Indicatori per edifici ecologici e sostenibili

Quali sono gli elementi che definiscono l’eco-sostenibilità di un ambiente costruito? Secondo una visione olistica è importante soffermarsi prima di tutto sul rapporto che l’edificio ha con l’ambiente che lo ospita e poi allargare l’analisi agli elementi strutturali, i materiali e gli impianti, il bilancio dell’energia grigia, lavorando come se si componesse un puzzle. Architetti e certificazioni ci aiutano a capire.

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Indicatori per edifici ecologici e sostenibili

Sono molteplici i criteri che descrivono la qualità di un ambiente costruito, oggi sicuramente al primo posto mettiamo le caratteristiche ecosostenibili, non solo per ragioni etiche, ma anche per la salubrità e il comfort che questi standard garantiscono a chi abita la struttura.

Ma quali sono gli elementi che definiscono edifici ecologici e sostenibili e come si possono individuare quando si acquista un’abitazione già costruita e magari non troppo recentemente?

Innanzi tutto occorre fare una distinzione semantica tra case ecologiche e case sostenibili: nel primo caso il focus è prevalentemente sui materiali; nel secondo si contemplano i consumi energetici.

E per i due indicatori esistono etichette di certificazione diverse. LEED Residential è uno dei protocolli di certificazione internazionale maggiormente riconosciuti al mondo che permette di avere abitazioni meno energivore e più attente all’equilibrio delle risorse del nostro pianeta, salvaguardando la salute ed il benessere delle persone, come ricorda Riccardo Hopps, co-founder di OGB Studio, realtà romana che da oltre 15 anni si occupa di certificazioni sostenibili e formazione specialistica: “Una casa per essere davvero “green” dovrebbe pertanto riuscire a soddisfare tutti gli ambiti toccati dalla certificazione ed essere progettata e costruita per essere resiliente alle condizioni avverse, fornire aria interna pulita ed avere prestazioni energetiche efficienti, considerando anche l’utilizzo di materiali da costruzione sicuri e sostenibili. Un approccio che non solo aiuta l’ambiente, ma anche il portafoglio: riducendo consumo di energia ed acqua infatti si abbassano le bollette e i costi di gestione”.

Una nuova visione olistica dell’architettura eco-sostenibile domina in questo momento suggerendo in maniera molto esplicita che i criteri per valutare il “livello green” di un edificio (oltre l’incontestabile valore delle certificiazioni, ovviamente) sono molteplici e sfaccettati e abbracciano struttura, materiali, strategie, ma anche un preciso stile di vita che è legato a quel tipo di architettura. In altre parole, quando vediamo un edificio per la prima volta di solito cerchiamo di capire quali materiali sono presenti, che tipo di impianto elettrico e di climatizzazione utilizza, il coefficiente di isolamento delle aperture vetrate, ma è fondamentale propedeuticamente fare una riflessione su quale relazione si sia instaurata tra l’edificio e il contesto ambientale. Questo è sicuramente il primo di una lunga serie di indicatori. 

Visione olistica e calcolo dell’energia grigia (Studio Ellisse Architetti)

C’è un’equazione a cui possiamo ricorrere con l’analisi dell’energia grigia, che è il calcolo che viene fatto sul materiale bilanciando l’energia spesa per la produzione, l’energia spesa per la messa in opera e l’energia spesa per lo smantellamento a fine vita. E’ qualcosa di ancora sperimentale, se ne parla in ambito accademico, ma è molto efficace per capire che cosa vuol dire costruire e scegliere un materiale piuttosto che un altro, come spiegano gli architetti Lorenzo Serra e Nadia Battaglia  di Studio Ellisse Architetti. Chi ha un occhio all’ambiente preferisce sempre ristrutturare e lo fa con materiali che sono stati utilizzati per costruire quella casa. L’esborso di energia che si utilizza per ristrutturare una casa esistente è sempre minore di quello che serve a costruirne una nuova e, oltre a questo, c’è un discorso di cementificazione del territorio che, con le nuove costruzioni va ad erodere l’ambiente naturale.

