Federbeton e Anepla: per impianti fotovoltaici meno burocrazia

Federbeton e Anepla: per gli impianti fotovoltaici l’iter burocratico va velocizzato. Ad oggi solo il 2,7% delle istanze protocollate è stato definitivamente concluso, l’1,7% è in fase conclusiva, mentre il 76% è bloccato in fase di istruttoria tecnica per analisi di contenuti

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Federbeton e Anepla: per impianti fotovoltaici meno burocrazia

Secondo Federbeton e Anepla per gli impianti fotovoltaici sono necessari iter burocratici più veloci, in modo da favorire ulteriormente la transizione verso le energie rinnovabili. Federbeton, federazione che riunisce i produttori di cemento e calcestruzzo, e Anepla, che rappresenta il settore dei produttori estrattori lapidei ed affini, individuano nelle cave dismesse i luoghi perfetti per installare rapidamente impianti fotovoltaici. Ciò permetterebbe un’accelerazione delle strategie di decarbonizzazione dei settori cosiddetti “hard to abate”, come quello del cemento. Con soli mille ettari di superficie dedicati al fotovoltaico, si ridurrebbe l’emissione di Co2 di circa mezzo milione di tonnellate.

Impianti fotovoltaici ancora troppo rallentati dalla burocrazia

Più di un anno fa è stato convertito in legge il DL Ucraina, che ha introdotto un iter semplificato per installare impianti fotovoltaici. Ma nonostante questo la situazione non è rosea: delle 814 istanze protocollate relative alle sole iniziative fotovoltaiche, solo il 2,7% è stato concluso in via definitiva, l’1,7% è in fase conclusiva di predisposizione del provvedimento mentre il 76% è bloccato in fase di istruttoria tecnica per analisi di contenuti.

Eppure usufruire di energia da fonti rinnovabili puntando su territori idonei all’installazione di impianti fotovoltaici, come le cave, garantirebbe un risparmio potenziale in termini di emissioni di oltre il 5%. Ma non solo: le estensioni di cava in prossimità degli impianti di produzione, renderebbero autonomi gli stessi impianti dal punto di vista dell’approvvigionamento energetico, evitando così anche i rischi derivanti dall’instabilità dei costi energetici.

Lo stesso legislatore nazionale ha individuato le cave come aree idonee all’ insediamento di impianti fotovoltaici. Federbeton e Anepla osservano poi come i dati evidenzino la necessità di un forte intervento di riorganizzazione, a partire dalla fase istruttoria in sede di Valutazione d’Impatto Ambientale (VIA), affinché la fase burocratica non si trasformi nuovamente in un collo di bottiglia, penalizzando, invece che sostenere, le iniziative imprenditoriali capaci di garantire i target italiani di energia rinnovabile da raggiungere entro il 2030.

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