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A cura di: Tommaso Tetro Indice degli argomenti: Nel 2021 15 miliardi green, tagliati 109 milioni barili petrolio Rinnovabili elettriche a 58 GW, solare prima per potenza In Italia 17 comunità energetiche attive Emissioni 2021 a 427 milioni ton CO2 A energia e clima il nostro Paese ha destinato 15 miliardi di euro di risorse nel 2021, ed è così che l’anno scorso gli impianti in esercizio sono arrivati a un milione con una capacità di 58 Gigawatt (GW) di rinnovabili elettriche e il solare in testa alla classifica delle fonti pulite per potenza installata. Questo è quello che è avvenuto attraverso i meccanismi del Gestore dei servizi energetici, il Gse, che ha messo a punto in un bilancio dedicato all’evoluzione energetica del Paese il primo Rapporto di questo tipo per fornire una fotografia della situazione e un monitoraggio del Piano nazionale integrato energia e clima (Pniec). Nel 2021 15 miliardi green, tagliati 109 milioni barili petrolio Secondo la prima relazione trimestrale sulla situazione energetica del Paese del Gse alla sostenibilità sono andate risorse per 15 miliardi che hanno portato a un risparmio sulla bolletta energetica nazionale pari al taglio di 109 milioni di barili di petrolio. Negli ultimi due anni i progetti in sostenibilità del Gse hanno portato a nuovi investimenti per 2,3 miliardi all’anno, e oltre 50mila posti di lavoro all’anno. Tra i progetti più sostenuti nel 2021 c’è stata l’area dell’efficienza energetica. I meccanismi gestiti dal Gse supportano circa 1,1 milioni di progetti (impianti a fonti rinnovabili, interventi di efficienza energetica, progetti di mobilità sostenibile, impianti soggetti al regime Ets, cioè lo scambio di emissioni). L’anno scorso i progetti sostenuti dagli incentivi gestiti dal Gse hanno consentito di evitare l’emissione in atmosfera di 40 milioni di tonnellate di CO2 e il consumo di 15 milioni di tonnellate di petrolio equivalente di energia fossile, pari ad un risparmio di 109 milioni di barili di petrolio nella bolletta energetica nazionale. I tre quarti di questi benefici ambientali sono “riconducibili al settore elettrico dove si concentrano la parte maggioritaria delle risorse e dei meccanismi gestiti dal Gse”. Negli ultimi anni questi contributi hanno subito “una lieve flessione riconducibile alla riduzione dell’energia rinnovabile elettrica incentivata (per via dell’uscita dai sistemi di incentivazione) e alla diminuzione dei risparmi energetici incentivati nei meccanismi di efficienza energetica”. Rinnovabili elettriche a 58 GW, solare prima per potenza In Italia – spiega il Gse – “a fine 2021 risultano installati circa 58 GW di impianti da fonti di energia rinnovabile nel settore elettrico”. E, “la fonte solare concentra la maggiore potenza efficiente lorda a 23 GW”, seguita dall’idroelettrico a 19 GW, e dall’eolica a 11 GW. I consumi finali lordi di energia da fonti di energia rinnovabile nel settore elettrico “nel 2021 sono stimati pari a 10,1 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio”. Rispetto al 2020 “i consumi finali lordi settoriali aumentano del 5,4%, attestandosi sui valori pre-pandemia (poco al di sopra di 28 milioni di tonnellate equivalenti di petrolio), mentre la produzione da fonti di energia rinnovabile rimane sostanzialmente stabile a -0,3%; la quota dei consumi complessivi coperta da fonti di energia rinnovabile si attesta pertanto al 36%, in diminuzione rispetto all’anno precedente”. Nel 2021 la produzione complessiva da fonti di energia rinnovabile “si attesta intorno a 116 TWh (Terawattora), in diminuzione rispetto all’anno precedente (-2%) principalmente per la contrazione della produzione