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A cura di: Fabiana Valentini Indice degli argomenti: Quale futuro per le auto elettriche in Italia L’e-mobility scalza il segmento delle vetture a diesel La maggiore attenzione verso la sostenibilità passa anche attraverso la scelta di mezzi di trasporto green. Il mercato delle automobili elettriche è in ascesa, merito di una rinnovata sensibilità dei cittadini verso l’ambiente e di una maggiore attenzione da parte delle istituzioni verso la mobilità “verde”. Entro il 2035 in Italia le automobili in circolazione saranno solamente elettriche o ad idrogeno: questo è uno dei punti chiave del pacchetto Fit for 55 approvato dalla Commissione Europea. La transizione ecologica comporterà l’adozione esclusiva di vetture green che aiuteranno a ridurre le emissioni di gas serra. Quale futuro per le auto elettriche in Italia? Il 2021 si è chiuso con un bilancio positivo per il segmento delle vetture elettriche. L’analisi di mercato svolta da Motus-E, associazione che comprende le principali realtà legate alla mobilità elettrica, ha evidenziato come a dicembre 2021 si sia “registrata una crescita del 128,34% delle auto con ricarica, corrispondente a 76.863 mezzi immatricolati, questo equivale ad una penetrazione del 9,35% sul mercato totale rispetto al 4,33% dello stesso periodo del 2020”. L’indagine svolta dalla società di consulenza Deloitte ci permette di analizzare ancora più da vicino il “fenomeno auto elettriche”. Per oltre dieci anni Deloitte ha esplorato le tendenze dei consumatori nel settore automotive: l’indagine Global Automotive Consumer Study è un documento che traccia l’evoluzione della mobilità, delle smart cities, della connettività e del settore trasporti. Dopo anni complicati per via dell’emergenza sanitaria, Deloitte sottolinea come sia tornata a crescere in quasi tutti i Paesi l’attenzione verso la mobilità green. Dal report emerge che il 69% degli italiani è interessato alla mobilità ibrida ed elettrica: uno dei valori più alti al mondo soprattutto se confrontato con il 51% registrato in Germania o il 31% degli USA. L’interesse verso la tecnologia non si sposa con i prezzi delle auto di nuova generazione: gli italiani (così come il resto dei consumatori intervistati da Deloitte) non sono disposti a pagare un sovrapprezzo per poter acquistare una vettura elettrica. Una spesa economica maggiore porta a disincentivare un ampio numero di acquirenti potenziali. I consumatori del Bel Paese non vogliono spendere più di 450 euro per le tecnologie innovative alla base dello sviluppo delle vetture. Un dato simile si registra anche in Germania dove il 70% del campione intervistato non si dichiara disposto a pagare un costo maggiorato per le automobili. L’uso di tecnologie all’avanguardia non dovrebbe comportare un aumento dei costi, anzi dovrebbero essere le stesse case produttrici ad assorbire questa spesa legata alla ricerca e sviluppo. Seppure con preferenze diverse tra aree geografiche, l’attenzione dei consumatori verso il mercato dell’e-mobility continua a crescere. Le criticità riguardanti l’adozione di veicoli elettrici continuano ad essere relative alla difficoltà di reperire infrastrutture di ricarica, oltre che da diffusi timori sull’autonomia di guida. A questo proposito MOTUS-E segnala che al 31 dicembre 2021 erano installate “26.024 punti di ricarica e 13.233 infrastrutture (stazioni o colonnine) in 10.503 location accessibili al pubblico e per il 79% poste su suolo pubblico”. Un tasso di crescita troppo lento rispetto alle necessità, considerando inoltre che circa il 13% delle insfrastrutture installate non è al momento utilizzabile perché non collegato alla rete elettrica. Ma dove acquistare le auto elettriche? L’83% dei consumatori sul territorio italiano vuole comprare una vettura esclusivamente di persona nella concessionaria. Gli italiani continuano a preferire i canali tradizionali: i consumatori prediligono eseguire i propri acquisti nelle concessionarie così da potersi rivolgere direttamente al personale per domande o curiosità. L’e-mobility scalza il segmento delle vetture a diesel Secondo Il New York Times, gli europei hanno acquistato a dicembre 2021 più vetture elettriche che diesel: una dimostrazione tangibile della maggiore popolarità delle automobili a batteria e del declino di un sistema ormai obsoleto e inquinante. Ma vediamo i dati nel dettaglio: “Più del 20% delle nuove auto vendute in Europa e Gran Bretagna a dicembre erano alimentate esclusivamente da elettricità, secondo i dati compilati da Matthias Schmidt, un analista di Berlino che tiene traccia delle vendite di veicoli elettrici. Le vendite di veicoli diesel, che fino al 2015 rappresentavano più della metà delle nuove auto nell’Unione Europea, sono scese al di sotto del 19%”. Una crescita notevole se la si mette a confronto con il mercato automobilistico mondiale in crisi. Il NY Times sottolinea che un importante aiuto nel rendere le vetture elettriche “mainstream” sia legato ai maggiori incentivi offerti dal governo, oltre che da una maggiore consapevolezza da parte degli acquirenti relativamente al tema della sostenibilità. Tra i Paesi più virtuosi non possiamo non citare l’esempio della Norvegia, la nazione con la più alta percentuale di veicoli elettrici al mondo. Il Paese scandinavo ha puntato sugli incentivi rendendo le e-car esenti da tasse. Un passo importante verso una reale transizione ecologica: si stima infatti che nel 2022 le automobili elettriche vendute toccheranno l’80% del totale. Tra le vetture più richieste al primo posto troviamo Tesla (con l’11,6% del mercato automotive), seguito da Wolkswagen (9,6%). Il diesel è stato popolare in Europa per molto tempo, grazie alle politiche fiscali che rendevano il carburante meno costoso della benzina. Secondo il Times il declino è iniziato nel 2015, quando la Volkswager ha ammesso di aver venduto automobili diesel dotate di un software che ne ha ridotto le emissioni durante i test. Che cosa accadrà nel 2022? I veicoli convenzionali lasceranno definitivamente il posto ad automobili più green? Non ci resta che attendere i dati di vendita dei principali player per comprendere se il mercato delle elettriche raggiungerà nuovi record. Certo Motus-E segnala che il numero di immatricolazioni di auto PEV (le Plug-in Electric Vehicle, somma di BEV e PHEV) è in calo a causa “dei ritardi di consegna dovuti alla crisi delle materie prime, dei semiconduttori e dei microchip, dell’effetto visibile della fine degli incentivi del mese di Ottobre, della possibilità di immatricolare entro il 30 giugno 2022, rispetto ai 4 mesi precedentemente previsti dal sistema ecobonus”. E’ dunque importante che anche in Italia, come in molti altri paesi europei, siano confermati gli incentivi. Senza di questi probabilmente i “valori delle BEV immatricolate nei primi mesi del 2022 saranno inferiori a quelli dei primi mesi del 2021”. Un effetto, secondo MOTUS-E che sarà particolarmente evidente a marzo/aprile. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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