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Indice degli argomenti Toggle Perché dobbiamo ridurre il consumo energetico?Il ruolo dei Governi nel percorso verso l’efficienza energeticaCome si può aumentare l’efficienza energetica? Eventi meteorologici estremi, ondate di calore o tempeste invernali dall’impatto devastante: il cambiamento climatico si manifesta quotidianamente davanti a noi restituendoci l’immagine di un Pianeta messo costantemente a dura prova da minacce concrete. La transizione dai combustibili fossili alle energie rinnovabili rappresenta una necessità imprescindibile, ma questa trasformazione richiede un approccio multidimensionale che vada oltre la semplice sostituzione delle fonti energetiche. Lo sviluppo di un’economia legata alle fonti rinnovabili è uno degli step fondamentali riportati nel Green Deal Europeo, il pacchetto di strumenti strategici che traghetterà l’UE verso la neutralità climatica. Nel quadro delle politiche europee per la lotta al cambiamento climatico, il Parlamento Europeo ha adottato nuove norme per migliorare l’efficienza energetica di settori strategici e condurli ad una politica climaticamente neutra entro il 2050. Queste misure, parte del Green Deal europeo e del piano RepowerEU, puntano a ridurre il consumo di energia e la dipendenza dalle importazioni di combustibili fossili. Come evidenziato dallo studio di Gianmaria Sannino Responsabile del Laboratorio di Modellistica Climatica e Impatti di ENEA, il legame tra energia e cambiamento climatico è ormai innegabile e sempre più preoccupante. L’azione dell’uomo ha avuto un impatto devastante sull’ambiente: “In assenza di effetto serra, la temperatura media sulla superficie del nostro pianeta sarebbe molto più bassa: -18° C. Dalla rivoluzione industriale ai giorni nostri l’uomo ha modificato questo equilibrio immettendo in atmosfera enormi quantità di gas serra (effetto serra antropico). Principalmente CO2 (77%), proveniente dall’uso di combustibili fossili (petrolio, carbone, gas), ma anche metano, proveniente dall’agricoltura intensiva e dalle discariche a cielo aperto” Le analisi scientifiche dell’IPCC confermano che abbiamo davanti a noi un decennio cruciale: solo agendo tempestivamente per ridurre drasticamente le emissioni di CO₂ entro i prossimi anni potremo contenere l’aumento della temperatura globale sotto la soglia critica dei 2°C rispetto all’era preindustriale. L’efficienza energetica emerge in questo contesto come uno strumento fondamentale: permettendo di svolgere le stesse attività con un minore dispendio energetico, offre una soluzione concreta per ridurre l’impatto ambientale mantenendo inalterati i livelli di produttività. Perché dobbiamo ridurre il consumo energetico? Nonostante il rapido progresso delle energie rinnovabili a livello mondiale, la loro espansione non sta avvenendo con la velocità necessaria per affrontare efficacemente la crisi climatica. Per raggiungere gli obiettivi stabiliti dall’Accordo di Parigi, la capacità di energia rinnovabile dovrebbe triplicare entro il 2030, ma le attuali proiezioni indicano che potremmo mancare questo traguardo del 10% (fonte: CFR Education, ramo educational del Council of Foreign Relations). Secondo le stime dell’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), per conseguire gli obiettivi nazionali in materia di energia e clima sarà necessario aggiungere o rinnovare oltre 80 milioni di chilometri di reti elettriche entro il 2040 – l’equivalente dell’intera rete globale esistente. In questo contesto, l’efficienza energetica emerge come asset fondamentale per colmare il divario temporale. Il World Economic Forum sottolinea che “l’opportunità più significativa a breve termine per ridurre il consumo energetico ed evitare emissioni è investire nell’efficienza energetica”, con investimenti che tipicamente si ripagano in tempi relativamente brevi. Un esempio rappresentativo riguarda i sistemi di motori elettrici, responsabili di circa il 45% del consumo elettrico mondiale: l’aggiornamento a modelli più efficienti e l’implementazione di azionamenti a velocità variabile potrebbero ridurre il loro fabbisogno energetico del 20-30%. Le innovazioni tecnologiche guidate dall’intelligenza artificiale generativa stanno migliorando significativamente il monitoraggio e la gestione degli impianti industriali, contribuendo a ridurre costi, aumentare la sicurezza operativa e diminuire consumi energetici ed emissioni. Il ruolo dei Governi nel percorso verso