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Indice degli argomenti: Stufe e caminetti, la normativa di riferimento Che cosa valutare quando si sceglie un camino o una stufa Come riscaldare casa con un camino o una stufa Il legno, il pellet e il termocamino Come ogni anno, con l’arrivo dell’inverno si riscopre il fascino del camino che, come le stufe, rappresenta una scelta interessante per integrare – e talvolta sostituire – i sistemi di riscaldamento in un edificio. Oggi, quindi, il focolare è un buon compromesso tra necessità funzionali (quella di riscaldare) ed estetiche (sempre di più oggi camini e stufe di design permettono di dare un valore aggiunto agli ambienti di casa). Normativa di riferimento L’installazione di un camino o di una stufa richiede il rispetto di alcuni aspetti normativi, tra cui la predisposizione di un corretto sistema di evacuazione dei fumi. Tutti i prodotti utilizzati, come la canna fumaria e gli attivatori di tiraggio, devono essere dotati di marcatura CE e in generale: l’installazione del camino è possibile solo su rilascio di dichiarazione di conformità a carico dell’installatore; se un camino o una stufa sono dotati di una potenza superiore ai 5 kW, devono rispettare la normativa sugli impianti per il riscaldamento ed essere dotati di “Libretto di impianto”; lo scarico dei prodotti della combustione va fatto a tetto, a quote precise secondo normativa; il diametro della canna fumaria dipende sia dalla lunghezza del condotto e dalla potenza del camino; la canna fumaria deve essere isolata, impermeabile e realizzata con materiali idonei; in contesto condominiale non è sempre possibile installare una canna fumaria e i lavori sono a carico del singolo condomino. Che cosa valutare quando si sceglie un camino o una stufa Per scegliere un camino o una stufa si devono valutare diversi aspetti e naturalmente è necessario partire dalle nostre esigenze. Il camino o la stufa integrano il sistema di riscaldamento, soprattutto nelle mezze stagioni, ma in alcuni casi possono completamente sostituirlo e provvedere anche al riscaldamento dell’acqua calda sanitaria. Ecco perché diventa importante scegliere un prodotto con una adeguata potenza termica, anche in base alle caratteristiche degli ambienti, come volume e livello di isolamento. Oltre a soddisfare il fabbisogno energetico, è opportuno puntare anche sul massimo rendimento possibile, così da ottenere più energia e consumare meno materia prima, al di là di quale sia la fonte di alimentazione del camino o della stufa. Il rendimento è influenzato anche dal materiale con cui sono costruiti: l’acciaio garantisce ottime prestazioni e diminuisce le dispersioni energetiche, la ghisa sfrutta la propria inerzia termica e restituisce più lentamente il calore all’ambiente; sono buoni conduttori anche le pietre naturali e i mattoni, che vengono tradizionalmente usati anche per rivestire le pareti interne. Un ulteriore criterio di scelta è quello della materia prima consumata dal camino o dalla stufa, come legna o pellet. Se interessa l’aspetto estetico, allora sarà possibile scegliere uno fra i tantissimi modelli di design, con diversa configurazione, che oggi sono disponibili sul mercato (a parete, con cornice, ad angolo, sospesi, a doppia faccia, …). Nel caso in cui si vogliano riscaldare piccoli ambienti si può optare anche per le stufe a bioetanolo, belle da vedere e che rappresentano un’interessante alternativa ai sistemi tradizionali di riscaldamento. Come riscaldare casa con un camino o una stufa Se vogliamo utilizzare un camino o una stufa per riscaldare casa, va considerato che il modo in cui questi trasmettono calore è differente. Qualsiasi apparecchio decidiamo di installare trasmetterà calore all’ambiente in cui si trova per irraggiamento. Questo sistema di scambio del calore è perfetto per ambienti piccoli o quando non si ha la necessità di sostituire il sistema di riscaldamento dell’intero edificio. Per diffondere anche in altri ambienti il calore in modo efficiente, è possibile prevedere un sistema di diffusione per trasportare il calore anche in altre stanze. In questo caso, vengono spesso realizzate delle canalizzazioni che hanno appunto lo scopo di distribuire l’aria calda. Un’ultima soluzione è quella di utilizzare il camino come fonte energetica per scaldare l’acqua circolante nel sistema dei terminali di riscaldamento. Ad esempio, un camino può scaldare l’acqua che alimenta i termosifoni, oltre che quella utilizzata per scopi sanitari. Il legno, il pellet e il termocamino I camini e le stufe classiche utilizzano principalmente il legno e il pellet come combustibili, da scegliere – anche in questo caso – in base alle esigenze specifiche, in modo da fare una corretta valutazione dei costi da sostenere. La legna ha il vantaggio di essere più economica e non richiede, per il camino o la stufa, l’elettricità per il funzionamento. D’altro canto il pellet è più facilmente stoccabile e i camini e le stufe di questo tipo possono essere programmati e riscaldare molto più in fretta gli ambienti, anche se richiedono più materia prima per il funzionamento (a parità di superficie dell’ambiente). A questi combustibili si affiancano altri prodotti naturali, meno utilizzati, come il mais, la segatura o i gusci di nocciola, che hanno differente potere calorico, costo, resa termica e facilità di reperimento. Infine, l’evoluzione del tradizionale camino è rappresentata dal termocamino, che può riscaldare diversi ambienti, funzionare ad aria o ad acqua. Ad esempio, l’acqua riscaldata dal termocamino alimenta i termosifoni ed è distribuita da un sistema di canalizzazioni presente in ogni stanza. Oggi, una centralina elettronica permette di gestire l’apparecchio in modo autonomo e può funzionare con l’integrazione di diversi combustibili, ad esempio legno più pellet. Consiglia questo approfondimento ai tuoi amici Commenta questo approfondimento
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