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Indice degli argomenti: Il divieto per i camini aperti Che cosa si intende per camino aperto Perché installare un caminetto chiuso a norma Un camino aperto può essere riqualificato e messo a norma? La storia dei camini a legna nel riscaldamento domestico è sicuramente molto lunga. Il focolare in casa negli anni è cambiato e si è fatto sempre più innovativo e tecnologico, pur non abbandonando mai la sua natura altamente tradizionale. Il camino a legna è un ottimo alleato durante la stagione fredda, anche se spesso c’è confusione sulle regole in vigore per il loro utilizzo. Infatti, il fatto che si tratti di soluzioni tradizionali e molto apprezzate, non significa che non presentino problematiche da tenere in considerazione, soprattutto in termini ambientali. Il divieto per i camini aperti Sono molte le località italiane in cui è vietato utilizzare i camini aperti, con lo scopo di favorire la lotta all’inquinamento dell’aria, purtroppo aggravato dall’uso di queste soluzioni per il riscaldamento. Un divieto che non è esteso a priori all’intero Paese, ma che riguarda tutti i Comuni situati ad un altitudine inferiore ai 300 metri, nelle regioni Lombardia ed Emilia Romagna. Ulteriori restrizioni ci sono anche in altre regioni, come il Piemonte e il Veneto. Il parametro è stato scelto in relazione al clima che contraddistingue le località più fredde, dove il camino contribuisce molto al riscaldamento degli edifici. I provvedimenti sopra accennati, sono ormai in vigore da alcuni anni, ma non sempre vengono rispettati. Che cosa si intende per camino aperto Per camino aperto si intende un focolare a fiamma libera, quindi senza un vetro. Si tratta di una tipologia di camino spesso tradizionale, ma non solo, in quanto negli scorsi anni sono stati installati ancora dispositivi, anche moderni, fatti in questo modo. In realtà, questa tipologia di camini, soprattutto di nuova installazione, nasce più come componente d’arredo che come soluzione per il riscaldamento della casa, tanto che anche la sua efficienza non è adeguata ai livelli richiesti ora per le abitazioni. Però, ciò che davvero non li rende adatti ad essere accesi con elevata frequenza, è proprio il loro contributo all’inquinamento atmosferico, in quanto sono fonte di polveri sottili e altri inquinanti. Utilizzare un camino di questa tipologia, quindi, vanifica il vantaggio di ricorrere ad una fonte rinnovabile e naturale come la legna, generalmente considerata a impatto zero in quanto, durante il suo ciclo di vita, un albero assorbe una quantità di emissioni almeno pari a quanta ne produce durante la combustione. Perché installare un caminetto chiuso a norma Un caminetto chiuso, invece, prevede la presenza di un vetro temprato che isola il focolare dall’ambiente, aumentano l’efficienza della combustione e il calore prodotto e riducendo le emissioni di sostanze inquinanti. Un’ulteriore evoluzione avvenuta, poi, è quella che prevede la sostituzione della legna con il pellet, con la possibilità di programmare e regolare il camino in modo ancor più puntuale. In ogni caso, al di là del modello installato, un camino chiuso moderno riscalda la casa in modo più efficiente, è più sicuro per le persone che la abitano ed è decisamente meno inquinante. Per misurare al meglio le prestazioni di questi nuovi camini, si utilizza una classificazione a stelle: più stelle si raggiungono (il massimo è 5), più le performance ambientali sono buone. Un camino aperto può essere riqualificato e messo a norma? La Legge non prevede tanto il divieto di uso del camino, ma piuttosto che lo si usi per il riscaldamento solo nel caso in cui rispetti la normativa. Anche un camino aperto, quindi, può essere riqualificato e trasformato in un camino chiuso efficiente, eventualmente in grado anche di scaldare tutti gli ambienti domestici, tramite apposito sistema di canalizzazione. In ogni caso, il risultato ottenuto deve essere coerente con le prestazioni richieste. Ad esempio, in Lombardia si possono installare sistemi a biomassa a 4 o 5 stelle e non si possono accendere sistemi che abbiano meno di 3 stelle. Alcuni divieti più stringenti, poi, possono essere imposti in periodi specifici dell’anno. Inoltre, è necessario rispettare la normativa in materia di manutenzione, anche per gli impianti di riscaldamento a legna. Sono previsti controlli periodici della canna fumaria, che in Lombardia diventano annuali da questo inverno. Inoltre, l’intero impianto deve essere sottoposto a manutenzione, con una frequenza che varia a seconda della potenza del camino. Il consiglio, è quello di affidarsi sempre a manutentori professionali, in Regione Lombardia registrati nel CURIT, che rilasciano anche il Rapporto di Controllo regionale. All’utente, chiaramente, è demandata la pulizia quotidiana del camino, necessaria per assicurarne le massime prestazioni. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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