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A cura di: Andrea Ballocchi Indice degli argomenti: Idrogeno per riscaldamento: l’esperimento di Winlaton Idrogeno per riscaldamento: l’esperimento della Keele University Idrogeno per riscaldamento: le stime di Snam per l’Italia L’idrogeno si prepara al suo ingresso nella rete gas del Regno Unito. Sono stati annunciati due esperimenti: il primo, varato a dicembre nel villaggio di Winlaton, nei pressi di Newcastle; l’altro operativo proprio a inizio 2021, presso la Keele University, nello Staffordshire. L’obiettivo è sviluppare l’impiego del vettore energetico in modo sempre più sensibile. L’idrogeno è uno dei pilastri fondamentali del piano del Regno Unito per attuare una rivoluzione industriale green. Il Paese mira a produrre un quantitativo pari a 5GW di idrogeno “a basse emissioni di carbonio” entro il 2030. Per questo, tra le altre cose, sarà investito fino a mezzo miliardo di sterline per creare un Quartiere a idrogeno nel 2023, un Hydrogen Village entro il 2025, per arrivare poi a realizzare la prima città interamente alimentata da idrogeno. Il piano sarà coordinato dal distributore regionale di gas, Northern Gas Networks, nell’ambito del consorzio e progetto HyDeploy, gestito da distributori di gas Cadent e Northern Gas Networks insieme ad altri partner. Esso prevede l’aggiunta di una miscela di idrogeno fino al 20% alla fornitura di gas esistente che, secondo lo stesso HyDeploy, è la percentuale più alta attualmente testata in Europa, insieme a un progetto simile gestito da Engie nel nord della Francia. È bene ricordare che la legislazione vigente nel Regno Unito impedisce di inserire una percentuale di idrogeno superiore allo 0,1% del mix della rete nazionale. Idrogeno per riscaldamento: l’esperimento di Winlaton Winlaton sarà il primo villaggio a utilizzare l’idrogeno nella rete pubblica del gas. Sorge vicino a Newcastle, conta su circa 670 abitazioni che saranno servite dalla rete gas in cui sarà miscelato idrogeno fino al 20% verso la fine di marzo 2021. Come ha riportato il Financial Times, intende costituire una pietra miliare nei test per vedere se l’idrogeno possa aiutare a ridurre l’impatto ambientale degli edifici nel Regno Unito: proprio l’edilizia è stata la terza voce per emissioni di gas serra, dopo industria e trasporti. Attualmente circa l’85% degli edifici residenziali e il 63% delle proprietà pubbliche e commerciali sono riscaldate con gas naturale. Se l’idrogeno fosse miscelato con il gas naturale in tutto il Regno Unito a un livello simile a quello di Hydeploy, potrebbe far risparmiare circa 6 milioni di tonnellate di emissioni di CO2 ogni anno, l’equivalente di 2,5 milioni di auto, secondo quanto stimato dai promotori dello stesso progetto. Aziende energetiche come Northern Gas Networks e Cadent – che possiedono infrastrutture locali per il gas in Gran Bretagna – hanno studiato la possibilità di sostituire il gas con l’idrogeno per aiutare il Regno Unito a raggiungere l’obiettivo zero missioni nette di gas legalmente vincolante al 2050. Idrogeno per riscaldamento: l’esperimento della Keele University HyDeploy sta iniettando idrogeno nella rete di gas naturale esistente dell’Università di Keele, fornendo 30 stabili di facoltà e 100 abitazioni. Sostenuto dalla Network Innovation Competition di Ofgem, il progetto da 7 milioni di sterline è guidato da Cadent in collaborazione con Northern Gas Networks, Keele University, la Health and Safety Executive (HSE) Science Division, il produttore di sistemi energetici integrati a idrogeno ITM-Power e la società indipendente Progressive Energy. Nel 2018 l’HSE ha concesso a HyDeploy un’esenzione al limite attuale dello 0,1% di idrogeno nella rete del gas del Regno Unito. La miscela al 20% di idrogeno per il progetto di Keele è stata concessa dopo che il progetto ha raccolto ampie prove di sicurezza. Un approccio simile è stato utilizzato per consentire ai primi produttori di biometano di iniettare biogas nella rete del gas naturale. I controlli di sicurezza del gas sono stati effettuati nelle case e negli edifici dell’area di prova. Sono stati effettuati test di laboratorio su una serie di apparecchi a gas, oltre a ricerche approfondite sull’effetto dell’idrogeno sui diversi materiali presenti nella rete del gas e negli apparecchi. Keele University è stata considerata una destinazione perfetta, in quanto possiede e gestisce una propria rete di gas privata, che potrebbe essere isolata in modo sicuro dalla più ampia rete di gas del Regno Unito. L’Università sta anche lavorando con aziende, accademici e laureati per creare il primo Smart Energy Network Demonstrator multi-energy-vector in Europa – dove le nuove tecnologie ad alta efficienza energetica possono essere ricercate, sviluppate e testate in un ambiente reale. Nel maggio del 2019 Keele è diventato uno dei primi progetti dell’Unione Europea nel Regno Unito. Idrogeno per riscaldamento: le stime di Snam per l’Italia La redditività dell’idrogeno miscelato nella rete gas sono già state messe in luce in uno studio condotto da Snam con il supporto di McKinsey sul potenziale ruolo dell’idrogeno nel sistema energetico italiano. Il report ha avuto il merito di evidenziare l’attrattività del mercato italiano per lo sviluppo dell’idrogeno, “grazie alla presenza diffusa di energia rinnovabile e di una rete capillare per il trasporto di gas, inclusi i collegamenti con il Nord Africa”. La miscelazione dell’idrogeno nella rete del gas potrebbe diventare pratica diffusa a partire dal 2030 quando molte reti di distribuzione potrebbero iniziare a miscelare l’idrogeno nella rete gas, riducendo l’impatto del mix di riscaldamento italiano. “Entro il 2050, per raggiungere l’obiettivo di decarbonizzazione del 95%, tali reti aumenteranno sempre più il livello di miscelazione dell’idrogeno (e di altri gas verdi) nelle reti di distribuzione. In questo modo, l’idrogeno potrà arrivare fino al 20-25% della miscela entro il 2050”. Il resto del riscaldamento degli edifici urbani sarà reso più green grazie a soluzioni quali le pompe di calore o il teleriscaldamento. Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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