Riqualificando un edificio esistente si risparmia il 50% di energia grigia
Img by Studio Ellisse Architetti

Nella bioarchitettura si cerca di utilizzare il cemento il meno possibile, riducendone le applicazioni solo dove necessario, come nelle fondazioni. Per tutto il resto si prediligono la terra, le intelaiature in legno, l’isolamento in paglia, la calce canapa, materiali di derivazione naturali, sia per la struttura che per la coibentazione. Questi sono sicuramente indicatori importanti, che vanno a sostituirsi al cemento e ai coibentatori sintetici.

I vantaggi di utilizzare materiali locali nelle costruzioni
Img by Studio Ellisse Architetti

Il patrimonio del nostro Paese è composto da progetti tradizionali in pietra e mattoni pieni e poi, dagli anni ’50 in avanti troviamo costruzioni con travi e pilastri in cemento armato e tamponamenti in materiale laterizio. Per entrambe queste tipologie si possono utilizzare cappotti in calce canapa (un derivato della canapa, la parte più legnosa, il canapulo, viene miscelato alla calce e utilizzata per fare intonaci). Sia la canapa che la calce sono due materiali principe della tradizione italiana che danno l’opportunità di fare degli isolamenti molto importanti e del tutto diversi dai cappotti in EPS rasati e incollati che quando uno va a toccarli suonano vuoti al contrario della calce canapa e della muratura. Così come tutti i materiali che derivanno dalle fibre naturali, fibre del legno, canapa, paglia, sughero. C’è tutto un mondo di materiali naturali molto interessante ma ancora poco utilizzati, noi li preferiamo ai semilavorati industriali.

Quanto si consuma per produrre i materiali da costruzione
Img by Studio Ellisse Architetti

La ristrutturazione di una casa rurale in un’antica borgata sulle Prealpi torinesi realizzata dallo studio nel 2020 è esemplare di questa filosofia progettuale olistica e della pluralità di fattori che vengono valutati e calcolati, dal genius loci, alla struttura preesistente, alla scelta dei materiali (utilizzo di materiali locali della tradizione contadina, come il legno massello di castagno, il legno di rovere locale termotrattato e la pavimentazione in pietra di Luserna, finiture con malte a calce impermeabili).

Studio Ellisse Architetti, intervento di riqualificazione di una casa rurale sulle prealpi torinesi
Studio Ellisse Architetti, intervento di riqualificazione di una casa rurale sulle prealpi torinesi

 

Analisi di un progetto (OGB Studio)

L’intervento su un’abitazione a Mazara del Vallo (Sicilia) ci mostra quali elementi sono determinanti per valutare la qualità dell’edificio.

Il primo ambito di analisi del progetto è legato agli aspetti ambientali del sito d’intervento, con particolare riferimento alla gestione delle aree esterne private e al rapporto tra edificio ed ambiente circostante, dal taglio del consumo dell’acqua per l’irrigazione degli spazi verdi a speciali apparecchiature luminose in grado di ridurre completamente l’inquinamento luminoso del sito nelle ore notturne, passando per l’utilizzo di materiali di copertura ad alto indice di riflessione e la piantumazione di aree verdi per evitare l’effetto isola di calore. Inoltre sono state limitate le zone impermeabilizzate del suolo esterno dell’abitazione; cosa non da poco considerando, come evidente in queste settimane, che gli eventi meteorologici estremi sono sempre più comuni anche nel nostro Paese. Aumentando l’area esterna permeabile si evitano il ruscellamento delle acque meteoriche e la contaminazione con carburane e prodotti tossici negli ecosistemi acquatici.Indicatori per edifici ecologici e sostenibili 2Efficienza energetica: L’intervento su un’abitazione a Mazara del Vallo di OGB Studio

L’approccio “green approved ovviamente ha coinvolto tutti gli ambiti del progetto: dall’implementazione di strategie volte alla riduzione del consumo di acqua potabile a scelte finalizzate all’efficienza e all’incremento dell’uso di fonti energetiche rinnovabili. Un esempio su tutti: la casa è stata costruita in modo tale da mantenere una temperatura interna costante, sia in estate che in inverno. Per permetterlo, unitamente a opportuni sistemi di schermatura solare e di ventilazione, sono stati scelti adeguati spessori delle pareti ed utilizzati strati isolanti in intercapedine. Da ampie vetrate e da un lucernario, opportunamente schermati, l’illuminazione naturale pervade completamente gli spazi permettendo di avere un comfort visivo interno adeguato alla vita della casa, limitando anche i consumi energetici.

