Overtourism: gli impatti ambientali e sociali del sovraffollamento turistico

In molte località turistiche in tutto il mondo si verifica sempre più spesso il fenomeno del turismo eccessivo, noto come “overtourism”, che ha impatti sulle risorse naturali delle destinazioni che rischiano di essere danneggiate. Il fenomeno dell’overtourism rappresenta un campanello d’allarme per l’industria del turismo. È necessario un approccio responsabile e sostenibile che consideri gli interessi di tutti gli stakeholder, inclusi i turisti, i residenti e l’ambiente. Solo così si potrà garantire che le meraviglie del mondo rimangano accessibili per le future generazioni.

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Overtourism: gli impatti ambientali e sociali del sovraffollamento turistico

Viaggiare ci permette di scoprire nuove realtà e culture, aprendo la mente e mettendoci in contatto con usi e costumi differenti. Questa esperienza arricchente ha un lato oscuro che si manifesta nelle destinazioni di vacanza più popolari, le quali soffrono sempre più frequentemente di sovraccarico turistico. Spiagge sovraffollate, lunghe code alle attrazioni, ingorghi continui e centri cittadini affollati sono solo alcuni degli effetti con cui ospiti e residenti devono fare i conti in molte località turistiche in tutto il mondo.

Il fenomeno del turismo eccessivo, noto come “overtourism”, si manifesta con segnali ben precisi. Tra questi, le pressioni esercitate sulle risorse e sulle infrastrutture locali a causa dell’aumento esponenziale del numero di visitatori. Il sovraccarico nelle città comporta cambiamenti nella cultura locale e una perdita di autenticità, deteriorando la qualità della vita per la comunità ospitante.

Le risorse naturali delle destinazioni vengono messe a dura prova: l’ambiente subisce danni, e le comunità locali perdono parte della loro identità culturale. Solo per fare un esempio pratico, Rimini, che ogni anno accoglie fino a 7 milioni di turisti, vede le sue aree costiere sfruttate fino al 95%. Un altro caso emblematico è la baia di Maya nell’isola di Ko Phi Phi Leh in Thailandia. Famosa grazie al film “The Beach” del 2000, la baia ha perso circa l’80% della sua barriera corallina a causa dell’eccessivo afflusso di visitatori. Le isole Baleari hanno registrato un aumento del 37% nell’utilizzo dell’elettricità in soli cinque anni, dal 1993 al 1998, a testimonianza della pressione esercitata dal turismo.

Il turismo di massa, se non gestito in modo sostenibile, può danneggiare irreparabilmente le attrazioni naturali e storiche, distruggendo l’ecosistema locale e compromettendo la qualità della vita dei residenti. Città come Amsterdam, Venezia e Barcellona sono diventate simboli di questo problema, con la popolazione residente che si sente spesso assediata e alienata nel proprio territorio. Le tensioni tra abitanti locali e turisti sono aumentate, alimentando un sentimento di profonda frustrazione.

Che cos’è l’overtourism?

L’overtourism, secondo l’Organizzazione Mondiale del Turismo (UNWTO), indica l’impatto negativo del turismo su una destinazione, influenzando sia la qualità della vita percepita dai residenti che l’esperienza dei visitatori.

Durante la pandemia di Covid-19, il settore turistico è stato tra i più colpiti, registrando un drastico calo del 72% negli arrivi internazionali nel 2020, come riportato da National Geographic in un approfondimento sul tema. Nonostante ciò, il numero di viaggiatori ha ripreso a crescere rapidamente, con il doppio delle persone che hanno viaggiato all’estero nei primi tre mesi del 2023 rispetto allo stesso periodo nel 2022.

Il desiderio crescente di viaggiare alla ricerca dei luoghi “più belli” e gettonati impone una profonda riflessione sul modo di fruire lo spazio e sottolinea l’importanza di riconsiderare l’approccio al turismo per proteggere l’ambiente e preservare le ricchezze culturali delle destinazioni.

