Risparmio energetico e cambiamento climatico: come l’efficienza energetica può contribuire alla sostenibilità globale 08/04/2025
Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Indice degli argomenti: Isolamento termico sottile ma super: primo al mondo per conducibilità termica Isolante termico naturale dalle biomasse: è un’italiana la prima al mondo a produrlo Isolante termico naturale: dalla fibra di canapa il pannello traspirante L’isolamento termico è il primo e più importante intervento per elevare il livello di efficienza energetica nelle nostre abitazioni. Lo conferma ENEA, segnalando che di tutta l’energia utilizzata per riscaldare un edificio durante la stagione invernale, una buona parte viene dispersa dalle pareti e dal tetto. “Eseguendo interventi di isolamento termico possiamo ridurre fino al 40% il consumo di combustibile”. Sul mercato le soluzioni sono diverse, alcune delle quali davvero interessanti per grado di innovazione, prestazioni, come pure attenzione all’ambiente e al comfort indoor. In ogni caso il risparmio energetico è la priorità. A Klimahouse erano numerose le aziende e le soluzioni messe in mostra. Da quelle super performanti, a quelle ricavate in ottica di economia circolare fino a quelle naturali, vediamo alcuni esempi significativi. Isolamento termico sottile ma super Sono spessi un dito, ma sono ultra performanti. Stiamo parlando dei pannelli isolanti Isolcore CZ caratterizzati da uno spessore che nella versione minima misura 10 mm.Si tratta di pannelli sottovuoto VIP (Vacuum Insulated Panels), tanto sottili quanto super isolanti: la versione da 1 cm del pannello corrisponde a 22 cm di EPS e 25 cm di lana di roccia «Sono certificati dall’istituto Giordano che ha decretato la conducibilità termica di valore bassissimo 0,00159 W/mk, che ne fanno il migliore al mondo», afferma Marco Conte, direttore commerciale dell’impresa padovana. «Non possono essere né tagliati né forati, ma hanno due vantaggi: favoriscono una più rapida posa e grazie al loro spessore permettono di essere applicati internamente, esternamente, in modo ubicuo: infatti, è possibile isolare il soffitto o anche il pavimento».Inoltre hanno una grande resistenza: «rispetto all’EPS che rischia danneggiamenti in caso di forti grandinate. I pannelli Isolcore, invece, contano su un’elevata resistenza alla compressione meccanica, non temendo colpi accidentali e nemmeno agenti atmosferici quali trombe d’aria e grandine», sottolinea Conte. La stessa azienda spiega che il pannello CZ è caratterizzato da uno speciale film protettivo composto principalmente da tessuto in fibra di vetro che lo rende 10 volte più resistente all’usura e al taglio rispetto ad altri pannelli sottovuoto rivestiti da un semplice film in alluminio. Grazie a questo involucro il pannello CZ è un pannello sottovuoto idoneo per l’isolamento delle facciate degli edifici (oltre all’isolamento di tetti, pavimentazioni, soffitti ecc.). Viene proposto in quattro formati, a partire da 10 mm fino a 30 mm. Isolante termico naturale dalle biomasse È sempre un’azienda italiana protagonista di una soluzione isolante innovativa: si tratta di L’Isolante che lancia Reverso: «è la prima al mondo a produrre una lastra per isolamento termico con materie prime totalmente derivate da biomasse» assicura l’azienda.Certificato TÜV Sud, è ottenuto dall’estrazione del biogas ricavato da scarti mediante un procedimento brevettato Basf. “Le materie prime utilizzate e l’innovativa tecnologia produttiva garantiscono equilibrio tra isolamento termico e traspirabilità” segnala l’azienda. L’utilizzo di materie prime derivate da fonti rinnovabili non pregiudica le prestazioni del prodotto. Reverso soddisfa tutti i requisiti per l’applicazione a cappotto dettati dalla normativa in vigore per i prodotti certificati ETICS; inoltre è perfettamente rispondente alle richieste dei CAM, i criteri ambientali minimi, definiti dal Piano per la sostenibilità ambientale dei consumi del settore pubblico. Isolante termico naturale: dalla fibra di canapa il pannello traspirante Della canapa non si butta via nulla o quasi: «oltre alla parte legnosa per fare i mattoni, la parte fibrosa viene adottata per la produzione di isolanti». A dirlo è Francesco Saverio Tiritiello, di Biomat Canapa, azienda che a Klimahouse ha mostrato un ampio ventaglio di proposte basate sulla materia prima vegetale. «Lo stelo della canapa è costituito da una componente legnosa interna e da quella fibrosa esterna. Da quest’ultima produciamo i pannelli isolanti».A prima vista sembra una specie di lana, materiale traspirante che viene lavorato per pannelli densità 30 kg (Biocanaplus), adatta per controsoffitti, contropareti, intercapedini o isolamenti di tetti, o 100 kg per cappotto termico (Biocanapanel). Il prodotto è green e performante: combina, infatti, eccellenti livelli termici e acustici con l’elevata capacità igroregolatrice, proprietà della fibra di canapa. Tutti i materiali dell’azienda sono impiegabili non solo per le nuove costruzioni, ma anche per riqualificazioni energetiche e ristrutturazioni. «Per questo proponiamo un vero e proprio sistema, formato da mattone, malta (a base di calce idraulica naturale) e intonaco di canapa». Consiglia questa notizia ai tuoi amici Commenta questa notizia
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