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Indice degli argomenti Toggle Ponte termico: che cos'è e quando si verificaCome individuare un ponte termicoTermografiaProcedura “blower-door” Come si eliminano i ponti termici?Efficienza energetica e ponti termici: normativa di riferimento Il progetto dell’involucro edilizio ha un’importanza crescente e non può prescindere da un’attenta valutazione dei ponti termici. La necessità di ridurre i consumi energetici degli edifici, sta portando all’adozione di involucri edilizi con livelli di isolamento sempre più spinti. I vincoli sono sempre più stringenti, considerando per esempio che da gennaio 2021 tutti i nuovi edifici in Italia devono essere realizzati secondo il parametro NZEB, ovvero a energia quasi zero. Ma un incremento così spinto dell’isolamento termico può creare una significativa accentuazione degli effetti del ponte termico che si possono trasformare in problematiche e criticità di difficile soluzione a posteriori. Cosa sono i ponti termici? I ponti termici sono causa di potenziale degrado delle strutture e mettono a repentaglio le prestazioni di efficienza energetica dell’immobile. Ma di che cosa si tratta? I ponti termici sono zone dell’involucro di un edificio dalla conducibilità termica diversa rispetto a quelle adiacenti. E’ un punto di discontinuità della strutture, ovvero di debolezza, attraverso il quale si ha una dispersione di calore tra interno ed esterno, a causa della differenza di temperatura che si crea sulla parete. Possono essere sia lineari, ovvero riferiti a un intero elemento strutturale (come ad esempio trave, pilastro, davanzale passante), oppure puntuali, relativi a precise aree architettoniche o a determinati componenti costruttivi (tra cui il nodo di contatto a pavimento o a soffitto di un pilastro, sistemi meccanici di fissaggio della coibentazione termica, trave a sbalzo, agganci di sovrastrutture esterne). L’analisi dei ponti termici è necessaria per valutare correttamente le prestazioni energetiche dell’edificio, applicare in modo corretto la normativa e rispettare le prescrizioni di legge. Quando si verifica un ponte termico? Le cause dei ponti termici possono essere diverse e in taluni casi anche concorrenti, ma sono essenzialmente riconducibili a tre situazioni generali: disomogeneità geometrica, vale a dire le variazioni delle superfici dei volumi, che portano una dispersione termica concentrata in precise aree (è il caso comune degli spigoli tra pareti, oppure delle connessioni tra setti verticali e solai o tra pareti e serramenti); disomogeneità materica, ovvero la compresenza di materiali dalla conduttività termica differente (calcestruzzo e mattoni, giunti metallici, strutture portanti inserite nell’involucro, come balconi o tettoie); spessori differenti del costruito (date da cavedi, nicchie, canne fumarie…). La differente trasmittanza termica in alcuni punti dell’edificio ha diverse conseguenze, che possono essere sia visibili – formazione di condensa e di muffa – sia non percepibili ad occhio, poiché interne alle strutture (condensa superficiale, tensioni, muffa che con il tempo riducono prestazioni e durata dei materiali). Inoltre, aspetto non meno rilevante, i ponti termici influiscono sul grado di comfort interno degli ambienti, portando disomogeneità di temperatura sulle superfici rispetto all’aria e conseguente aumento dei consumi energetici per riscaldamento e raffrescamento utili a ridurne l’effetto. Come individuare un ponte termico Termografia A parte l’osservazione diretta, quando nel punto di maggiore trasmittanza dell’involucro edilizio si nota presenza di condensa e/o di muffa, il metodo migliore per individuare un ponte termico è la termografia. Si tratta di una procedura non invasiva che utilizza i raggi infrarossi, non percepibili dall’occhio umano. In genere l’analisi viene fatta internamente all’edificio, poiché più precisa, ma in alcuni casi particolari può essere anche esterna, per valutare rapidamente la situazione energetica globale e anche per localizzare eventuali particolarità strutturali nascoste, ad esempio in costruzioni di vecchia data di cui non si hanno disegni tecnici dettagliati. Lo strumento adatto a questa analisi è la