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Indice degli argomenti Toggle Quali sono le principali cause dell’inquinamento indoor?Quali effetti ha l’inquinamento indoor sulla salute e sull’ambiente?Come misurare la qualità dell’aria interna?Come migliorare la qualità dell’aria all’interno della casa?Soluzioni attive per l’inquinamento dell’aria internaPiante efficaci per ridurre l’inquinamento indoorMateriali naturali per la qualità dell’aria interna La normativa italiana sull’inquinamento indoorProdotti e soluzioni per combattere l’inquinamento indoor Air Filter Compact di JODOARYA indoor di FassaFlow 40 di HeltyEtherea di PanasonicEnergyvent 150-D+ di ViessmannBRA.VO S di VorticeAirQ Sensor di AirzoneMA-E100R e MA-E85R-E di Mitsubishi ElectricRilevatore di monossido di carbonio di Netatmo Cosa s’intende nello specifico con il termine inquinamento indoor? Il Ministero della Salute ha fornito una spiegazione esaustiva di questo fenomeno: “la modificazione della normale composizione o stato fisico dell’aria atmosferica interna, dovuta alla presenza nella stessa di una o più sostanze in quantità e con caratteristiche tali da alterare le normali condizioni ambientali e di salubrità dell’aria stessa e tali da costituire un pericolo ovvero un pregiudizio diretto o indiretto per la salute dell’uomo”. L’inquinamento dell’aria interna degli edifici – residenziali e non – rappresenta un danno non solo per le persone, dal punto di vista del benessere e della salute, ma anche per le strutture architettoniche stesse. Uno spazio privo di agenti inquinanti, di impurità, di virus e batteri evita il sopravvenire di patologie, riduce le sintomatologie allergiche, migliora la qualità di vita quotidiana e diversi parametri vitali (come l’ossigenazione del sangue e dei tessuti o il funzionamento degli organi interni). Nel contempo, una cattiva qualità dell’aria interna, ad esempio troppo umida, porta alla creazione di muffe, inestetiche e insidiose per i polmoni, e di condensa, in grado di ammalorare le superfici del costruito e degli arredi. Pertanto, conoscere cause ed effetti dell’inquinamento indoor – ad esempio presenza di anidride carbonica nella zona notte, di particolato nelle stanze affacciate su strada, di umidità in bagno e in cucina – porta a studiare e a mettere in pratica strategie efficaci, al fine di mitigarne la pericolosità e avere ambienti salubri e confortevoli. Quali sono le principali cause dell’inquinamento indoor? Le cause di inquinamento dell’aria interna sono diverse e possono derivare sia dall’ambiente esterno, sia da arredi e finiture presenti nelle stanze. Esistono diverse fonti di inquinamento domestico, ciascuna delle quali si distingue per pericolosità e tipologia. Gli inquinanti che compromettono la qualità dell’aria interna possono avere natura chimica, fisica o biologica. Gli inquinanti chimici più diffusi e pericolosi sono il monossido di carbonio, il fumo di tabacco, ossidi di zolfo e azoto, ozono (emesso ad esempio dalle fotocopiatrici), i composti organici volatili, la formaldeide, gli antiparassitari. Attenzione, quindi, ai materiali da costruzione, alle vernici, agli arredi, alle stufe, ai caminetti, ai dispositivi elettronici e ai detergenti che si scelgono per pulire la casa. Infatti, molti degli inquinanti chimici presenti in casa derivano dall’utilizzo di prodotti per la pulizia, da profumatori per ambienti o anche dai prodotti con cui si è costruito casa. Allo stesso modo, altri inquinanti possono dipendere da processi di combustione, ad esempio per la cottura dei cibi o per il riscaldamento domestico. Per gli agenti fisici, come il Radon, va prestata particolare attenzione alla costruzione degli ambienti interrati o sotterranei, che deve essere effettuata con particolari attenzioni costruttive. Nei casi di inquinanti chimici e fisici, quindi, il principale rischio connesso alla salute delle persone deriva dalla loro tossicità. Per riassumere, tra i principali inquinanti responsabili dell’inquinamento