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A cura di: Raffaella Capritti In occasione della Giornata Mondiale dell’Ambiente, Aira – azienda svedese specializzata in tecnologie per l’energia pulita – ha lanciato la campagna “Cleaner Future”, presentando una ricerca condotta su 1.000 adulti e 500 bambini italiani per analizzare atteggiamenti e ostacoli legati alla sostenibilità domestica. Lo studio rivela un dato sorprendente: sono i bambini a guidare il cambiamento ecologico nelle famiglie italiane, con comportamenti proattivi e una visione chiara dell’urgenza climatica. Emerge inoltre che la transizione energetica trova ancora ostacoli nella scarsa conoscenza delle tecnologie green e in una percezione dei costi che frena l’adozione di soluzioni concrete come le pompe di calore. Per raggiungere gli obiettivi climatici fissati dall’Unione Europea, è indispensabile ridurre drasticamente le emissioni di CO₂ e decarbonizzare il patrimonio edilizio esistente. Oggi, però, il 60% delle abitazioni europee utilizza ancora sistemi di riscaldamento alimentati da combustibili fossili, rallentando la transizione verso un sistema energetico più sostenibile. Alla presentazione della campagna “Cleaner Future” di Aira è intervenuto il Prof. Mario Motta del Politecnico di Milano, che ha ribadito come i due pilastri dei piani di decarbonizzazione europei siano la mobilità elettrica e le abitazioni civili. In questo contesto, l’elettrificazione del riscaldamento attraverso le pompe di calore rappresenta una delle soluzioni più strategiche. Si stima che entro il 2030 dovranno essere installate almeno 30 milioni di pompe di calore in Europa. Si tratta di una tecnologia matura, in costante evoluzione, ma che ancora incontra ostacoli alla diffusione su larga scala, soprattutto di natura culturale. In particolare, Motta ha sottolineato l’impreparazione di una parte degli installatori, richiamando la necessità di investire nella formazione professionale per sostenere una reale transizione energetica. I giovani come motore del cambiamento La vera spinta verso comportamenti sostenibili nelle case italiane arriva dai più giovani. L’86% dei bambini dichiara di voler aiutare il pianeta attraverso azioni quotidiane, mentre il 79% crede di poter contribuire attivamente alla lotta al cambiamento climatico. Quasi 4 bambini su 10 si propongono come esempio per gli adulti, dimostrando un ruolo educativo sempre più rilevante. Non è solo idealismo: sette bambini su dieci affermano di spronare i genitori a cambiare abitudini, intervenendo su temi concreti come il riciclo, la riduzione degli sprechi e il risparmio energetico. Un dato significativo è che il 62% dei ragazzi tra i 7 e i 15 anni cerca informazioni sul cambiamento climatico almeno una volta a settimana, segno di una generazione informata e coinvolta. Questa consapevolezza si riflette anche negli adulti: il 46% ammette di essere stato stimolato dai propri figli a riciclare di più o adottare comportamenti più responsabili. Tuttavia, questo slancio si scontra con una realtà ancora poco preparata a tradurre l’impegno in scelte strutturali. Pompe di calore e transizione energetica: una questione culturale Se da un lato cresce l’attenzione verso le tematiche ambientali, dall’altro persiste un ampio divario informativo. Solo il 25% degli italiani dichiara di sapere cosa sia una pompa di calore, mentre più della metà (53%) si dice disposto a installarla se garantisse un risparmio in bolletta. Il problema, sottolinea Aira, è che quel risparmio è già oggi possibile, ma non sufficientemente comunicato. “La sostenibilità non può essere percepita come un lusso, ma deve diventare una scelta semplice e vantaggiosa per tutti”, afferma Pamela Brown, Consumer Expert di Aira. Pompe di calore Aira Il 74% degli adulti italiani si dice aperto alle soluzioni low-carbon, ma solo il 17% le ha effettivamente adottate. Tra gli ostacoli principali spiccano la percezione di costi elevati (38%), la mancanza di incentivi e la convinzione che molte abitazioni non siano adatte a interventi di efficientamento. Tuttavia, come sottolinea Mario Motta del Politecnico di Milano, “la tecnologia è già matura e la sensibilità ambientale cresce. Serve però un lavoro di rete tra scuola, imprese e istituzioni per trasformare le intenzioni in azioni concrete”. A livello europeo, il gap italiano è evidente: mentre il 43% dei cittadini dell’UE conosce il funzionamento delle pompe di calore, in Italia la percentuale si ferma al 25%. Ciò indica che la transizione non è solo una sfida tecnica, ma soprattutto culturale e comunicativa. La ricerca Aira mostra un’Italia pronta a cambiare, ma rallentata da ostacoli culturali, informativi ed economici. I bambini, più consapevoli e attivi degli adulti, sono il vero motore del cambiamento sostenibile all’interno delle famiglie. Ora spetta agli adulti, alle istituzioni e alle aziende raccogliere il testimone e fornire strumenti, conoscenza e soluzioni accessibili. Aira, da parte sua, si impegna a rendere la transizione più semplice attraverso piani di pagamento agevolati, formazione mirata e una comunicazione chiara sulle potenzialità delle pompe di calore. Perché il futuro sostenibile è già qui: serve solo il coraggio – e la consapevolezza – per renderlo reale. 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