termocamera, capace di rilevare le differenze di temperatura e di riportarle in una immagine a colori, affiancata da una legenda che associa a ciascuna tinta i gradi termici dispersi. Termocamera 883 di Testo La termocamera 883 di Testo, con risoluzione a infrarossi di 320×240 pixel (espandibili a 640×480 con SuperResolution integrata) ha una sensibilità termica <40 mK, capace di rilevare anche le più piccole differenze di temperatura. La messa a fuoco manuale migliora l’immagine termografica, mentre la funzione ScaleAssist regola automaticamente la scala dell’apparecchio sull’impostazione ottimale in base alle temperature interne ed esterne. La modalità Umidità visualizza le aree a rischio muffa ed è possibile trasferire in modalità wireless alla termocamera i valori misurati dal termoigrometro 605i di Testo. Procedura “blower-door” Un metodo alternativo può essere quello cosiddetto “blower-door”, basato sulla misurazione della tenuta all’aria di una costruzione. Il test consiste nel creare una differenza di pressione tra interno ed esterno del volume architettonico, valutando l’andamento dell’aria che fluisce attraverso l’involucro e misurandone la quantità. (espressa in volume all’ora, ACH). Come si eliminano i ponti termici? I ponti termici si possono eliminare intervenendo con un isolamento termico appropriato, che può essere: esterno, sull’intera superficie delle facciate (ad esempio un cappotto termico), particolarmente efficace; interno, su pareti e solai degli ambienti interni, meno performante poiché può lasciare zone critiche; puntuale, su zone individuate ad elevata trasmittanza termica (con pannelli isolanti o schiume). Aeropan Fast di Ama Composites è un pannello termoisolante prefinito per isolamenti termici a parete, esterno e/o interno, e a soffitto che permette l’eliminazione dei ponti termici. È formato da un isolante nanotecnologico in Aerogel accoppiato a una membrana traspirante in polipropilene armato con fibra di vetro. Ciascuna di queste soluzioni può risolvere il problema, valutandone l’efficacia a seconda della posizione e della tipologia di ponte termico esistente, delle caratteristiche dell’architettura e dal budget a disposizione. Ovviamente, in caso di nuove costruzioni, sono una corretta progettazione e una costruzione a regola d’arte a fare la differenza, poiché possono evitare a priori la formazione di ponti termici. E quindi scongiurare necessarie procedure aggiuntive per eliminarli. Inoltre, alcuni punti dell’edificio meritano un’attenzione particolare e richiedono un intervento specifico e puntuale, che va a sommarsi a quello che prevede la realizzazione del cappotto termico. Un classico esempio è quello dei balconi o dei davanzali, sui quali spesso si interviene realizzando un cosiddetto “taglio termico”, che prevede l’interruzione della continuità dell’elemento che causa il ponte termico e quindi anche la sua conducibilità del calore. Nel caso dei balconi si può inserire del materiale isolante tra la soletta interna e quella del balcone, interrompendo la struttura. Lo stesso avviene per i davanzali e gli infissi. Va considerata la possibilità di installare del materiale isolante anche all’interno dei cassonetti delle tapparelle, che rappresentano un altro punto debole dell’edificio e causano elevate dispersioni di calore. Monoblocco filomuro INQUADRA di DeFAVERI Il monoblocco filomuro INQUADRA di DeFAVERI, con spalla da rasare o da intonacare in opera dello spessore di 100 mm o 70 mm, garantisce un efficace taglio termico tra muratura e infisso, isolando dal caldo e dal freddo, oltre che dal rumore, gli ambienti interni, per un sensibile risparmio energetico. È realizzato con isolante EPS conforme ai CAM e assemblato sia con collanti sia meccanicamente per mezzo di staffe e rinforzi, che lo rendono stabile e non soggetto a deformazioni. Abbinabile a sistemi di ventilazione meccanica DFVMC, può ospitare qualsiasi tipo di oscurante. Anche la manutenzione di un edificio è importante, dato che la verifica regolare del termoisolamento e dello stato di tutte le componenti di un organismo architettonico consente di evidenziare eventuali discontinuità e ammaloramenti. Il tutto a favore dell’efficienza energetica, poiché una buona tenuta