L’impatto del sovraffollamento turistico

Una delle criticità principali dell’overtourism è il suo impatto sull’ambiente naturale. L’incremento del numero di visitatori può mettere a dura prova gli ecosistemi fragili, causando erosione del suolo, inquinamento delle acque e disturbo della fauna locale.

Il consumo eccessivo di risorse è un altro grave problema da associare al sovraffollamento turistico. Il turismo aumenta la domanda di acqua, energia e materiali da costruzione, spesso in aree dove le risorse sono già limitate. L’espansione delle infrastrutture turistiche richiede enormi quantità di acqua per piscine, giardini e servizi igienici, esacerbando ulteriormente la pressione su sistemi già vulnerabili.

L’incremento esponenziale del turismo può sopraffare le infrastrutture locali. I sistemi di trasporto, già sottodimensionati, non riescono a gestire il flusso di visitatori, causando congestioni stradali e inquinamento atmosferico.

Overtourism: l’impatto del sovraffollamento turistico

Le comunità locali sono spesso le prime a subire le conseguenze negative dell’overtourism. La mercificazione della cultura del luogo trasforma tradizioni millenarie in spettacoli meramente commerciali, perdendo il loro significato autentico. Ma non solo: il boom turistico può causare un aumento dei prezzi immobiliari, rendendo le case inaccessibili per i residenti locali.

Quali sono le cause del sovraffollamento turistico?

L’overtourism è un fenomeno complesso che ha preso piede in molte destinazioni popolari in tutto il mondo. Le cause sono varie e interconnesse, e comprendono sia fattori globali che locali.

L’espansione delle compagnie aeree low-cost ha reso i viaggi internazionali più accessibili, permettendo a un numero crescente di persone di esplorare destinazioni precedentemente considerate lontane o costose. Questo aumento della mobilità ha creato una “massa critica” di viaggiatori, contribuendo all’affollamento delle destinazioni turistiche.

Viaggi low cost tra le cause dell'overtourism

La digitalizzazione ha rivoluzionato il settore del turismo. La disponibilità immediata di informazioni online, la facilità di prenotazione tramite piattaforme digitali e le recensioni degli utenti hanno semplificato l’organizzazione dei viaggi. Questo accesso facilitato alla conoscenza ha anche aumentato la concorrenza tra le destinazioni, portando alcune località meno conosciute a diventare rapidamente mete popolari. I social media, in particolare, hanno avuto un ruolo chiave nel promuovere destinazioni emergenti, amplificando il numero di visitatori e contribuendo all’overtourism.

Destinazioni che investono in strutture ricettive di alta qualità e in servizi turistici professionali attirano un numero crescente di visitatori. Nonostante ciò, molti luoghi non sono attrezzati per gestire un afflusso così elevato di turisti. Le infrastrutture presenti spesso non riescono a sostenere il carico aggiuntivo, portando a problemi come ingorghi stradali, sovraffollamento di attrazioni e degrado ambientale.

Le 11 strategie dell’UNWTO per gestire il flusso turistico

L’Organizzazione Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite (UNWTO) nel documento Overtourism’? Understanding and Managing Urban  Tourism Growth beyond Perceptions ha delineato una serie di strategie e misure cruciali per affrontare il fenomeno dell’overtourism nelle città, con l’obiettivo di promuovere un turismo urbano sostenibile e inclusivo.

Gestire in modo corretto la fruizione dei luoghi turistici è un obiettivo fondamental:  l’UNWTO ha stilato un decalogo di 11 concetti chiave per gestire il flusso turistico nelle destinazioni urbane con l’obiettivo di mitigare gli effetti negativi del sovraffollamento.

  1. Promuovere la dispersione dei visitatori

L’UNWTO suggerisce di incentivare la dispersione dei turisti all’interno delle città e nelle aree circostanti, ospitando eventi in zone meno visitate e sviluppando nuove attrazioni. Misure come una carta di viaggio per il trasporto locale illimitato e la promozione di un’identità comune tra la città e i suoi dintorni sono viste come cruciali per raggiungere questo obiettivo.

