Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti Toggle L’importanza di isolare la casa, sia in inverno che in estateChe cos’è l’insufflaggio e quali materiali si utilizzanoVantaggi e svantaggi dell’insufflaggio per l’isolamento termico L’isolamento termico di un edificio può essere realizzato mediante differenti tecniche, tra cui l’insufflaggio. Coibentare pareti e solai è fondamentale per ottenere buone prestazioni energetiche e assicurare il comfort interno, ma il modo per farlo andrebbe valutato e selezionato sulla base delle specifiche caratteristiche dell’edificio e degli obiettivi che ci si pone. Anche se la soluzione più diffusa è quella che prevede la realizzazione di un cappotto termico, infatti, questa non è l’unica strada percorribile. È chiaro che tutte le valutazioni tecniche a riguardo devono essere eseguite da tecnici competenti, con la capacità di analizzare il costruito e selezionare la soluzione tecnologica più indicata. L’importanza di isolare la casa, sia in inverno che in estate L’isolamento termico di un edificio è, ormai, irrinunciabile. Senza un’adeguata coibentazione delle strutture non è possibile raggiungere prestazioni energetiche soddisfacenti e allineate a quanto richiesto oggi dalla normativa. Isolare un immobile, però, non è solo questione di prestazioni minime o di soddisfacimento di un obbligo normativo, in quanto i benefici che ne derivano sono decisamente tangibili per chi lo vive. Prima di tutto un edificio correttamente coibentato è senza dubbio più adeguato alle esigenze dell’abitare contemporaneo, con livelli di comfort interno più elevati. I benefici dell’isolamento sono percepibili sia durante l’inverno, quando si previene la dispersione verso l’esterno del calore necessario per il riscaldamento; che in estate, quando gli ambienti sono, al contrario, protetti dal caldo eccessivo. Inoltre, la coibentazione di un edificio esistente è una delle opere di riqualificazione che eleva il valore dell’immobile e, soprattutto, riduce il fabbisogno energetico per la sua climatizzazione, con importanti vantaggi anche in termini economici. Soprattutto in inverno, le bollette possono essere anche dimezzate rispetto a quanto avviene in un edificio equiparabile, ma non isolato. Che cos’è l’insufflaggio e quali materiali si utilizzano L’insufflaggio è una tecnica che prevede l’isolamento delle pareti perimetrali esistenti di un edificio o, in generale, delle strutture che confinano su ambienti freddi e non riscaldati, tramite l’inserimento di un materiale isolante. Questo significa che, optando per questa soluzione, l’isolamento sarà interno alla parete, generalmente all’interno di un’intercapedine. L’isolante, infatti, si “insuffla” nella struttura. La tecnica si rivela particolarmente adatta nel caso di edifici esistenti risalenti al secolo scorso, costruiti tra gli anni ’50 e ’80 circa, quando era diffusa l’abitudine di realizzare le pareti perimetrali con, appunto, un’intercapedine, all’epoca lasciata tendenzialmente vuota. Le dimensioni di questo spazio potevano andare da pochi centimetri fino anche a 10-20 centimetri. Proprio lo spazio “vuoto” tra i laterizi utilizzati per la parete è ciò che da origine al termine “muro a cassetta”. L’insufflaggio può essere eseguito sia dall’interno dell’edificio, che dal suo esterno, a seconda delle necessità del caso. Per insufflare il materiale è necessario effettuare dei fori sulla parete con apposita strumentazione, fino a raggiungere l’intercapedine. I materiali più utilizzati e idonei a questo scopo sono suddivisibili in due categorie: gli isolanti sfusi e gli isolanti espansi. Nella prima tipologia rientrano prodotti come la fibra di cellulosa, la lana di vetro o il sughero granulare; nella seconda, materiali come il poliuretano espanso. La scelta del materiale può dipendere da fattori quali il costo, ma anche la conducibilità termica, le prestazioni assicurate nel tempo o la sostenibilità degli stessi. Vantaggi e svantaggi dell’insufflaggio per l’isolamento termico Il principale vantaggio dell’insufflaggio risiede nel contributo che può fornire al miglioramento del comportamento energetico dell’edificio oggetto di recupero, soprattutto nel caso di immobili datati e risalenti a decine d’anni fa. Si tratta di una tecnica che, rispetto ad altre, risulta abbastanza accessibile, ma porta comunque a buoni risultati. Inoltre, non è molto invasiva, in quanto – se la struttura lo permette – non richiede interventi particolari o rifacimenti delle murature. Il tempo di realizzazione, di conseguenza, è contenuto rispetto a quello necessario per la posa di un cappotto e, grazie a tutte queste caratteristiche, l’intervento risulta anche più economico di altri. Oltre ai vantaggi, però, ci sono alcuni aspetti da prendere attentamente in considerazione prima di procedere con la realizzazione di un isolamento tramite insufflaggio. Innanzitutto, questa tecnica viene applicata solo quando la struttura esistente è adeguata, pertanto non può e non deve essere considerata una soluzione sempre attuabile. Assume un rilievo particolarmente significativo l’esecuzione di un approfondito studio di fattibilità, da affidare ad un tecnico competente in materia e con una conoscenza ampia dei materiali e delle soluzioni a disposizione. Il suo compito, oltre a valutare la mera eseguibilità dell’opera, è quello di valutarne la convenienza, sia in termini prestazionali, che economici. In generale, poi, l’isolamento con insufflaggio può presentare alcune debolezze dovute alla tipologia di materiali che vengono utilizzati: molto spesso si caratterizzano per una densità contenuta, che può incidere sulle prestazioni finali della parete e sulla stabilità dell’isolamento. Con il passare del tempo, infatti, alcuni materiali tendono a “compattarsi” maggiormente all’interno dell’intercapedine, spostandosi gradualmente verso il basso. Un fenomeno che può compromettere il risultato finale, riducendo l’uniformità della parete. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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