Energia 2023: in Italia meno dipendenza dall’estero e più rinnovabili

Il Ministero dell’Ambiente e Sicurezza Energetica ha presentato la Relazione sulla situazione energetica: nel 2023 in Italia ci sono stati significativi progressi verso una maggiore indipendenza energetica e una diffusione più ampia delle fonti rinnovabili, rafforzando la sicurezza energetica nazionale

Energia 2023: in Italia meno dipendenza dall’estero e più rinnovabili

Il panorama energetico italiano del 2023 è stato più indipendente dagli approvvigionamenti esteri e orientato verso un maggiore uso di fonti rinnovabili. E’ quanto emerge dalla Relazione Annuale sulla Situazione Energetica Nazionale, presentata dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE).

Secondo i dati raccolti, il 2023 ha segnato un importante passo avanti verso una maggiore sicurezza energetica, in linea con gli obiettivi delineati dal PNIEC (Piano Nazionale Integrato per l’Energia e il Clima), e un minor impatto ambientale grazie alla diffusione delle rinnovabili.

Riduzione della dipendenza energetica dall’estero

Uno dei dati più significativi della relazione MASE è la riduzione della dipendenza dell’Italia dalle importazioni energetiche. Rispetto al 2022, il 2023 ha registrato una diminuzione del 4,6% delle importazioni nette, portando la quota di approvvigionamento estero dal 79,2% al 74,6%.

Questa flessione è stata possibile grazie a un calo delle importazioni di combustibili solidi (-38%), gas naturale (-15%) ed energie rinnovabili (-22%). Anche se l’importazione di petrolio è diminuita solo leggermente (-2,5%), la produzione nazionale di energia ha visto un incremento del 4,2%, grazie in particolare all’espansione delle fonti rinnovabili, come il solare e l’eolico.

Questa riduzione della dipendenza estera è stata favorita anche dalla contrazione dei consumi energetici a livello nazionale. Le famiglie italiane hanno infatti ridotto il proprio consumo di energia del 4,3% rispetto al 2022, spendendo complessivamente 101,6 miliardi di euro, con un calo del 4,2%. Fra i principali fattori che hanno contribuito a questa contrazione la Relazione segnala un clima più mite e misure governative volte a promuovere un utilizzo più efficiente delle risorse energetiche.

Crescita delle fonti rinnovabili

Naturalmente l’incremento delle fonti rinnovabili è uno degli aspetti principali della Relazione. La quota di consumi energetici coperta da fonti rinnovabili è salita al 19,8%, con un aumento di 0,7 punti percentuali rispetto al 2022. Le fonti rinnovabili hanno trovato ampia applicazione in settori chiave come l’elettricità, il riscaldamento e i trasporti.

Lo scorso anno in Italia sono stati investiti più di 6,7 miliardi di euro in nuovi impianti di energia rinnovabile, che hanno garantito più di 39.000 posti di lavoro .

Nel settore elettrico, fotovoltaico ed eolico hanno registrato una crescita significativa, mentre nel comparto termico si è visto un incremento nell’uso delle pompe di calore. Per quanto riguarda i trasporti, il biometano e i biocarburanti stanno guadagnando terreno, contribuendo a una mobilità più sostenibile.

Questo processo di transizione energetica verso fonti più pulite non solo migliora l’indipendenza energetica del Paese, ma riduce anche le emissioni di gas serra, in linea con gli obiettivi del Green Deal europeo e delle strategie di decarbonizzazione.

Il rapporto, formato da 150 pagine, con due approfondimenti che riguardano “l’impatto della classe energetica sui prezzi delle case” e “gli investimenti in tecnologie verdi e domanda di lavoro”.

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