termica riduce la necessità di riscaldare e di raffrescare gli ambienti, abbassando le emissioni in atmosfera, l’utilizzo di energia e di conseguenza i costi. Inoltre, l’eliminazione dei ponti termici aumenta il comfort abitativo, allontanando la possibilità di formazione di condensa e di muffa sulle superfici. Soluzione tetto Dolomia Double Rock di Cotto Possagno La soluzione tetto Dolomia Double Rock di Cotto Possagno, adatta a copertura con struttura portante di legno, con pannelli isolanti di lana di roccia a doppio strato incrociato, evita la formazione di ponti termici. La lana di roccia, incombustibile in classe A1, offre protezione e resistenza al fuoco, mentre la permeabilità al vapore dell’isolante e l’utilizzo di freni vapore e teli impermeabilizzanti della linea Jolly Plus garantiscono un’ottima traspirabilità. Il pacchetto è assemblato a secco con tutti i vantaggi in termini di disassemblaggio e rispondenza ai nuovi decreti CAM. Ad una fase progettuale e di calcolo, anche tramite software, deve necessariamente seguire un’attenta posa in opera. Infatti, può succedere che negli edifici vi siano dei ponti termici anche quando da un punto di vista progettuale si è svolto un lavoro accurato, dovuti a errori di costruzione o di posa dei materiali. Ad esempio, lo stesso cappotto termico, se posato in modo errato, può provocare criticità importanti. Argisol è un sistema di costruzione modulare antisismico di Bioisotherm che comprende una serie completa di blocchi cassero pre-assemblati. Grazie alla vasta scelta di elementi speciali a corredo permette di realizzare involucri privi di ponti termici, con soluzioni direttamente applicabili con la posa in cantiere. Efficienza energetica e ponti termici: normativa di riferimento Il quadro normativo italiano riferito ai ponti termici, e più genericamente al rendimento energetico di una costruzione, include due decreti, il n°59 del 2 aprile 2009 del Presidente della Repubblica, sulla “attuazione della direttiva 2002/91/CE sul rendimento energetico in edilizia”, e il precedente legislativo n° 311 del 29 dicembre 2006, “Disposizioni correttive e integrative al decreto legislativo 19 agosto 2005, n. 192, recante attuazione della direttiva 2002/91/CE, relativa al rendimento energetico nell’edilizia”. Anche il decreto ministeriale del 26 giugno 2015 “Applicazione delle metodologie di calcolo delle prestazioni energetiche e definizione delle prescrizioni e dei requisiti minimi degli edifici” affronta l’argomento, in quanto richiede “verifica dell’assenza di rischio di formazione di muffe, con particolare attenzione ai ponti termici negli edifici di nuova costruzione”. La norma di riferimento per il calcolo di un ponte termico e per le eventuali correzioni è invece la UNI TS 11300-1:2014 “Prestazioni energetiche degli edifici – Parte 1: Determinazione del fabbisogno di energia termica dell’edificio per la climatizzazione estiva ed invernale” che introduce il tema dei ponti termici e determina le modalità con cui devono essere calcolati, richiamando altre normative. Tale calcolo può essere sia numerico, secondo la UNI EN ISO 10211:2018 “Ponti termici in edilizia – Flussi termici e temperature superficiali – Calcoli dettagliati”, sia con atlanti, in conformità alla UNI EN ISO 14683:2018 “Ponti termici in edilizia – Coefficiente di trasmissione termica lineica – Metodi semplificati e valori di riferimento”. Il primo caso implica l’utilizzo di software appositi, che riportano graficamente e numericamente l’analisi delle prestazioni termiche, il secondo invece sfrutta schemi predefiniti, che riproducono esempi comuni di ponti termici. Per il calcolo dei ponti termici, poi, si trovano sul mercato specifici software, che sono stati sviluppati secondo le normative di riferimento, conformando le proprie modalità di calcolo a quelle previste dalle norme. Il Software EC709 di Edilclima calcola la trasmittanza termica lineica dei ponti termici al variare dei vari parametri progettuali. Può essere utilizzato autonomamente, oppure integrato in EC700 Calcolo prestazioni energetiche degli edifici. Data creazione articolo 11 novembre 2015 – Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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