  1. Dispersione temporale

Per distribuire meglio il flusso turistico nel corso dell’anno, l’UNWTO propone di promuovere esperienze nei mesi di bassa stagione e l’adozione della tariffazione dinamica. Anche l’uso delle nuove tecnologie per incentivare la dispersione temporale dinamica è altamente raccomandato.

  1. Nuovi itinerari e attrazioni

Per stimolare l’interesse verso nuove aree, l’UNWTO consiglia la promozione di nuovi itinerari, l’offerta di sconti combinati e la produzione di guide che evidenzino tesori nascosti. La realtà virtuale può essere utilizzata come ulteriore strumento di promozione per arricchire le visite alle attrazioni più famose.

  1. Revisione e adattamento della regolamentazione

Le città dovrebbero rivedere la regolamentazione riguardante gli orari di apertura delle attrazioni, l’accesso per grandi gruppi e il traffico nelle zone affollate. La creazione di zone pedonali e la definizione della capacità di carico della città sono considerate misure essenziali.

  1. Migliorare la segmentazione dei visitatori

Per mitigare l’intenso flusso turistico, è fondamentale identificare e targetizzare segmenti di visitatori che abbiano un minore impatto sulla città. L’UNWTO raccomanda anche di scoraggiare la visita della città da parte di determinati segmenti di turisti, in base alle specifiche esigenze e contesto locali.

  1. Benefici per le comunità locali

Garantire che le comunità locali traggano vantaggio dal turismo è essenziale per un turismo sostenibile e responsabile. L’Organizzazione Mondiale del Turismo suggerisce di incrementare l’occupazione nel settore turistico, creando opportunità lavorative per i residenti locali che possano migliorare la loro qualità di vita. È importante promuovere effetti positivi del turismo, come la valorizzazione del patrimonio culturale e naturale, la conservazione delle tradizioni locali e la promozione di pratiche ecologiche.

Inoltre, è fondamentale coinvolgere le comunità locali nello sviluppo di nuovi prodotti turistici, garantendo che le loro esigenze e i loro desideri siano considerati.

  1. Esperienze urbane per residenti e visitatori

È fondamentale creare esperienze che apportino benefici sia ai residenti che ai visitatori. Alcune delle misure suggerite includono l’integrazione delle strutture turistiche nelle festività locali e la promozione di ambasciatori locali.

  1. Miglioramento delle infrastrutture

È essenziale investire in infrastrutture adeguate per gestire il traffico turistico, al fine di garantire un’esperienza positiva e sostenibile sia per i visitatori che per i residenti locali. Tra le proposte dell’UNWTO vi è il miglioramento della segnaletica che deve essere chiara, per guidare i turisti senza difficoltà.

Inoltre, l’adattamento dei trasporti pubblici alle esigenze dei visitatori e la creazione di percorsi pedonali e ciclabili sicuri è fondamentale per promuovere modalità di trasporto sostenibili e ridurre la congestione del traffico.

  1. Comunicazione con gli stakeholder locali

L’UNWTO enfatizza l’importanza di coinvolgere tutti gli stakeholder locali nella gestione del turismo, organizzando programmi di sviluppo professionale e piattaforme di discussione per i residenti.

  1. Comunicazione con i visitatori

Educare i visitatori sui valori e le tradizioni locali, fornendo informazioni adeguate su restrizioni del traffico e servizi disponibili, è una misura fondamentale per una gestione efficace del turismo.

  1. Monitoraggio e risposta

Infine, l’UNWTO propone di monitorare indicatori chiave, come le fluttuazioni stagionali della domanda e i modelli di visita, sfruttando i big data e le nuove tecnologie. Questo approccio consente di valutare l’impatto del turismo in modo più preciso e di elaborare piani di contingenza per gestire i periodi di punta.

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