indoor troviamo: chimici, come i composti volatili organici (VOC), rilasciati da vernici, arredi, prodotti per la pulizia della casa, materiali edili; biologici, ovvero muffe, batteri, spore fungine, polline, parassiti; da combustione, come monossido di carbonio, biossido di azoto, particolato fine, derivati da stufe, caminetti, piani di cottura a gas ma anche motori delle automobili, oppure vapori e fumo, ad esempio di sigaretta. Quali effetti ha l’inquinamento indoor sulla salute e sull’ambiente? L’esposizione costante a inquinanti dell’aria interna può causare diversi problemi di salute, oltre che portare all’ammaloramento dei componenti dell’arredamento e dell’involucro architettonico. Tra i primi si annoverano le irritazioni alle mucose di gola, naso, occhi, sintomi respiratori con asma e bronchite, allergie, affaticamento e mal di testa, con difficoltà di concentrazione. In generale ciò porta a un aumento del rischio di infezioni e di malattie polmonari, anche gravi. Una combinazione di sintomi spesso chiamata “sindrome da edificio malato” (Sick Building Syndrome). L’impatto sulla salute delle sostanze inquinanti in un ambiente confinato, dipende dalla durata prolungata e costante dell’esposizione. Inoltre, negli edifici pubblici o molto affollati, come le scuole, è ancora più importante prevenire questo fenomeno. Una cattiva qualità dell’aria poi, in particolare in presenza di umidità elevata, porta quest’ultima, a contatto con zone dalla temperatura più fredda – ad esempio quelle di intersezione tra murature e solai –, a condensarsi e a depositarsi su pareti e arredi, formando un velo d’acqua, condizione ideale per lo sviluppo della muffa. Inoltre, l’alternanza ciclica di bagnamento e di asciugatura dei materiali ne accelera il processo di degrado, favorendo ulteriore eventuale rilascio di sostanze nocive per l’uomo. Come misurare la qualità dell’aria interna? Per valutare la qualità dell’aria interna vengono in aiuto strumentazioni specifiche, che, se un tempo erano prerogativa dei soli tecnici professionisti, ora iniziano ad essere a disposizione di tutti. Ai lettori portatili, in grado di dare una valutazione immediata ma legata al momento preciso della misurazione, si stanno infatti affiancando apparecchi più sofisticati ma nel contempo smart, da tenere o installare in casa e che funzionano in modo costante. Si tratta di rilevatori dell’inquinamento indoor capaci di monitorare in tempo reale, 24 ore su 24, il livello degli inquinanti più comuni – monossido di carbonio, CO2, VOC, oltre a umidità e temperatura – per evidenziarne l’andamento nell’arco della giornata e semplificare l’individuazione della provenienza. Dotati di sensori intelligenti, tali dotazioni tecniche possono anche comunicare in modo wireless con gli impianti già presenti in un edificio – ad esempio la ventilazione meccanica controllata, oppure gli aspiratori – per attivarli in caso di necessità, inviando dati e/o allarmi anche ai terminali (smartphone, tablet, computer) di chi vive lo spazio. Come migliorare la qualità dell’aria all’interno della casa? Per ridurre drasticamente l’inquinamento dell’aria interna è necessario in primis ridurre le fonti nocive. Così, meglio optare per prodotti e soluzioni, sia per la pulizia sia per le finiture di arredi e oggetti – detersivi, vernici, trattamenti –, a bassa emissione di composti organici volatili (VOC), come ad esempio la formaldeide, che pertanto siano eco-compatibili. Anche i materiali da costruzione dovrebbero rispettare questi requisiti, in modo da non rilasciare nel tempo sostanze nocive per la salute dell’uomo. Inoltre, si devono evitare i fumi internamente agli ambienti e l’umidità, mantenendola a un livello ottimale al fine di evitare la condensa e di conseguenza la proliferazione della muffa. Oltre a metodi empirici, come quello di aprire le finestre e arieggiare regolarmente, è possibile introdurre sistemi tecnologici in grado di incrementare il ricambio dell’aria interna anche senza una azione