Maurizio Iannuzzi: innovazione e sostenibilità alla base del successo di Sun Ballast

SUN BALLAST

Maurizio Iannuzzi, CEO di Sun Ballast, in questa intervista mi ha raccontato la straordinaria crescita dell’azienda dal 2012 a oggi e il percorso che l’ha portata a essere un riferimento nel settore delle strutture per fotovoltaico su tetti piani. Tra i principali aspetti emersi, la capacità di innovare costantemente, con soluzioni in grado di rispondere alle esigenze di un mercato in continua evoluzione. Le novità di prodotto, lo sviluppo all’estero e le prospettive per il 2025 tra sostenibilità, sviluppo tecnologico e crescita internazionale

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Maurizio Iannuzzi: innovazione e sostenibilità alla base del successo di Sun Ballast

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Di solito non mi piace la parola leader perché è spesso abusata e utilizzata da aziende che non lo sono affatto. Ma in questo caso faccio volentieri un’eccezione perché Sun Ballast, azienda nata nel 2012, in pochi anni è diventata davvero leader nel mercato delle zavorre per gli impianti fotovoltaici su tetti piani. All’inizio erano in 2 “visionari” e oggi, a 12 anni di distanza, fra le varie sedi, sono più di 100. Una scommessa vinta quella del CEO Maurizio Iannuzzi, grazie alla capacità di Sun Ballast di anticipare le esigenze di mercato investendo costantemente in innovazione.

Maurizio Iannuzzi, CEO Sun Ballast
Maurizio Iannuzzi

Alla base del successo anche il sistema di gestione aziendale adottato, denominato “scala amministrativa”: una sequenza chiara di azioni e obiettivi che orienta l’azienda nel lungo periodo, con una pianificazione che si estende anche a 20-25 anni, che si riflette in tutti i reparti ed è condivisa dal team.

In questa intervista Iannuzzi ci accompagna in una riflessione sulla direzione del mercato, sui nuovi sviluppi tecnologici e su come Sun Ballast si prepari ad affrontare il 2025, in un settore sempre più orientato verso soluzioni innovative e sostenibili.

Quali sono le caratteristiche che hanno reso Sun Ballast così importante in questo settore?

“Credo che il punto fondamentale che ha reso i nostri prodotti così importanti per il mercato fotovoltaico, sia italiano che europeo, è che tutte le soluzioni sono state ideate per risolvere i problemi che devono affrontare gli operatori del fotovoltaico. Parliamo quindi degli installatori e anche dei progettisti: abbiamo visto quanto i nostri prodotti hanno aiutato il mercato e questo ci ha spinto a investire nel reparto R&S per sviluppare sempre nuovi modelli: ne presentiamo ½ nuovi all’anno, cercando sempre di fare un passo avanti”.

Dobbiamo dunque aspettarci delle novità per il 2025?

“Ci sono delle novità, non solo di prodotto (e di questo non vi anticipo nulla) ma anche legate al servizio tecnico, stiamo infatti sviluppando il nostro tool per la progettazione che sarà completato anche con tutta la parte automatica di relazione tecnica, per la tenuta al vento e distribuzione dei carichi. Inoltre, per quanto riguarda la configurazione stiamo portando avanti, oltre la parte strutturale, anche quella elettrica. Nelle richieste di preventivo cominceremo a offrire anche tutta la parte di dimensionamento dell’inverter e per lo stringaggio. Se si prendono in considerazione nella disposizione dei moduli anche i fattori elettrici si garantisce, infatti, una progettazione molto più intelligente sia dal punto di vista delle tempistiche che della resa dell’impianto”.

Qual è attualmente il sistema più sistema più richiesto di Sun Ballast dalla clientela italiana?

“E’ difficile da dire perché abbiamo una gamma con più di 40 modelli che rispondono a diverse necessità. Diciamo che per impianti medio piccoli le inclinazioni maggiori sono quelle che vanno dalla 10° alla 15° per quello che riguarda il sistema monofila;  per impianti grandi i modelli che vanno per la maggiore sono il sistema Connect e, soprattutto negli ultimi mesi, i due nuovi sistemi per moduli grandi Easy West e Industrial-XL.

Sun-Ballast: zavorra sistema easywest
Sistema Easywest

Quali sono i trend che caratterizzano il mercato delle energie rinnovabili e come questi influenzano il vostro lavoro?

“Una tendenza chiara, che certamente ha influenzato il nostro lavoro, è quella della crescita delle dimensioni dei moduli. Chi ha a che fare con le strutture ha dovuto seguire questa tendenza di moduli sempre più grandi e quindi le difficoltà vanno dal rispettare i punti d’appoggio a fare in modo che il pannello non fletta. Io credo che, soprattutto per quanto riguarda gli impianti sulle coperture, siamo arrivati quasi a un punto limite delle dimensioni, che invece per gli impianti a terra potrebbero crescere ancora”.

