UNHCR riconosce Riello per l’inclusione dei rifugiati

RIELLO

Per il secondo anno consecutivo Riello viene riconosciuta dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) per l’impegno in favore dei rifugiati, ricevendo il premio “Welcome. Working for Refugee Integration”.

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Pierantonio Rizzardo, Plant Manager, e Ali Zain, operaio dello stabilimento Riello di Volpago del Montello, ritirano il premio

Riello annuncia con orgoglio di essere stata insignita per il secondo anno di seguito del premio “Welcome. Working for Refugee Integration”.

Il riconoscimento, rilasciato dall’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) in collaborazione con il Ministero del Lavoro, Confindustria e Global Compact Network Italia, testimonia l’attenzione dell’azienda verso l’integrazione professionale dei rifugiati.

Riello, marchio riconosciuto di sistemi e tecnologie per il riscaldamento, il raffrescamento e l’efficienza energetica per i contesti residenziale e commerciale, è parte di Carrier Global Corporation.

Il premio “Welcome. Working for Refugee Integration” viene assegnato annualmente alle imprese che si sono distinte per aver integrato e assunto all’interno dei propri team i beneficiari di protezione internazionale, o per aver contribuito al loro inserimento lavorativo e sociale. Sono inoltre premiate le realtà che hanno incentivato la nascita di attività di autoimpiego dei beneficiari di protezione internazionale.

Pierantonio Rizzardo, Plant Manager dello stabilimento Riello di Volpago del Montello commenta: “Per noi di Riello è un grande onore aver ricevuto questo importante riconoscimento per il secondo anno consecutivo. Il premio è un’ulteriore conferma del nostro impegno nel promuovere l’inclusività e un ambiente di lavoro equo dove tutti i dipendenti si sentano accolti e valorizzati”.

Nel corso dell’ultimo anno Riello ha accolto sette rifugiati provenienti da Libia, Afghanistan, Marocco, Pakistan e Burkina Faso. Per questi giovani è stato disposto un percorso di inserimento che prevede un periodo di stage di sei mesi presso il sito di produzione di Volpago. L’opportunità mira, inoltre, a rafforzare e arricchire la coesione interna dell’ambiente di lavoro e le relazioni tra dipendenti, sostenendo, al contempo, l’indipendenza dei rifugiati.

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