umana diretta. Soluzioni attive per l’inquinamento dell’aria interna Si tratta di impianti – sia fissi sia mobili – capaci di ridurre drasticamente l’inquinamento dell’aria interna. Lavorano sia sulla purificazione, ovvero l’eliminazione degli agenti inquinanti, sia sulla sanificazione, che invece riduce i microrganismi patogeni, responsabili di infezioni e malattie. Tra i primi rientrano: ventilazione meccanica controllata (VMC), che espelle l’aria interna esausta per introdurne di nuova, prelevata dall’esterno, previo riscaldamento o raffrescamento, a seconda della stagione (anche a recupero energetico quando viene parzialmente recuperata l’energia necessaria per la variazione di temperatura dell’aria); condizionatori e climatizzatori, macchine termiche in grado di variare la temperatura di un ambiente sfruttando il principio della pompa di calore, ciclo termodinamico attuato da un gas refrigerante che sottrae calore da un luogo per cederne ad un altro. I sanificatori, che possono essere integrati nei sistemi purificanti, sfruttano invece filtri di diversi tipi – HEPA (High Efficiency Particulate Air Filter, per le particelle sospese fino a 0,1 micron), assorbenti o gas-phase (ad esempio a carbone attivo, per gli odori), ionizzatori (generatori di ioni negativi, che attirano polvere e particelle allergeniche), al plasma (combinazione di ionizzazione e filtri più tradizionali, per polvere, fumo, polline, virus, batteri) –, per migliorare la qualità dell’aria interna. Alcuni sistemi sfruttano anche la luce ultravioletta, mediante filtri UVGI, in grado di distruggere batteri e agenti patogeni. Il monitoraggio di questi inquinanti, generalmente, avviene in combinazione con la misurazione di temperatura e umidità, spesso fattori determinanti per il peggioramento della salubrità degli ambienti. I costi di questi dispositivi sono molto variabili, a seconda della precisione e della varietà dei parametri monitorabili. Grazie all’Internet of Things, poi, questi dispositivi sono connessi alla rete e possono inviare i dati ad apposite App, per una loro analisi e facile consultazione. Grazie alla tecnologia e all’automazione, i dati raccolti in modo costante possono essere utilizzati anche per gestire in modo più efficace il funzionamento della VMC. Ogni soluzione va selezionata in base alle esigenze e alle dimensioni dei locali interessati, ma soprattutto manutenuta regolarmente, affinché il funzionamento sia sempre corretto ed efficiente. Piante efficaci per ridurre l’inquinamento indoor Unitamente alle opzioni tecnologiche è possibile pensare alle soluzioni passive offerte dalla natura, ovvero alle piante efficaci nella riduzione dell’inquinamento dell’aria interna. Alcune infatti sono in grado di contribuire sensibilmente al miglioramento della salubrità, sintetizzando le sostanze nocive per l’uomo, presenti in atmosfera, per trasformarle in principi nutritivi. La presenza del verde in uno spazio confinato offre sicuramente un aiuto naturale per la purificazione dell’aria. Anche la ricerca si è mossa per ottenere delle vere e proprie piante “mangia smog”, ovvero in grado di assorbire e metabolizzare alcuni inquinanti pericolosi per l’uomo. È un progetto portato avanti dall’Università di Washington, i cui ricercatori hanno modificato geneticamente una pianta che ora è capace di scomporre le sostanze inquinanti in composti da lei assimilabili. I primi test hanno avuto successo e così i ricercatori si stanno muovendo per ottenere piante in grado di digerire anche altre sostanze inquinanti molto diffuse negli ambienti interni, come la formaldeide e il fumo di tabacco. Così ad esempio, l’areca, la rhapis excelsa e i più comuni bambù, ficus, palma da dattero nana, ficus alii, felce di Boston, edera, spatifillo, dracena assorbono la formaldeide, mentre la prima e le ultime due anche gli xileni e il toluene. Qualità testate da diversi studi scientifici, che ne hanno evidenziato la positività anche rispetto ad altri sistemi passivi di riduzione