SACE presenta la sua ri-evoluzione ESG alla COP28

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SACE ha presentato il suo piano ESG per il 2025 in occasione della conferenza sul clima.

SACE presenta la sua ri-evoluzione ESG alla COP28La conferenza sul clima delle Nazioni Unite COP28 si è conclusa a Dubai con ottimi risultati per il futuro delle iniziative contro i cambiamenti climatici. L’allontanamento dalle fonti fossili è stato rafforzato e le nazioni partecipanti prevedono di aumentare l’apporto delle energie pulite al mix energetico mondiale.

La strategia presentata da SACE

In questo contesto SACE ha presentato, davanti a una platea di 100 business leader della regione del Golfo, la sua nuova strategia ESG. Il nuovo business model della società si baserà sull’obiettivo di massimizzare l’impatto sui Sustainble Develoment Goals fissati dall’ONU.

Il focus del nuovo piano di SACE per la sostenibilità saranno nuovamente le PMI. A loro verrà dedicato lo sviluppo di un ecosistema per accelerarne la transizione ecologica tramite investimenti specifici. Altro pilastro fondamentale della strategia di sostenibilità di SACE sarà la trasformazione in una “ESG Excellence Company”, con una drastica riduzione dell’impatto ambientale delle attività interne.

La transizione ecologica nei Paesi del Golfo

L’occasione della COP28, tenutasi negli Emirati Arabi Uniti, è stata anche utile per sottolineare come la regione sia uno dei principali sbocchi della crescita dell’export italiano. SACE sottolinea come Arabia Saudita e Emirati Arabi Uniti e Qatar abbiano visto crescere il flusso di merci italiane.

Un aumento trainato anche dalla transizione ecologica, che sta coinvolgendo i Paesi del Golfo. Pur rimanendo economie basate sulla produzione di petrolio e altre materie prime energetiche derivanti dai combustibili fossili, queste nazioni sono intenzionate a far parte del cambiamento. Lo dimostrano anche il fatto che Dubai abbia ospitato la COP28 e i risultati ottenuti dalla conferenza.

Una parte delle esportazioni italiane in questi Paesi sono legate proprio a settori che lavorano su tecnologie per la transizione ecologica. Tra questi gli apparecchi elettrici, e la meccanica strumentale, crescita tra il 18% e il 20% in tutti gli stati del Golfo per export.

I Paesi del medio oriente hanno ambizioni diverse per il proprio mix energetico. L’Arabia Saudita vorrebbe che metà dell’energica consumata provenisse dal fonti rinnovabili entro il 2030. Obiettivo ambizioso, mentre più realistico è quello degli Emirati Arabi Uniti: 44% entro il 2050.

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