l’efficienza energetica L’impegno governativo nell’efficienza energetica ha raggiunto livelli significativi negli ultimi anni, con paesi che rappresentano oltre il 70% della domanda energetica globale che hanno implementato nuove politiche o aggiornato quelle esistenti nel 2024. Come evidenziato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia (IEA), questa tendenza si manifesta attraverso iniziative diversificate: dal Kenya che ha reso obbligatori i requisiti di efficienza per i nuovi edifici, all’Unione Europea che ha aggiornato le normative per raggiungere un patrimonio edilizio a zero emissioni entro il 2050, dalla Cina che ha rafforzato gli standard sugli elettrodomestici agli Stati Uniti che hanno intensificato i requisiti di risparmio carburante per i veicoli pesanti. Sul fronte finanziario, l‘IEA riporta che i governi nel 2024 hanno stanziato circa 60 miliardi di dollari per misure di efficienza negli edifici e circa 45 miliardi di dollari per veicoli a basse emissioni solo nell’ultimo anno, portando il finanziamento totale per l’efficienza energetica negli ultimi cinque anni a oltre 1 trilione di dollari. Gli investimenti pubblici e privati combinati per l’efficienza nei settori di utilizzo finale (edifici, trasporti e industria), inclusi quelli nell’elettrificazione, sono previsti in aumento del 4% nel 2024, raggiungendo circa 660 miliardi di dollari – un incremento di quasi il 50% rispetto al 2019. Nonostante questi dati positivi per allinearsi a un percorso net zero, questi investimenti dovrebbero triplicare entro il 2030, raggiungendo circa 1,9 trilioni di dollari. L’efficienza energetica rappresenta una leva strategica per le economie emergenti nel raggiungimento degli obiettivi climatici, offrendo al contempo benefici economici e sociali. Paesi come Cina, India, e le nazioni del Sud-est asiatico, dell’Africa e dell’America Latina sono destinati a giocare un ruolo chiave nell’evoluzione della domanda energetica globale, rendendo essenziale l’adozione di politiche efficaci per contenere i consumi. La Cina ha già dimostrato la validità di tali strategie, con un miglioramento medio annuo dell’intensità energetica di quasi il 4% tra il 2010 e il 2019, mentre l’India sta investendo su industria e mobilità elettrica per ottenere un incremento annuo dell’efficienza del 2,5% nel 2024. Come si può aumentare l’efficienza energetica? Per affrontare le sfide dell’efficienza energetica nei settori più energivori e inquinanti come l’edilizia e l’industria, è necessario implementare un approccio ad ampio raggio che combini innovazioni tecnologiche, politiche mirate e cambiamenti comportamentali. Come evidenziato dall’Agenzia Internazionale per l’Energia, l’elettrificazione rappresenta un acceleratore fondamentale per l’efficienza, particolarmente nei settori a minore intensità energetica. Nel comparto industriale, l’implementazione di standard più rigorosi per i motori elettrici – che costituiscono una fonte primaria di domanda energetica – insieme a incentivi mirati per la sostituzione anticipata di apparecchiature obsolete, può generare significativi risparmi energetici. L’adozione di audit energetici completi può fornire una roadmap personalizzata per l’ottimizzazione dei processi produttivi, identificando inefficienze e quantificando potenziali risparmi. I sistemi di gestione dell’energia, dotati di tecnologie di monitoraggio avanzate, consentono di raccogliere dati granulari sui consumi, facilitando decisioni informate e tempestive. Per quanto riguarda il settore edilizio, l’IEA sottolinea come il rafforzamento delle normative energetiche e la loro estensione agli edifici esistenti possa generare rapidi miglioramenti dell’efficienza. La ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente rappresenta una strategia “win-win”, capace di coniugare benefici ambientali con la creazione di posti di lavoro locali e l’aumento del comfort abitativo. Nel settore dei trasporti, l’accelerazione verso la mobilità elettrica attraverso programmi di rottamazione e incentivi fiscali – con particolare attenzione ai veicoli a due e tre ruote nelle economie emergenti – insieme all’implementazione di standard più severi per il risparmio di carburante nei veicoli tradizionali, specialmente quelli pesanti, completano il quadro di un approccio integrato all’efficienza energetica che può ridurre significativamente l’impronta di carbonio dei settori più impattanti. 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