dell’inquinamento, come ad esempio alcuni materiali da costruzione (tra cui quelli fotocatalitici o antibatterici). Materiali naturali per la qualità dell’aria interna La strategia per garantire la qualità dell’aria interna è da attuare preventivamente durante la costruzione dell’edificio che, seguendo i principi della sostenibilità, dovrebbe essere realizzato mediante materiali naturali e sicuri. Un materiale naturale, infatti, non viene trattato con sostanze chimiche nocive che, successivamente, potrebbero disperdersi nell’ambiente. Lo stesso discorso è valido per vernici, finiture e componenti d’arredo. I prodotti URSA TERRA in lana minerale, così come URSA GLASSWOOL in lana di vetro, si contraddistinguono per una ridottissima emissività di COV e formaldeide. Questo li rende prodotti adatti a favorire il risparmio energetico, senza rinunciare alla qualità dell’aria interna: sono soluzioni indicate per edifici sostenibili e votati al massimo benessere abitativo. La normativa italiana sull’inquinamento indoor Ad oggi nel nostro paese non esiste una legislazione obbligatoria e inderogabile che dirima l’inquinamento dell’aria interna di un edificio. Esistono infatti dei riferimenti normativi relativi esclusivamente ai limiti di tossicità e di emissioni dannose di taluni materiali: REACH, Regolamento EC 1907/2006 su registrazione, valutazione, autorizzazione o restrizione di sostanze e miscele; direttiva EC 42/2004, sul quantitativo massimo di VOC in pitture e vernici; M. 10 ottobre 2008, sul limite di formaldeide nei pannelli a base legno; M. 11 aprile 2008, recepimento italiano della Comunicazione 302/2003 della Commissione Europea sui Criteri Ambientali Minimi di prodotti e sistemi. Il D.Lgs. 81/2008 affronta il tema della qualità dell’aria, al punto 1.9.1, ma solo per i luoghi di lavoro. Esiste poi la normativa tecnica UNI 10339:95 “Impianti aeraulici al fine di benessere. Generalità, classificazione e requisiti. Regole per la richiesta d’offerta, l’offerta, l’ordine e la fornitura”, che definisce i requisiti minimi di funzionamento degli impianti. Qualcosa però dovrà cambiare a breve, poiché il Parlamento Europeo e il Consiglio dell’Unione Europea hanno raggiunto un accordo provvisorio su nuove misure per la qualità dell’aria, al fine di spingere gli stati membri ad avere sul loro territorio ambienti chiusi privi di sostanze tossiche entro il 2050, allineando gli standard alle raccomandazioni dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS). Le nuove disposizioni stabiliscono dei limiti sensibilmente più severi per diversi inquinanti, tra cui particelle sospese, biossido di azoto, biossido di zolfo, che verranno riallineati entro la fine del 2030 e a seguire ogni 5 anni, in base anche all’avanzamento della ricerca scientifica. Prodotti e soluzioni per combattere l’inquinamento indoor Air Filter Compact di JODO Modulo filtrante Air Filter Compact di JODO Il modulo filtrante Air Filter Compact di JODO, a 150 UV e dotato di filtro elettronico attivo certificato, ideale per la depurazione e la sanificazione dell’aria degli ambienti chiusi, permette di eliminare micro polveri in sospensione, colonie batteriologiche, nebbie oleose e odori. Da posare sia a parete sia a soffitto, senza necessità di particolari opere murarie, contribuisce alla prevenzione delle patologie allergiche e infettive grazie a un filtro elettronico di serie. Inoltre, estremamente silenzioso e dall’assorbimento elettrico contenuto, può essere gestito da telecomando o tramite app, per un monitoraggio costante dell’inquinamento indoor. ARYA indoor di Fassa ARYA indoor è una soluzione Fassa Bortolo pensata per la lotta all’inquinamento indoor, che si compone di una lastra in cartongesso Gypsotech GypsoARYA HD, dalla pittura per interni Pothos 003 e dello stucco ARYAJOINT. Aiuta ad abbattere la concentrazione di formaldeide negli ambienti interni, trasformandone le molecole in composti stabili e innocui. Flow 40 di Helty Sistema di ventilazione meccanica