Efficienza energetica: L’intervento su un’abitazione a Mazara del Vallo di OGB Studio

“La sostenibilità in architettura è ormai un criterio necessario e insostituibile di ogni progetto, spiega Laura Scrimieri, co-fondatrice di OGB Studio. Siamo per un’architettura in grado non solo di ridurre al minimo il suo impatto ambientale, ma che viva anche in armonia con il territorio che la circonda, ideata e realizzata nel segno della circolarità in ogni suo aspetto, dalla localizzazione, alla scelta dei materiali e all’uso delle risorse. Crediamo in un equilibrio ideale di tutti gli elementi, che trova riflesso nel benessere dei suoi abitanti, in termini di comfort e di qualità della vita”.

Certificazioni

La bioedilizia sfrutta le proprietà dei materiali naturali, il legno soprattutto. Tra le certificazioni più accreditate nel nostro Paese c’è S.A.L.E. (Sistema Affidabilità Legno Edilizia), un’etichetta nata da Assolegno con Conlegno.

Sul fronte dei consumi le case più sostenibili sono quelle che si avvicinano maggiormente allo standard Passivhaus (in Italia ZEPHIR Passivhaus Italia), che, grazie a precise strategie di progetto (isolamento, involucro termico, orientamento), riescono a risparmiare fino al 90% dei consumi delle case tradizionali.

L’Inbar è il marchio di certificazione assegnato dall’Istituto Nazionale di Bioarchitettura che, come spiegato nel protocollo “Non è una semplice sommatoria di “tecnologie verdi”; ma scopre con rinnovata sensibilità la continuità con la storia, le tradizioni, il paesaggio, da affrontare attraverso le nuove consapevolezze della ecosostenibilità e della bio-compatibilità”.

Anche il marchio LEED, di U.S Green Building Council, contempla una serie di processi perché certifica tutto il ciclo di produzione degli edifici (residenziali o non).

Mentre Icea (marchio di ANAB, l’Associazione Nazionale Architettura Bioecologica) certifica la sostenibilità dei materiali da costruzione.

Lo standard CasaClima

Non sarà l’unico, ma un modo sicuro per valutare se una casa è energeticamente efficiente e salubre è quello di verificare se all’ingresso dell’abitazione è appesa la targhetta CasaClima. In questo modo si è certi che la casa avrà un involucro efficiente perché le stratigrafie delle pareti e i dettagli costruttivi sono stati controllati sia nella fase progettuale che in cantiere. Le porte e le finestre sono certificate e installate a tenuta all’aria, fa fede il test del Blower Door, obbligatorio per le nuove costruzioni e le ristrutturazioni importanti. Non meno importante il controllo del sistema di ombreggiamento per evitare il surriscaldamento estivo. Si percepisce una sensazione di comfort soggiornando in una CasaClima perché eliminando i ponti termini e gli spifferi come prevede il protocollo CasaClima non ci sono punti nella casa più freddi con il rischio che si possa formare umidità da condensa e muffa.

Certificazione CasaClima

E anche i consumi si riducono. Se si prendono come riferimento le vecchie classificazioni in base ai litri di gasolio consumati per il riscaldamento, siamo passati da case da 25 litri a moderne costruzioni che consumano 7, 5 o 3 litri (corrispondenti, a livello di standard di coibentazione, alla CasaClima di classe C, B e A). A fronte del suo ridotto carico termico, una CasaClima può essere riscaldata in modo efficiente ed ecologico ricorrendo, per esempio, a una pompa di calore, alimentata dalla corrente elettrica prodotta dai propri pannelli fotovoltaici. Inoltre, se in combinazione con un sistema di riscaldamento a superfici radianti, la pompa di calore può essere usata anche per raffrescare. A questo punto c’è da compiere il passo successivo: coprire il restante fabbisogno sostituendo i combustibili fossili con energie rinnovabili.

