L’Europa ha sufficiente suolo per lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili. Lo Studio EEB

L’Europa ha ampie possibilità di espandere le energie rinnovabili in modo sostenibile, senza compromettere la produzione alimentare o i patrimoni naturali per raggiungere la neutralità climatica entro il 2040 e costruire un futuro energetico sostenibile ed equo per tutti i cittadini europei. Il nuovo Rapporto dell’European Environmental Bureau (EEB)

L'Europa ha sufficiente suolo per lo sviluppo sostenibile delle energie rinnovabili. Lo Studio EEB

Secondo lo Studio “Land for Renewables” condotto dall’European Environmental Bureau (EEB), l’Europa dispone di sufficiente terreno per espandere l’energia fotovoltaica ed eolica senza compromettere la produzione alimentare o l’ambiente naturale.

Lo studio dimostra che per decarbonizzare l’UE entro il 2040 e raggiungere il 100% di energia rinnovabile in modo sostenibile, è sufficiente solo metà del terreno ritenuto idoneo per le energie green —escludendo riserve naturali e aree agricole di alto valore.

La nuova Direttiva UE sulle Energie Rinnovabili (RED) richiede agli stati membri di accelerare la realizzazione dei progetti di energia rinnovabile, semplificando i processi di approvazione. Il Rapporto risponde alla preoccupazione sui possibili conflitti dovuti ai cambiamenti nell’uso del suolo o alla mancata coesistenza con la conservazione della natura e le esigenze comunitarie. Lo Studio chiarisce che è possibile raggiungere il 100% di rinnovabili in Europa senza compromettere le zone ricche di biodiversità e le terre agricole produttive.

I principali risultati dello Studio

  1. Minimo fabbisogno di suolo: solo il 2,2% del territorio totale dell’UE sarà necessario per i progetti solari ed eolici attuali e futuri, permettendo all’UE di eliminare sia i combustibili fossili che l’energia nucleare e raggiungere la neutralità climatica entro il 2040.
  2. Sufficiente suolo idoneo: secondo il Joint Research Centre (JRC), il 5,2% del territorio dell’UE può essere considerato ‘idoneo’ per lo sviluppo di energia fotovoltaica ed eolica, basandosi su criteri agricoli, ambientali e tecnici rigorosi.
  3. Aree rurali in prima linea: la maggior parte del terreno idoneo per lo sviluppo sostenibile delle rinnovabili si trova nelle aree rurali, con il 78% per il fotovoltaico a terra e l’83% per l’eolico onshore.
  4. I tetti non bastano: le aree urbane e industriali da sole non possono soddisfare tutte le necessità di capacità solare. Tuttavia, ci sono molti terreni agricoli degradati a disposizione per espandere l’energia solare senza sconvolgere le economie rurali e in sinergia con la produzione alimentare e il ripristino della salute del suolo.
  5. Coesistenza possibile: oltre ai terreni degradati, le rinnovabili possono coesistere con l’agricoltura e la natura. L’integrazione del solare con le attività agricole esistenti è possibile attraverso l’agrivoltaico. Con solide misure di mitigazione, i paesi dell’UE possono raggiungere sia gli obiettivi di energia rinnovabile che di ripristino della natura.
  6. Solidarietà e interconnessione: la Germania e l’Italia non hanno abbastanza terreno adatto alle rinnovabili, se si escludono le riserve naturali e le aree agricole produttive. Al contrario, Spagna e Romania ne hanno in abbondanza, ben al di sopra del proprio fabbisogno energetico. E’ necessario pensare a un rete europea per raggiungere la decarbonizzazione di tutta l’UE attraverso la cooperazione e la riduzione degli sprechi.

Installare fotovoltaico ed eolico sul 2,2% del territorio totale dell'UE basterebbe a raggiungere la neutralità climatica

Il ruolo cruciale della comunità locale e delle infrastrutture

Il pianificazione strategica del territorio, l’investimento nelle infrastrutture e l’impegno attivo con le comunità locali sono fondamentali per creare una transizione energetica positiva per la natura e inclusiva, promuovendo al contempo lo sviluppo rurale e la resilienza.

Metodologia del rapporto

Il rapporto si basa sull’analisi territoriale preliminare del JRC, che ha identificato i terreni idonei per i progetti di energia rinnovabile escludendo aree naturali protette e terreni agricoli di alto valore. Sono state invece considerate le aree edificate e i terreni degradati con limitate prospettive agricole. I criteri del JRC non sono prescrittivi ma forniscono una misura della disponibilità di terreno per progetti solari ed eolici, armonizzandosi con la protezione dell’agricoltura e della biodiversità.

Cosimo Tansini, Policy Officer per le Rinnovabili presso l’EEB, ha dichiarato: “Le energie rinnovabili possono prosperare senza danneggiare le forniture alimentari o gli habitat naturali. L’evidenza suggerisce che l’Europa ha ampio suolo per un’espansione sostenibile delle rinnovabili, escludendo le zone ricche di biodiversità e le terre agricole produttive, particolarmente nelle regioni rurali. Adottando processi partecipativi e misure di mitigazione robuste per minimizzare gli impatti ambientali, possiamo utilizzare l’energia rinnovabile per restaurare il suolo, beneficiare le comunità e sostenere le economie rurali”.

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Tema Tecnico

Eolico, Solare fotovoltaico

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