controllata Flow 40 con uscita in luce di Helty Completamente invisibile all’esterno e impercettibile internamente, il nuovo sistema di ventilazione meccanica controllata Flow 40 con uscita in luce di Helty si mimetizza nella struttura dell’edificio. Tutto sta nell’installazione a scomparsa nella muratura e nella possibilità di gestire le griglie di aerazione non in facciata, ma nella spalletta della finestra, preservando l’integrità architettonica. Resta a vista solo la cover frontale (in ABS bianco verniciabile o plexiglas bianco o nero), da cui poter regolare le prestazioni dell’impianto e gestire le diverse funzionalità. L’unità di VMC decentralizzata integra di serie un filtro F7 (ePM2,5 65%) che purifica l’aria in entrata da pollini, batteri, agenti inquinanti e polveri sottili, assicurando la filtrazione di oltre il 65% del particolato PM2,5. Su richiesta, è possibile installare anche il nuovissimo filtro F9 (ePM1 80%) a carboni attivi, in grado di arrestare addirittura l’80% delle polveri sottili PM1. Inoltre, il recuperatore di calore entalpico a flussi incrociati consente al sistema di recuperare fino al 91% del calore contenuto nel flusso d’aria in uscita e di utilizzarlo per pre-temperare quello in entrata, evitando spreco di energia con immissione di correnti calde o fredde negli ambienti. Etherea di Panasonic Climatizzatore Etherea di Panasonic Il climatizzatore Etherea di Panasonic garantisce una migliore qualità dell’aria grazie alla tecnologia nanoe™ X Mark 3, basata sui benefici dei radicali ossidrilici. Il generatore interno (attivabile indipendentemente dalle funzioni di raffrescamento o riscaldamento) è infatti in grado di produrre 48.000 miliardi di radicali ossidrilici al secondo: abbondantemente presenti in natura, inibiscono cinque tipi di inquinanti, tra cui muffe, allergeni, pollini, deodorizzando l’ambiente e idratando pelle e capelli. Ha wi-fi integrato, per renderlo compatibile con i principali assistenti vocali e gestirlo anche da remoto. Disponibile bianca, grigio grafite o argento, l’unità interna integra anche una funzione di asciugatura e auto-pulizia. Energyvent 150-D+ di Viessmann Sistema di ventilazione meccanica controllata Energyvent 150-D+ Il sistema di ventilazione meccanica controllata Energyvent 150-D+ di Viessmann, a parete (richiede solo due fori passanti in una parete perimetrale e alimentazione elettrica), garantisce aria pulita in modo semplice, è silenzioso ed efficiente. Grazie alla presenza di un doppio filtro combinato, elimina polveri e pollini dall’aria esterna, immettendola con ventilatori ad alta efficienza e scambiatore entalpico per il recupero di calore ed evitando l’accumulo di umidità e di inquinanti. Regola automaticamente la velocità in base alle rilevazioni di sensori di umidità, CO2, VOC e attraverso differenti colorazioni del sistema Color Control indica in tempo reale il grado di inquinamento indoor. La funzione free-cooling raffresca l’interno durante le ore notturne estive e nelle mezze stagioni. BRA.VO S di Vortice Sensore ambientale BRA.VO S di Vortice In quattro versioni, per altrettanti parametri ambientali (temperatura e umidità relativa, composti organici volatili, microparticolato, CO2), i sensori BRA.VO S di Vortice indicano con una delicata luce gialla, riflessa sul piano di appoggio, se la qualità dell’aria è nella norma o se uno degli inquinanti supera la soglia di accessibilità. In tal caso avvisa con notifica via smartphone, da cui è possibile monitorare la situazione in tempo reale via app. Inoltre, attraverso la rete wi-fi, si collega automaticamente agli apparecchi intelligenti del marchio – recuperatore di calore monostanza BRA.VO M, aspiratori BRA.VO Q, recuperatori di calore centralizzati IoT serie NETI e FLAT – per modularne il funzionamento in base alla qualità ambientale. AirQ Sensor di Airzone AirQ Sensor di Airzone Grazie a un sistema di sensori di ultima generazione, il dispositivo AirQ Sensor di Airzone misura in tempo reale parametri come la