Ciasa Le Fiun Marebbe (BZ), progettazione CasaClima
Ciasa Le Fiun Marebbe (BZ) nuova abitazione. Progettazione architettonica: Arch. Daniel Ellecosta. Foto Gustav Willet

Un’edilizia propriamente sostenibile non può essere ridotta, tuttavia, alla sola efficienza energetica, ma deve considerare anche tutta una serie di altri aspetti. Oltre alle qualità energetiche, infatti, la certificazione di sostenibilità CasaClima Nature valuta anche altre misure atte a ridurre lo spreco di risorse e le ripercussioni che un edificio ha sull’ambiente, e sulle persone.

Case Zero Energy a Jesolo (VE), progettazione CasaClima
Case Zero Energy a Jesolo (VE). Progettazione architettonica: Arch. Ruggero Baldasso

Nel calcolo dell’impatto ambientale di un edificio risulta particolarmente gravosa la cosiddetta “energia grigia” e le emissioni generate nella produzione dei prodotti e dei materiali da costruzione. Attualmente l’“energia grigia” necessaria per costruire un edificio e il fabbisogno energetico che si ha durante l’utilizzo hanno all’incirca lo stesso peso.

Grangia Borgata Vazon (TO) ristrutturazione CasaClima
Grangia Borgata Vazon (TO) ristrutturazione. Progettazione impiantistica: Ing. Stefano Perassi

Trascorriamo il 90% del nostro tempo, se non di più, in luoghi chiusi. Ecco perché è di fondamentale importanza per il nostro benessere e la nostra produttività che gli ambienti interni siano salubri e privi di sostanze nocive.  Una ventilazione controllata degli ambienti è il sistema più affidabile per garantire l’indispensabile ricambio d’aria. Nella scelta dei prodotti e dei materiali si devono evitare sostanze che rilascino emissioni nocive, come i VOC (volatile organic compounds), la formaldeide ecc… .

A seconda della zona e della concentrazione di radon, gas nobile radioattivo, per gli elementi costruttivi a contatto con il suolo devono essere adottate specifiche misure volte a impedire le infiltrazioni di gas all’interno dell’abitazione, quali l’installazione ermetica delle condutture d’ingresso e di scarico o un sistema di drenaggio del radon sotto le fondazioni.

Casa Riberi Torino Condomio ristrutturazione CasaClima
Casa Riberi Torino Condomio ristrutturazione. Progettazione architettonica: G*AA-Giaquinto Architetti Associati. Foto Davide Bozzalla

Lo standard CasaClima Nature, inoltre, pone particolare attenzione al fonoisolamento, con l’obiettivo di minimizzare la propagazione dei suoni e garantire un elevato comfort acustico.

Progettare gli ambienti in cui abitiamo e lavoriamo sfruttando la luce solare in modo mirato contribuisce a migliorare il comfort visivo, aiuta il naturale ritmo dell’organismo e quindi il nostro benessere. Un accorgimento che, inoltre, permette di evitare il più possibile l’utilizzo di luce artificiale durante il giorno.

Innerbachlerhof – Agriturismo Postal ( Bz) ristrutturazione CasaClima
Innerbachlerhof – Agriturismo Postal ( Bz) ristrutturazione. Progettazione architettonica: Geom. Mark Pichler

Con interventi relativamente semplici, come rubinetterie e impianti sanitari a basso consumo, nonché il riutilizzo dell’acqua piovana e delle acque grigie, è possibile ridurre sensibilmente il fabbisogno d’acqua.

Sono sempre più numerosi i committenti che decidono di progettare e costruire la propria abitazione secondo questo approccio di sostenibilità a tuttotondo: in Alto Adige, ormai, già una casa su quattro viene realizzata con i criteri di CasaClima Nature.

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