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Indice degli argomenti Toggle Obiettivi europei per il climaLe principali sfide per lo sviluppo delle rinnovabiliCosa emerge dall’Osservatorio FER: le rinnovabili nel 2023 Il mercato dell’energia rinnovabile è in continua evoluzione, visto che misure e indirizzi politici spingono sempre di più verso l’energia pulita. Il settore, quindi, cresce, così come gli impianti necessari per la produzione delle rinnovabili, ormai ampiamente diffuse sia in ambito residenziale, che commerciale e industriale. Del resto, investire in questa direzione è la principale soluzione per combattere il cambiamento climatico e ridurre l’impatto ambientale della maggior parte dei settori di attività umana. Le combustibili fossili sono tra la principale causa del riscaldamento globale ed è ormai evidente la necessità di favorire uno sviluppo realmente sostenibile. Oltre a ciò, seguono diversi interessanti vantaggi, tra cui il miglioramento della qualità dell’aria, con benefici anche per la salute delle persone; una maggior indipendenza energetica, fondamentale data l’incertezza della situazione geopolitica attuale; la creazione di nuove competenze e posti di lavoro. L’aumento dell’energia rinnovabile, quindi, risulta essere un elemento chiave per il futuro di tutti, anche perché è un’esigenza condivisa a livello globale. Obiettivi europei per il clima L’Europa ha dato un chiaro indirizzo strategico in materia di rinnovabili e risparmio energetico, definendo livelli ambiziosi per il 2030 e, ancor di più, per il 2050, anno in cui si vuole raggiungere la neutralità climatica. Ciò significa che, nell’arco di poco più di 25 anni si dovrebbe arrivare ad un saldo netto di emissioni pari a zero. Un target che impatta in modo considerevole su tutti i paesi membri, chiamati a ridurre in modo drastico le proprie emissioni di gas climalteranti. Il Green Deal europeo è nato nel 2019, ma è di un anno dopo l’adozione di una misura ancor più sfidante, ma necessaria per essere pronti al 2050. Si tratta di una riduzione dei gas effetto serra del 55% rispetto al 1990, entro il 2030. Nel 2021, poi, si è delineata una nuova strategia europea per l’adattamento ai cambiamenti climatici, puntando sulla resilienza. Il pacchetto “Fit for 55” include norme relative al mondo dell’energia, dei trasporti, dello scambio delle emissioni, dell’uso del suolo. Entro il 2030 il 65% dell’energia dovrebbe provenire da fonti rinnovabili. Impegni così sostanziosi, chiaramente, portano con sé la necessità di finanziare la transizione climatica. Tra gli incentivi, una fetta importante, riguarda proprio lo sviluppo dell’energia rinnovabile, che riveste un ruolo chiave nel raggiungimento degli obiettivi europei. Le principali sfide per lo sviluppo delle rinnovabili La crescita delle rinnovabili, per quanto sia in positivo, presenta ancora alcuni ostacoli. Tra le sfide da vincere, infatti, ci sono senza dubbio la necessità di una semplificazione delle procedure autorizzative per la realizzazione dei nuovi impianti, che spesso può risultare complessa e troppo lenta. Allo stesso tempo, deve indubbiamente proseguire l’investimento in ricerca e sviluppo, così da ottenere soluzioni sempre più performanti, stabili e adatte all’installazione in differenti contesti e situazioni. Una caratteristica delle rinnovabili, inoltre, è la loro intermittenza, che richiede di combinare dei sistemi di accumulo e batterie, come nel caso del fotovoltaico. Infine, un tema particolarmente significativo da affrontare riguarda lo stato delle infrastrutture di distribuzione dell’energia, in quanto le reti italiane sono ancora inadeguate a un carico molto elevato di energia rinnovabile. Con la diffusione di impianti per l’autoproduzione, infatti, cambia completamente l’assetto della distribuzione e la logica per cui c’è un produttore per tanti consumatori. Con le rinnovabili, invece, i produttori sono molti. Un adeguamento richiede investimenti significativi, ma è essenziale per permettere un reale sviluppo dell’energia rinnovabile e assicurare efficienza nella gestione dell’energia. Cosa emerge dall’Osservatorio FER: le rinnovabili nel 2023 Nel mese di maggio è stato pubblicato il report sull’andamento delle rinnovabili in Italia, con una visione completa sull’anno 2023. L’Osservatorio FER (Fonti Energetiche Rinnovabili) è realizzato da ANIE Rinnovabili, sulla base dei dati Gaudì di Terna. Ogni anno viene aggiornato e permette di monitorare e registrare l’andamento dello sviluppo della transizione energetica in Italia. Da quello di quest’anno emerge chiaramente una crescita, con un massimo storico del +87% rispetto all’anno precedente. Il principale contributo è stato dato dal potenziamento degli impianti esistenti, che ha segnato un +345% rispetto al 2022, mentre le nuove installazioni registrano un +77%. Non stupisce sapere che è il fotovoltaico la tipologia di impianto più utilizzata, tanto da rappresentare il 92% della potenza installata. Nel corso dell’anno le altre tecnologie, come eolico, idroelettrico e bioenergie, sono tutte risultate in calo rispetto all’anno precedente. La maggior parte degli impianti FV, comunque, è di taglia inderiore ai 1.000 KW. Una spiegazione è anche riconducibile alle misure fiscali attuate, con incentivi come il Superbonus e l’Ecobonus, che hanno portato a ingenti interventi sugli edifici esistenti e all’installazione combinata di moduli fotovoltaici. In termini di potenza, le nuove installazioni hanno raggiunto, nel 2023, i 5.677 MW, suddivisi tra fotovoltaico, eolico, idroelettrico e bioenergie. Il risultato è positivo, ma ancora lontano dall’obiettivo di 9 GW/anno di nuova potenza rinnovabile da installare. Allargando lo sguardo e considerando le installazioni totali (non solo quelle del 2023), a dicembre si sono superati i 66 GW. 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