concentrazione di CO2, VOC, PM10 e PM2,5, fornendo un feedback immediato sulla qualità dell’aria interna mediante un intuitivo sistema di segnalazione luminosa. Integrabile con le altre soluzioni Indoor Air Qualiti del marchio, offre una risposta completa e personalizzabile per ogni situazione ambientale e architettonica. MA-E100R e MA-E85R-E di Mitsubishi Electric Purificatori mobili MA-E100R e MA-E85R-E di Mitsubishi Electric I purificatori mobili MA-E100R e MA-E85R-E di Mitsubishi Electric, dalle linee pulite e razionali, hanno un CADR (Clean Air Delivery Rate, ovvero il tasso di emissione di aria pulita in un’ora) che arriva fino a 612 m3/h, tra i valori più elevati in ambito residenziale. Silenziosi – il rumore di 22 dB(A) è parificabile al frusciare delle foglie – hanno pre-filtro meccanico per le impurità più grossolane, filtro HEPA, per eliminare virus, allergeni, polveri, batteri, particelle inquinanti, e filtro a carboni attivi per sostanze nocive (formaldeide, benzene, ammoniaca, VOC, fumi). Che nel modello MA-E85R-E, capace di ottimizzare il risultato individuando i contaminanti con la funzione Smart search, è combinato a un ulteriore filtro catalizzatore al platino. Rilevatore di monossido di carbonio di Netatmo Rilevatore di monossido di carbonio di Netatmo Il rilevatore di monossido di carbonio intelligente di Netatmo controlla il corretto funzionamento degli apparecchi a combustione (caldaia, caminetto, stufa, piano cottura a gas), misurando in tempo reale la quantità di gas nocivo, invisibile e inodore. In caso di rilevazione avvisa con un allarme sonoro da 85 dB e con notifica immediata sullo smartphone. 18/03/2021 Inquinanti indoor e qualità dell’aria interna Indice degli argomenti: Gli inquinanti biologici che riducono la qualità dell’aria in casa La differenza tra purificazione e sanificazione dell’aria Inquinamento indoor: come ridurlo con le piante Consigli pratici per combattere l’inquinamento indoor Gli inquinanti biologici che riducono la qualità dell’aria in casa Con inquinanti biologici si intendono microrganismi, viventi e non, presenti in casa, come muffe, batteri, spore fungine, polline e parassiti vari. In questo caso, l’impatto sulla salute delle persone causato dagli inquinanti qui indicati può essere anche di tipo allergico o infettivo. Gli acari sono responsabili di allergie respiratorie: questi animali si annidano nelle nostre case, specialmente sulle poltrone e tappeti. Per sconfiggerli efficacemente vi consigliamo di rimuovere la polvere dalle superfici, lavare la biancheria a 60° e soprattutto arieggiare gli ambienti in quanto gli acari proliferano in aree umide. Le muffe sono uno dei problemi più fastidiosi: la loro proliferazione è dovuta all’umidità e scarsa ventilazione. Al fine di combattere la presenza di muffe vi consigliamo di mantenere sotto controllo il livello di umidità della casa, assicurandovi di eliminare prontamente le macchie usando tinture speciali. MULTIPOR COMPACT di XELLA è stato progettato per migliorare l’isolamento e ridurre il problema delle muffe. Si tratta di un pannello naturale, traspirabile e la sua capacità di regolazione igroscopica permette di eliminare la formazione di muffe o alghe, potenzialmente dannose per la salute. Anche lo stesso corpo umano è fonte di emissione di alcune sostanze inquinanti, definite bioeffluenti. A tutti è sicuramente capitato di ritrovarsi in un ambiente chiuso con altre persone e, dopo un po’ di tempo, percepire la sensazione di respirare la cosiddetta “aria viziata”. La presenza nell’aria di agenti microbiologici può causare anche una potenziale fonte di contagio per alcune malattie, come banalmente l’influenza. I microrganismi presenti nell’aria sotto forma di aerosol possono essere batteri o virus. Mai come nell’ultimo anno è stato chiaro quanto una scarsa qualità dell’aria, possa davvero essere fonte di pericolo per le persone. Con la pandemia da Covid-19, infatti, è cresciuto l’interesse sia verso la qualità dell’aria interna, che