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L’azienda cinese Solax, nata come spin off dall’università dello Zhejiang, grazie all’impresa trentina Energy è la prima ad avere la certificazione CEI 021 12/2014, per distribuire moduli innovativi ibridi (consumo e stoccaggio) di sistemi fotovoltaici. I nuovi sistemi ibridi possono sia alimentare un’abitazione o un’impresa, che stoccare energia per la notte, e sono considerati dagli analisti le tecnologie con maggior potenziale del mercato delle rinnovabili. Il fotovoltaico con la fine degli incentivi si sta infatti sempre più orientando verso l’autoconsumo. Come spiega Davide Tinazzi, che sui sistemi hybrid ha scommesso con la sua startup, Energy, con sede a Rovereto nell’incubare di imprese green, Progetto Manifattura: “Un mercato sicuramente destinato a crescere. Nel contesto italiano i prodotti ibridi sono molto interessanti, poiché, come anche accaduto in Inghilterra e Germania, gli incentivi per l’energia da fotovoltaico sono scomparsi, mentre la bolletta elettrica continua a salire. Per questo ora serve massimizzare la produttività degli impianti”. “L’obiettivo oggi è usare tutta l’energia generata nel fotovoltaico, grazie a nuove generazioni di batterie e di Inverter, come quello di Solax, tra i più performanti al mondo” prosegue Tinazzi. Una scommessa quindi su una tecnologia cinese, per poter portare insieme il meglio dei due mondi dal punto di vista tecnologico. La produzione di qualità di Solax con il know-how d’impianti di alto artigianato di Energy”. I prodotti di Solax sono certificati e seguono uno strettissimo processo di controllo qualità. “Abbiamo dodici diverse procedure di monitoraggio lungo la filiera, spiega Tom Ji, regional sales manager di Solax. Siamo gli unici produttori cinesi che sono distribuiti e approvati dal famoso gruppo tedesco Krannich, noto per la rigidità sulla scelta dei prodotti”. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici