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L’Italia si prepara a un’importante sfida ambientale che coinvolge i suoi ecosistemi urbani. A partire dal 2031, oltre il 40% dei comuni, inclusi quelli periurbani, sarà chiamato a ripristinare aree verdi e copertura arborea (la % considerando “solo” i centri e gli agglomerati urbani è del 28%). Si tratta di interventi coerenti con il regolamento europeo Nature Restoration Law sul ripristino della natura, che prevede che gli Stati membri dell’UE garantiscano entro il 2050 il ripristino di tutti gli ecosistemi degradati e chiede di aumentare progressivamente la copertura arborea nelle città. E’ uno dei dati riportati dall’Atlante dei Dati Ambientali ISPRA 2024, una pubblicazione che analizza lo stato degli ecosistemi urbani e le strategie per renderli più sostenibili. L’Atlante, nella sua nuova edizione proposta dall’ISPRA, fornisce – attraverso mappe, grafici, tabelle e testi – una visione d’insieme e una selezione dei principali dati relativi all’ambiente in Italia. Propone dati territoriali aggiornati su temi come suolo, acqua, biodiversità, aria, clima, rifiuti, energia e gli impatti delle attività umane, offrendo una fotografia dettagliata della situazione nazionale e degli obiettivi da raggiungere. L’Atlante è suddiviso in sei aree tematiche: geosfera, idrosfera, biosfera, atmosfera, cambiamenti climatici e antroposfera. Ogni sezione raccoglie dati certificati dal Sistema Informativo Nazionale Ambientale (SINA) e dal Sistema Nazionale per la Protezione dell’Ambiente (SNPA), in linea con le informazioni della Banca Dati degli Indicatori Ambientali di ISPRA. Il quadro urbano italiano e l’urgenza del ripristino L’Atlante ambientale dell’ISPRA evidenzia una realtà preoccupante per i nostri ecosistemi urbani: solo il 2,3% della copertura arborea attualmente presente si trova all’interno delle aree cittadine. Un dato che evidenzia quanto il verde urbano sia scarso e poco integrato nelle città italiane, nonostante i suoi benefici per la salute e il clima. Il regolamento europeo sul ripristino della natura, entrato in vigore nel 2024, fissa obiettivi chiari: dal 2031, i comuni dovranno non solo mantenere, ma aumentare la superficie destinata a spazi verdi e alberi. Il ripristino degli ecosistemi non riguarderà solo le città, ma anche le aree periurbane e le zone agricole, forestali e costiere. Quasi il 18% degli ecosistemi italiani soffre già di frammentazione molto elevata, con una perdita significativa di biodiversità e servizi ecosistemici. La frammentazione, insieme alla continua cementificazione, accentua la necessità di azioni tempestive per garantire un futuro più sostenibile e vivibile. Oltre al ripristino delle aree degradate, l’Atlante ISPRA comprende una sezione dedicata ai cambiamenti climatici, con dati sullo stato del clima, indicatori d’impatto e strategie di contrasto. Nel 2023, la temperatura media annua in Italia ha oscillato tra -1.9°C a Valtournenche e 20.9°C a Lampedusa, rendendolo il secondo anno più caldo dal 1961. Le precipitazioni del 2023 sono state inferiori del 4% rispetto alla media 1991-2020, con siccità accentuata in alcune regioni, soprattutto nel Nord e nel Centro Italia, Sardegna, Sicilia, Puglia e Calabria. La carta della pericolosità idraulica dell’Atlante ISPRA identifica invece le aree italiane più a rischio di inondazioni, che coinvolge l’11,8% delle famiglie, il 13,4% delle imprese e il 16,5% dei beni culturali. La crescente impermeabilizzazione del suolo e la riduzione delle aree per l’espansione delle piene aggravano i rischi alluvionali. L’Atlante fornisce anche accesso digitale all’EcoAtlante, un portale interattivo che permette di creare mappe personalizzate e consultare dati ambientali aggiornati. Il piano di ripristino: opportunità per le città verdi A partire dal 2031, i comuni italiani avranno l’obbligo di mettere in campo azioni concrete per aumentare le aree verdi e ripristinare gli ecosistemi urbani. Questo significa che la pianificazione urbana dovrà includere progetti di riforestazione, creazione di parchi e corridoi ecologici, migliorando la vivibilità delle città. Il verde urbano è fondamentale per contrastare fenomeni come le isole di calore, migliorare la qualità dell’aria e favorire la biodiversità in contesti fortemente antropizzati. Secondo l’ISPRA, il successo di queste iniziative dipenderà dalla capacità delle amministrazioni locali di coordinarsi e collaborare con le comunità, creando una nuova cultura della sostenibilità. Inoltre, l’Atlante dei Dati Ambientali 2024 sottolinea come la frammentazione degli habitat urbani rappresenti una delle sfide più difficili da affrontare: ben il 23,3% degli ecosistemi è caratterizzato da una frammentazione elevata, con un impatto negativo non solo sulla flora e fauna, ma anche sulla qualità della vita dei cittadini. 