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A cura di: Giorgio Pirani Dopo il via libera del Consiglio dei Ministri il 28 febbraio, il Dl bollette ha iniziato il proprio iter alla Camera, con il testo che sarà discusso in Aula il 7 aprile. Un decreto che prevede “misure urgenti in favore delle famiglie e delle imprese di agevolazione tariffaria per la fornitura di energia elettrica e gas naturale, di riduzione dell’onere fiscale, nonché per la trasparenza delle offerte al dettaglio“, il cosiddetto “decreto bollette”, strumento tramite il quale il Governo intende appunto venire in aiuto a famiglie e imprese per far fronte all’aumento del costo dell’energia. Decreto bollette: gli aiuti alle famiglie Il provvedimento stanzia circa 3 miliardi, 1,4 per le imprese e 1,6 a beneficio delle famiglie. In particolare, per queste ultime, è stato introdotto un contributo straordinario di 200 euro con un Isee fino a 25mila euro, che può aumentare a 500 euro per chi già riceve il bonus sociale. Le risorse, ha specificato il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, “verranno prelevate dalla Cassa servizi energetici ambientali, evitando di ricorrere a maggiore indebitamento”. Il decreto proroga inoltre di due anni il passaggio al mercato libero dell’energia elettrica per le famiglie e le micro-imprese vulnerabili. L’Arera dovrà definire le regole per il servizio di vulnerabilità, che partirà solo dopo la conclusione del regime di tutele graduali, prevista per il 31 marzo 2027. Inoltre, introduce una sorta di “Iva mobile“: oltre una certa soglia di prezzo dell’energia, lo Stato rinuncerà all’imposta per destinare le risorse alla riduzione delle bollette per i soggetti vulnerabili. Sostegno alle imprese e maggiore trasparenza Per il 2025, il Governo ha stanziato 600 milioni di euro per il Fondo per la transizione energetica nel settore industriale, finanziato attraverso una quota dei proventi delle aste Ets. Altri 600 saranno destinati alle piccole e medie imprese per agevolazioni sulla fornitura di energia elettrica e gas. In particolare, è previsto l’azzeramento per sei mesi della componente ASOS, che copre i costi per il sostegno alle energie rinnovabili e alla cogenerazione, per i clienti non domestici in bassa tensione con una potenza disponibile superiore a 16,5 kW. Sul fronte della trasparenza, il ministro dell’Economia, Giancarlo Giorgetti, ha parlato di “due interventi di sistema”: da un lato, l’introduzione di contratti-tipo per garantire prezzi concorrenziali, dall’altro, un rafforzamento dei controlli e delle sanzioni da parte di Arera, con multe che potranno arrivare fino a 155 milioni di euro. In situazioni di particolare urgenza, l’Autorità avrà anche il potere di adottare misure cautelari prima dell’avvio del procedimento sanzionatorio, sospendendo l’attività di un’azienda fino a sei mesi o proponendo al ministero competente la revoca della concessione. Infine, rispetto alle anticipazioni iniziali, non sono state incluse nel decreto misure per ridurre il divario tra il prezzo del gas sul mercato italiano (PSV) e quello europeo (TTF), né l’estensione del meccanismo dell’energy release. Per il 2025 aumenti per imprese e famiglie Una misura che arriva in un periodo di aumenti in bolletta, sia per le famiglie ma anche per le imprese. Secondo le stime di Nomisma Energia, per i primi è previsto un aumento del 10% (pari a +216 euro per un totale di 2.297 euro a utenza) rispetto allo scorso anno, mentre per i secondi del 15% (+171.920 euro e 1.322.431 euro ad azienda). Il prezzo dell’elettricità salirà da 23,29 a 27,68 cent/kWh, portando la spesa di un’azienda con 1 milione di kWh annui a 276.799 euro (+43.924). Il gas passerà da 46 a 52 cent/m³, con una spesa stimata di 1.045.632 euro (+127.995). Anche le famiglie vedranno un rincaro gas e luce: il primo a 106 cent/m³, mentre il secondo a 30,05 cent/kWh e il gas, comportando aumenti rispettivi di 54,9 e 161,6 euro. I pareri di Cna e Confcommercio Il decreto Bollette è stato a lungo richiesto dalle associazioni di consumatori e di categorie, che hanno parlato in questi giorni alla commissione Attività Produttive della Camera. “Le nuove misure adottate dal Governo per mitigare l’impatto dei costi energetici per imprese e famiglie rappresentano una risposta necessaria, quanto attesa, per contrastare i continui e crescenti rialzi delle materie prime”, ha affermato Confcommercio in occasione dell’audizione sul Ddl bollette convocata dalla commissione Attività produttive della Camera. Anche se ha sollecitato azioni come il disaccoppiamento del prezzo dell’energia elettrica da quello del gas, lo sviluppo delle infrastrutture nazionali, maggiori approvvigionamenti tramite acquisti congiunti europei e l’incremento della produzione rinnovabile. Cna invece si concentra sul fatto che le imprese sono quelle più penalizzate dal dl Bollette; il limite di 16,5 kW escluderebbe oltre un milione di micro e piccole imprese, che già si fanno carico di 6 miliardi di euro l’anno di oneri generali di sistema, il 50% del totale. Non soddisfatte le associazioni dei consumatori Sono invece più polemiche le associazioni dei consumatori, con il decreto che “non prevede nulla per ridurre le cause del caro bollette, nulla sul potenziamento dei PPA o sugli acquisti a lungo termine di Acquirente Unico“, spiega Marco Vignola, vicepresidente dell’Unione Nazionale Consumatori, audita alla commissione Attività Produttive della Camera. “I vulnerabili dal nostro punto di vista dovrebbero restare per sempre nel servizio loro dedicato, senza aste. In ogni caso il testo va meglio chiarito su questo punto. Va specificato se il bonus di 200 euro verrà erogato tutto in un solo trimestre. Inoltre, gli aiuti interverrebbero in ritardo. Se le speculazioni scattassero a dicembre non si avrebbero nulla prima di marzo” conclude Vignola. Sul bonus di 200 euro anche Assoutenti chiede chiarezza, “per conoscere se sono previste proroghe o successive forme di sostegno nel caso in cui le condizioni economiche delle famiglie non dovessero migliorare nel breve termine”, ha spiegato il presidente Gabriele Melluso. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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