verso soluzioni e tecnologie per la purificazione e il ricambio d’aria nei locali. Inoltre, la concentrazione delle sostanze inquinanti, siano esse di origine chimica, fisica o biologica, diventa ancor più preoccupante perché, per favorire il risparmio energetico, gli edifici sono più isolati e impermeabili all’aria, riducendo così la ventilazione degli stessi. Per sopperire a questo problema si installa un sistema di ventilazione meccanica controllata che, correttamente utilizzato e manutenuto, permette di avere il corretto numero di ricambi d’aria. La differenza tra purificazione e sanificazione dell’aria Anche se spesso si usano i due termini in modo equivalente, la purificazione e la sanificazione dell’aria non sono esattamente la stessa cosa. La purificazione dell’aria permette di ridurre ed eliminare alcuni inquinanti e sostanze nocive presenti nell’aria, ma è con la sanificazione dell’aria interna che si riescono ad eliminare anche i microrganismi patogeni responsabili della diffusione di malattie e infezioni. La purificazione dell’aria può essere eseguita mediante appositi dispositivi con filtri HEPA, in grado di trattenere il particolato, anche ultra fine. Si tratta di un acquisto consigliato soprattutto a chi soffre di disturbi come l’allergia, ma non può essere ritenuta una soluzione per respirare certamente aria davvero pulita. Inoltre, non deve sostituire completamente la ventilazione (naturale o meccanica che sia) degli ambienti chiusi. Per la sanificazione dell’aria, invece, si possono utilizzare ozonizzatori che, senza alcun filtro, sfruttano la capacità dell’ozono di eliminare le sostanze inquinanti. In questo caso è necessario prestare attenzione al funzionamento del dispositivo, in quanto un’eccessiva quantità di ozono può essere a sua volta dannosa per le persone. Un’altra tecnologia che troverà sempre maggior diffusione è quella a plasma freddo che, basandosi sulla ionizzazione dell’aria, è in grado di eliminare gli inquinanti senza dover emettere alcuna sostanza nell’ambiente. Un altro processo ormai noto per la “pulizia” dell’aria è quello della fotocatalisi, che grazie ad una naturale reazione fotochimica riesce ad eliminare sostanze come VOC e batteri. Consigli pratici per combattere l’inquinamento indoor Per combattere l’inquinamento indoor è possibile attuare alcune pratiche strategie così da rendere l’aria di casa più salubre per tutta la famiglia. Prima di tutto controllate sempre il livello di umidità in casa, cercando di mantenerla tra i 44% e il 55% e la temperatura tra i 18° e i 22°: l’umidità è la causa primaria della formazione di muffe e batteri i quali comportano allergie e problemi respiratori. Una corretta ventilazione degli ambienti vi consentirà di diminuire la presenza di polveri e microrganismi: lasciate sempre areare la casa facendo uscire le sostanze inquinanti. Gli impianti di condizionamento devono essere opportunamente puliti e i filtri dell’aria condizionata cambiati ogni inizio stagione: in questo modo manterrete gli impianti perfettamente funzionanti e non farete propagare polveri e batteri. I prodotti con certificazione ambientale sono una buona risorsa per prevenire il diffondersi dei VOC: potete optare per detersivi ecologici oppure per rimedi naturali laddove non è necessario utilizzare prodotti specifici. Occorre prestare attenzione anche ai detergenti per la pulizia della casa, spesso ricchi di sostanze nocive come il benzene e la formaldeide. In particolare quest’ultimo elemento chimico è riscontrabile anche nelle tappezzerie, moquette e altri prodotti tessili. Vedi anche Come scegliere i materiali per la bioedilizia 25 principi da considerare per costruire in bioedilizia Salubrità dell’aria indoor e riqualificazione, una scelta naturale Inquinamento indoor: materiali basso emissivi per la salubrità dell’aria Data Creazione articolo 8 maggio 2019 – Articolo aggiornato Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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