, un sistema che prevede la predisposizione di sonde geotermiche nel terreno, ad essa collegate e generalmente realizzate in tubi di polietilene. Lo scopo delle sonde è proprio quello di “raccogliere” il calore, grazie a un fluido termovettore che scorre al loro interno, come l’acqua glicolata. Dalla pompa di calore, poi, il calore viene distribuito in tutto l’edificio, ad esempio attraverso dei pannelli radianti a pavimento. La Pompa di calore geotermica Vitocal 300-G di Viessmann utilizza il calore presente nel terreno e nell’acqua di falda. E’ adatta sia per le nuove costruzioni che negli interventi di riqualificazione di abitazioni mono- e bifamiliari. In classe di efficienza A++ garantisce ottimo rendimento, risparmio energetico, bassi consumi e costi contenuti. Possono svilupparsi in orizzontale o, scendendo anche a profondità di oltre 100 metri, anche in verticale. La loro installazione prevede l’utilizzo di apposite tecniche di carotaggio. È compito dello scambiatore di calore, poi, trasferire il calore dal circuito geotermico all’edificio. La pompa di calore Hoval Thermalia estrae l’energia geotermica dal suolo e la trasforma in energia per il riscaldamento, il raffrescamento e la copertura del fabbisogno di acqua calda. Per ottimizzare il rendimento si può combinare con i collettori solari. Prima di installare le sonde è sempre opportuno richiedere una consulenza geologica, in quanto è necessario verificare che il terreno sia adatto ad ospitare le sonde: le condizioni migliori si hanno quando il sottosuolo è umido e sabbioso, le peggiori con un terreno secco e roccioso. NIBE F1355 è la pompa di calore geotermica di DomusGaia ad alta efficienza energetica per riscaldamento, raffrescamento, e produzione di acqua calda sanitaria, . Vantaggi e svantaggi della geotermia I vantaggi dell’energia geotermica, come è semplice intuire, risiedono sicuramente nel suo essere rinnovabile e pulita, oltre che a disposizione in modo gratuito. Sfruttare questa fonte energetica significa abbattere le emissioni di CO2, di polvere sottili e di altre sostanze inquinanti. L’energia geotermica, inoltre, assicura un’elevata produzione di energia elettrica, che non viene in alcun modo influenzata da fattori atmosferici come la temperatura o le stagioni, tanto da essere considerata una fonte energetica prevedibile e programmabile. Inoltre, non ci sono prodotti di scarto, in quanto il vapore viene trasformato in acqua pulita che può tranquillamente essere reimmessa nel terreno per un nuovo ciclo. Tutto ciò assicura efficienza e vantaggi economici interessanti. Si tratta, infine, di impianti longevi e che richiedono poca manutenzione. I limiti principali di questa soluzione, invece, riguardano il fatto che la disponibilità dell’energia geotermica non è equamente distribuita su tutto il Pianeta e, in alcuni casi, è necessario raggiungere elevate profondità, rendendo l’impianto meno economico e di più complessa realizzazione. Detrazioni fiscali per gli impianti geotermici Favorire l’efficientamento energetico degli edifici e la diffusione dell’energia rinnovabile è una priorità per il Governo, anche per garantire il raggiungimento dei target di sostenibilità fissati a livello europeo. Inoltre, agevolare gli investimenti privati rimane senza dubbio una strategia valida per favorire un reale cambiamento. Per questi motivi, ancor prima delle più stringenti e recenti normative, si era già iniziato a incentivare tutte quelle soluzioni che permettessero il recupero degli edifici esistenti. Ciò vale anche per le pompe di calore geotermiche, se installate in occasione di un intervento di riqualificazione energetica. Fino alla fine del 2024, l’Ecobonus prevede una detrazione pari al 65% della spesa sostenuta per l’installazione dell’impianto, restituita sottoforma di detrazioni IRPEF in dieci quote annuali di uguale importo. Con la nuova Legge di Bilancio, nel 2025 i bonus subiranno diversi aggiornamenti ed è prevista una riduzione delle quote, che nel caso dell’Ecobonus scenderanno probabilmente al 50%. Un’alternativa, poi, è il Conto Termico 2.0, gestito dal GSE, che incentiva interventi di riqualificazione energetica sostenuti da PA e privati. Tra le spese ammesse c’è anche la sostituzione dell’impianto di climatizzazione esistente con una pompa di calore, anche geotermica. In questo caso l’incentivo varia e viene calcolato tramite apposita formula, che considera la potenzialità dell’intervento e l’energia termica annua prodotta. Nel primo caso si ottiene un vero e proprio contributo economico per l’acquisto e l’installazione, nel secondo caso di beneficia dell’agevolazione mediante le detrazioni fiscali. Anche in questo caso si attendono novità per il 2025, con un nuovo Conto Termico 3.0, che ammetterà ancora interventi quali l’installazione di pompe di calore, ma prevede un ricalcolo degli incentivi anche in base agli attuali costi di mercato. FAQ Energia geotermica: costi, detrazioni, vantaggi e potenzialità Quando e dove conviene usare un impianto geotermico? Gli impianti a pompa di calore geotermica sono adattabili a qualsiasi tipo di edificio, dal residenziale alla pubblica utilità. Quando pensare a una realizzazione? In tutti gli edifici in costruzione rappresenta sicuramente una soluzione ideale. Più complessa è la fattibilità di realizzare un impianto a energia geotermica in un edificio esistente: in quel caso è necessario un parere esperto che potrà verificare la possibilità, i costi e l’efficacia del sistema. Per quanto riguarda il tipo di terreno ideale, il territorio italiano è largamente funzionale alla sua esecuzione. Infine, se la pompa geotermica è abbinata a un impianto fotovoltaico, quest’ultimo permette di fornire l’energia necessaria alla pompa di calore, riducendo ulteriormente consumi e costi. Per quanto riguarda il tipo di terreno ideale, il territorio italiano è largamente funzionale alla sua esecuzione Cosa prevede la manutenzione di un impianto geotermico? Le pompe di calore geotermiche non richiedono particolari opere di manutenzione. È necessario provvedere ad una manutenzione ordinaria con un controllo del funzionamento della pompa di calore e dei circuiti, un’eventuale pulizia e una verifica del fluido refrigerante secondo normativa. Il consiglio è quello di affidarsi a un tecnico o un’impresa competente e abilitata per la gestione di questi impianti. Quanto costa un impianto geotermico? Una pompa di calore geotermica può avere costi importanti. Ciò che incide notevolmente non è tanto l’acquisto e l’installazione del macchinario principale, ma piuttosto la realizzazione degli scavi e la posa delle sonde nel terreno. Un impianto geotermico domestico, per un edificio di circa 100 mq, può costare anche fino a 25.000 euro con prezzi crescenti anche in relazione alla superficie da riscaldare e, quindi, alla potenza installata. Inoltre, a quello dell’impianto, purtroppo, possono sommarsi anche eventuali costi dovuti ad autorizzazioni per le perforazioni e per la posa delle sonde. Quanto dura un impianto geotermico? Gli impianti geotermici sono noti per la loro lunga durata, che mediamente è di circa 20-25 anni, mentre le sonde geotermiche interrate possono durare 50 anni o più, dato che sono protette nel terreno e non subiscono l’usura tipica delle parti esposte. L’investimento iniziale, quindi, viene compensato da una lunga durata e dal basso costo di manutenzione nel lungo termine, contribuendo così al risparmio energetico e a un ridotto impatto ambientale. Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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