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A cura di: Tommaso Tetro In Italia dopo 12 anni tornano a crescere le fonti rinnovabili con 5,79 Gigawatt (GW) di nuove installazioni nel 2023. Rinnovabili che ormai sono praticamente presenti in tutta Italia, con il solare fotovoltaico che batte tutti e avanza rispetto al resto. Anche se gli obiettivi al 2030 restano lontani. Questa l’istantanea scattata dal nuovo rapporto ‘Comuni rinnovabili‘ di Legambiente presentato nella sede del Gestore dei servizi energetici (Gse). 2023, anno del fotovoltaico Le rinnovabili segnano un +5,1 GW rispetto al 2012 e un + 2,6 GW rispetto al 2022. Il solare fotovoltaico sale di 5,23 GW di nuova potenza installata; segue l’eolico che registra, anche se con un ritmo più lento, un incremento di potenza di 487 Megawatt (MW). E, dai primi dati del 2024 emerge un +52% di capacità rinnovabile in esercizio rispetto al dato rilevato nello stesso periodo del 2023. Le rinnovabili sono ormai presenti in tutti i Comuni d’Italia, in 7.891 su 7.896 per la precisione. L’anno scorso è stato l’anno del solare, con il fotovoltaico che ha registrato l’incremento maggiore. Sono 7.860 i Comuni (+560 rispetto al 2022) che hanno scelto questa fonte pulita portando la potenza complessiva a 30,2 GW di potenza totale. Una crescita significativa di oltre 5 GW in un solo anno, caratterizzata soprattutto dalla realizzazione di piccoli impianti Tra le grandi città, Roma, con 4.890 impianti solari e 32,05 MW di potenza installata, Padova (1.918 impianti e 15,03 MW) e Ravenna (1.519 impianti e 11,07 MW) sono quelle che nel 2023 hanno sostenuto le maggiori realizzazioni di solare fotovoltaico. Crescita “più lenta per l’eolico, distribuito in 1.043 Comuni, in grado di soddisfare il 7,6% del fabbisogno energetico elettrico del Paese”. 101 nuovi impianti nel 2023 I nuovi impianti del 2023 sono 101; coinvolti 61 Comuni tra Puglia, Basilicata, Sicilia e Sardegna. Dati positivi anche per l’idroelettrico con 1.971 Comuni (+398 rispetto al 2022) che hanno almeno un impianto per la produzione di energia elettrica con questa tecnologia. Nel 2023 realizzati 72 nuovi impianti, di cui uno solo di grandi dimensioni, che hanno coinvolto 68 Comuni, con un incremento di 30,89 MW. Lieve crescita per i Comuni che utilizzano impianti a biomassa, sono 1.680 (+29 rispetto al 2022). Ferma la geotermia che non fa registrare al momento nessun nuovo impianto. Per Legambiente si tratta di “una crescita importante ma ancora non sufficiente per raggiungere gli obiettivi 2030“. Stando alla media delle installazioni degli ultimi tre anni – osserva l’associazione – l’Italia con questo ritmo solo nel 2046, “con ben 16 anni di ritardo rispetto al 2030”, raggiungerà il 100% degli obiettivi e riuscirà a soddisfare la quota di 90 GW di potenza rinnovabile installata. Molti dei problemi vengono individuati nei progetti fermi, “in attesa di valutazione da parte del ministero dell’Ambiente e della sicurezza energetica o a causa dell’ostracismo del ministero della Cultura o per i ritardi della presidenza del Consiglio dei ministri”. A pesare è “anche la politica del governo Meloni su gas e nucleare, insieme a blocchi trasversali, come per esempio il caso della moratoria in Sardegna, le contestazioni locali e i ritardi nelle valutazioni e nelle autorizzazioni da parte delle Regioni, con l’unica eccezione della Regione Campania”. “Per un’Italia hub delle rinnovabili – afferma Legambiente – il governo Meloni deve lavorare su 7 priorità, tra cui un testo unico sulle autorizzazioni per le rinnovabili per semplificare gli iter autorizzativi e definire tempi certi, l’istituzione di una cabina di regia nazionale per le imprese e i cittadini, il rafforzamento del divieto di moratoria per Regioni e Comuni”. Premiate le buone pratiche delle CER L’associazione ha anche premiato i 5 vincitori della prima edizione delle Comunità energetiche rinnovabili e solidali (Cers) e ha censito 13 buone pratiche. Tra le Cers realizzate, primo posto per la Solar Valley-CER Monferrato, in Piemonte; secondo posto CommOn Light, la comunità energetica di Ferla (SR), in Sicilia; al terzo la CERS Tor Fiscale ‘A otto minuti dal sole’, a Roma. Per quanto riguarda quelle ‘in progetto’, primo posto per l’isola di Ventotene (Lt), secondo per Stif-one (Sustainable transition innovation framework n.1) nel borgo di Stifone (Narni – Tr). Tra le 13 buone pratiche – che si uniscono alle 326 mappate – spicca Ravenna, dove in pieno centro storico il Teatro di tradizione Dante Alighieri, il primo Teatro di tradizione alimentato, in accordo con la sovrintendenza, da energia solare per il 25% del suo consumo energetico. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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