idroelettrica (-5%) e da bioenergie (-3%); la produzione eolica cresce del +12% circa”. La fonte rinnovabile più utilizzata in Italia per la produzione elettrica si conferma nel 2021 quella idraulica al 39% della generazione complessiva da fonti di energia rinnovabile, seguita dalla fonte solare al 22%, e da quella eolica al 18%. In esercizio 1 milione impianti rinnovabili elettrico Nel settore elettrico nel 2021 sono stati gestiti “quasi 1,5 milioni di convenzioni con soggetti privati e pubblici” che hanno supportato “l’esercizio di quasi 1 milione di impianti rinnovabili, per una potenza complessiva di circa 38 GW”. Negli ultimi anni il numero di impianti rinnovabili di generazione elettrica incentivati dal Gse cresce “principalmente per effetto dei nuovi piccoli impianti fotovoltaici, mentre in termini di potenza il perimetro di impianti incentivati decresce per via di alcune uscite di grandi impianti eolici ed idroelettrici che hanno beneficiato del meccanismo dei Certificati verdi”. Nel 2021 gli impianti incentivati dal Gse hanno prodotto complessivamente “circa 76 TWh (Terawattora) di energia elettrica, di cui 72 TWh rinnovabili. L’energia incentivata di questi impianti ammonta a 66 TWh di cui 65 TWh rinnovabili”. L’onere complessivo degli incentivi per la generazione elettrica ammonta “a 10,6 miliardi di euro nel 2021”. L’energia incentivata è “diminuita principalmente per effetto delle scadenze delle convenzioni dei sistemi di incentivazione più maturi, che peraltro per il momento hanno principalmente interessato energia non rinnovabile assimilata (meccanismo Cip6) la riduzione dell’onere di incentivazione, in calo di 1,2 miliardi nel 2021, è principalmente dovuto all’aumento dei ricavi da vendita di energia elettrica rinnovabile per effetto degli incrementi di prezzo registrati sul mercato all’ingrosso già nel 2021”. In Italia 17 comunità energetiche attive In Italia ci sono 17 comunità energetiche rinnovabili al 30 settembre 2022. “Negli ultimi 24 mesi si osserva un incremento delle configurazioni di autoconsumo collettivo e di comunità energetiche in esercizio che hanno fatto richiesta di incentivazione – osserva il Gse – complessivamente al 30 settembre 2022 risultano 37 configurazioni di autoconsumo collettivo e 17 comunità energetiche rinnovabili, per un totale di 54 configurazioni”. In termini di potenza – continua il Gse – risultano 1,1 MW (Megawatt), tutti da fonte fotovoltaica di cui quasi il 70% relativi a autoconsumo collettivo”. Complessivamente al 30 settembre 2022 delle 54 configurazioni in esercizio “circa il 75% sono relative a impianti fino a 20 kW (kilowatt) di potenza”. Il numero medio di clienti finali facenti parte delle configurazioni è “crescente con la taglia di impianto”; sempre al 30 settembre 2022 “risultano 385 clienti finali connessi a configurazioni di autoconsumo collettivo e di comunità energetiche rinnovabili, di cui quasi il 70% in autoconsumo collettivo”. Emissioni 2021 a 427 milioni ton CO2 Le emissioni di gas a effetto serra “stimate per l’Italia nel 2021 sono pari a circa 427 milioni di tonnellate di CO2 equivalenti, circa il 10% di quelle europee”. “La tendenza a lungo termine delle emissioni di gas a effetto serra dell’Ue mostra una graduale riduzione tendenziale – viene osservato – nonostante la ripresa post-Covid delle emissioni 2021 (3,8 miliardi di tonnellate di CO2 equivalenti, con +8% rispetto al 2020)”. Il Gse ricorda che l’obiettivo Ue di riduzione delle emissioni entro il 2030 è del 40% rispetto al livello del 1990; e di raggiungere la neutralità carbonica entro il 2050. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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