22/05/2023 La situazione di clima, inquinamento, rifiuti, consumo suolo nell’Atlante Dati Ambientali di Ispra La pubblicazione dell’Ispra, Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale, ha l’obiettivo di tenere insieme scienza e comunicazione per dare spessore alle decisioni politiche e contribuire alla diffusione di maggiore consapevolezza sulle sfide ambientali e lo sviluppo sostenibile. Si articola in cinque sezioni: geosfera, idrosfera, biosfera, atmosfera e antroposfera. Viene integrato con l’EcoAtlante. a cura di Tommaso Tetro “L’ambiente è una risorsa preziosa e fragile, che richiede una conoscenza approfondita e aggiornata per essere tutelato e governato”. In questo modo il presidente dell’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) Stefano Laporta presenta il nuovo ‘Atlante dei dati ambientali‘. Obiettivo principale è tenere insieme scienza e comunicazione per dare spessore alle decisioni. “È uno strumento – viene spiegato, che vuole essere utile e accessibile per tutti coloro – cittadini, studenti, ricercatori, professionisti, decisori politici – che vogliono migliorare la propria conoscenza dell’ambiente italiano, sia a livello nazionale che locale, anche per favorire una maggiore sensibilizzazione e partecipazione alla sua salvaguardia e per supportare la pianificazione e il governo del territorio”. Suolo, acqua, aria, clima… Quindi l’Atlante cerca da un lato di fornire informazioni scientifiche, accurate e aggiornate su diversi temi: suolo, acqua, biodiversità, aria, clima, rifiuti, energia e impatti ambientali delle attività umane; dall’altro intende aiutare a incrementare la consapevolezza sulle sfide ambientali che ci attendono e contribuire al raggiungimento degli obiettivi di sviluppo sostenibile, così come declinati dall’Agenda 2030 delle Nazioni Unite. Al suo interno c’è spazio per una serie di strumenti a disposizione dell’intera comunità istituzionale e scientifica nazionale e una base di conoscenza a supporto di scelte consapevoli e informate sulle questioni ambientali a livello nazionale e locale e delle decisioni politiche necessarie – osserva l’Ispra – “a garantire la necessaria e sempre più urgente transizione ecologica del nostro Paese”. Atlante dei dati ambientali diviso in 5 sezioni L’Atlante si articola in cinque sezioni: geosfera, idrosfera, biosfera, atmosfera e antroposfera. Si basa sui dati raccolti e certificati nel Sistema informativo nazionale ambientale (Sina) dall’Ispra e dalle Agenzie delle regioni e delle province autonome per la protezione dell’ambiente che costituiscono il Sistema nazionale per la protezione dell’ambiente (Snpa). Nell’ambito della sezione dedicata alla geosfera si trovano indicazioni accurate sulla geologia di base, sulla permeabilità delle rocce, sulle faglie capaci e il progetto Ithaca-ITaly, sui Sin (cioè i Siti di interesse nazionale), sul patrimonio geologico italiano, sulle frane, sul consumo di suolo, sulla rete nazionale dei musei e parchi minerari (ReMi), e sulla geotermia. Per quanto riguarda l’idrosfera le informazioni si concentrano sulle linea di costa, sulle aree marine vocate per l’acquacoltura, sui rifiuti marini, sulla balneazione, sui pesticidi nelle acque continentali, sulla qualità delle acque interne, sulla pericolosità idraulica. Nella biosfera si possono trovare approfondimenti sul Sistema delle aree di tutela ambientale, sulla Carta della Natura, sulla copertura arborea, sugli ecosistemi d’Italia e Lista rossa degli ecosistemi. Nella quarta sezione, quella sull’atmosfera, si parla del clima e degli impatti dei cambiamenti climatici e dell’inquinamento atmosferico in Italia. Nell’ultimo capitolo, il quinto, dedicato all’antroposfera si parla di aree urbane, economia circolare, emissioni industriali, dei grandi impianti a combustione e delle sorgenti elettromagnetiche, di inquinamento acustico legato all’ambiente, dell’mpatto dei trasporti sul clima e sull’inquinamento atmosferico. L’Atlante dei dati ambientali affianca e integra l’EcoAtlante, il portale sviluppato dall’Ispra che offre una serie di percorsi cartografici interattivi utili a esplorare i dati ambientali raccolti e catalogati nel Sina, in coerenza con la banca dati dell’annuario dei dati ambientali. Articolo aggiornato – Prima pubblicazione maggio 2023 Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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