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Il progetto ha previsto la realizzazione di un fabbricato, ultimato nel 2018, capace di interagire con il contesto urbano e di rispettare i requisiti di sostenibilità ambientale. Nonostante il complesso residenziale costituito da 26 unità abitative si inserisca in una zona caratterizzata principalmente dalla presenza di villini a due piani, riesce a dialogare perfettamente con il contesto, creando nuovi spazi fisici e concettuali che per nulla contrastano con quelli preesistenti. Come vengono rispettati i requisiti di sostenibilità? L’edificio residenziale si inserisce nella cerchia di edifici a consumo di energia quasi nullo e nell’elenco di edifici analizzati dall’ENEA per il controllo degli edifici NZEB d’Italia, tutto questo grazie all’adozione di alcuni accorgimenti quali: area di accesso principale gerarchizzata; accesso all’area hall condominiale tramite una grande vetrata trasparente a tre piani, orientata a sud, con tende automatizzate che regolano l’entrata del sole e/o proteggono dal freddo invernale durante la notte; vetrate che si ripetono in scala minore in ogni appartamento, principalmente verso sud, con illuminazione controllata da frangisole orientabili; eliminazione dell’uso di gas come combustibile; impianti centralizzati nell’intero edificio, sia per il condizionamento estivo/invernale che per la produzione di acqua calda sanitaria, con pannelli solari posati sulla copertura piana che producono energia per un solo contatore di scambio che serve i 26 appartamenti; centrale termica condominiale che alloggia i serbatoi di accumulo di acqua calda sanitaria, prodotta prevalentemente dai pannelli solari termici condominiali; produzione di acqua calda e/o fredda per condizionamento e a supporto nella produzione dell’acqua calda sanitaria affidata a tre pompe di calore posizionate sul terrazzo tecnico, riscaldamento invernale a pavimento radiante e raffrescamento estivo tramite sistemi di aria canalizzati ; attestato prestazione energetica (APE) di tutti gli appartamenti: classe energetica A4; 10 cucine che utilizzano energia elettrica per forno e fornelli a induzione. Le sfide incontrate e le soluzioni adottate La principale difficoltà riscontrata è stata decidere come posizionare i serbatoi dell’ACS e il puffer per l’impianto, i vari circolatori e tutti i quadri elettrici necessari al corretto funzionamento dal momento che il locale tecnico presentava dimensioni inadeguate; difficoltà risolta studiando il posizionamento nella fase precedente all’installazione.In secondo luogo è stato necessario pensare a come poter soddisfare la richiesta di riscaldamento, raffrescamento e produzione ACS per le 26 unità immobiliari utilizzando un impianto alimentato da sola energia elettrica, con ausilio degli impianti solare termico e fotovoltaico. A tale proposito è stato scelto un impianto centralizzato a pompa di calore aria-acqua Baxi PBM-i 20 per la produzione di ACS, riscaldamento e acqua sanitaria, e in estate per la produzione del raffrescamento, installando un sistema a pompa di calore con pannelli radianti in inverno e ventilconvettori canalizzati per l’estate, supportato da pannelli solari termici e da pannelli fotovoltaici. Il sistema di produzione caldo freddo a pompa di calore è posto in copertura, dove è posizionata la centrale termica che contiene anche i boiler di accumulo dell’acqua calda sanitaria, alimentati dai pannelli solari termici e supportati in particolari condizioni dall’acqua calda proveniente dalla pompa di calore. I vantaggi del sistema? Basso impatto inquinante della centrale termica, costi di esercizio ridotti, grazie agli alti rendimenti dei vari componenti, e utilizzo delle fonti rinnovabili. Considerazioni a lavoro finito Dopo due anni di rodaggio è possibile affermare che le esigenze della committenza sono state ampiamente soddisfatte. Comfort e risparmio energetico sono garantiti quotidianamente grazie all’utilizzo delle moderne tecnologie e delle energie rinnovabili. In particolare, la condivisione “comunitaria” della produzione di energia elettrica fotovoltaica e/o dell’acqua calda sanitaria ha spinto gli abitanti a interessarsi sul modo più opportuno per utilizzare al meglio queste risorse evitando inutili sprechi. Consiglia questo comunicato ai tuoi amici