Cosa pensa della Direttiva Case Green e in che modo impatterà sul vostro settore?

“Sono favorevole e sicuramente ci influenzerà, ma solo in parte. Non cambierà infatti la direzione che il settore del fotovoltaico ha ormai intrapreso. Il mercato continuerà a crescere anche con incentivi ridotti. Parlo soprattutto di alcuni Paesi, come Italia, Germania e Francia, già abbastanza maturi”.

Sun Ballast è cresciuta anche all’estero. Quali sono i mercati più importanti?

“Noi vendiamo in più di 30 paesi nel mondo. Siamo presenti in Europa e in particolare in Francia, Germania, Austria, Svizzera, Spagna e in alcuni paesi dei Balcani. Abbiamo aperto da un anno una sede negli USA e quindici giorni fa abbiamo inaugurato una sede in Algeria per il mercato del Nord Africa dove sono presenti piani di investimenti pubblici a 15-20 anni. Al momento non c’è ancora un boom ma noi lo stiamo anticipando”.

Quanto è importante per Sun Ballast la sostenibilità?

“Sostenibilità per me vuol dire che dobbiamo sprecare meno risorse per ottenere lo stesso risultato, abbattendo i costi. Quindi può significare ridurre la quantità di materiale usato o i tempi per produrlo: noi  cerchiamo costantementedi ottimizzare i sistemi riducendo per esempio il numero di elementi che li compongono. Poi tutte le nostre sedi hanno un impianto fotovoltaico e sono realizzate con massima attenzione per l’isolamento. La sede nuova per il sud Italia Lagonegro è in Classe A+. Si tratta di un investimento importante che richiede un tempo di ritorno lungo, ma partiamo da quello che è giusto fare e in cui crediamo. La sostenibilità va vista nel lungo periodo”.

Com’è andato il 2024? E quali sono le tue previsioni per il 2025?

“Il 2024 è stato un anno difficile perché abbiamo dovuto assorbire lo stop del Superbonus 110. Però devo dire che siamo soddisfatti di come è andata, non per forza in termini di fatturato che non è cresciuto, ma negli ultimi due o tre anni siamo cresciuti del 70-80%.
Quest’anno abbiamo sistemato l’organizzazione aziendale e chiuso i progetti delle nuove sedi. Le prospettive per il 2025 sono positive in particolare ci sono enormi prospettive di crescita per la sede USA”.

Quali sono le caratteristiche che rendono Easy West e Industrial-XL così appetibili per il mercato?

“Prima di tutto sono attuali: come abbiamo visto prima la tendenza dei moduli a diventare più grande ha posto una sfida alle strutture che non erano adeguate. Proprio per questo abbiamo lanciato questi due modelli. Industrial-XL, molto simile al sistema Connect col modulo in verticale, riuscendo così a rispettare i punti d’appoggio del pannello posato in verticale.

Sun-Ballast: zavorra sistema industrial XL
Sistema Industrial XL

Tra i vantaggi si limitano moltissimo il numero di pezzi che servono per montare il pannello. E’ inoltre molto importante anche il fattore sicurezza: negli ultimi anni abbiamo lavorato molto alla questione del dimensionamento dell’impianto, prevedendo sistemi che non solo siano semplici, ma anche che aumentino la tenuta del vento.

Sun-Ballast: zavorra sistema mono XL
Zavorra sistema mono XL

L’Easy West invece è un sistema est-ovest che sempre di più sta prendendo piede, soprattutto nei mercati maturi, quindi in Germania, in Austria, in Svizzera e in Francia. In Italia sta crescendo l’interesse in particolare per due fattori: mettendo i pannelli in maniera est ovest la produzione viene spalmata durante le ore di lavoro, quindi è molto interessante soprattutto per impianti per aziende che fanno autoconsumo. L’altra cosa che aiuta è l’efficientamento degli spazi, considerando che le aziende spesso sono molto energivore, a parità di metri quadri in copertura ci sta quasi il doppio dei kilowatt. Infine c’è un terzo fattore importante per i tetti piani perché gli impianti posati a est-ovest diventano molto efficienti dal punto di vista della tenuta al vento proprio per la dinamicità della posa.
Anche l’Easy West  segue il principio del Connect, quindi le file sono solidali fra di loro, è molto leggero perché la zavorra pesa 30 kg e in più viene montato con una graffa particolare che si chiama Power Clamp, in acciaio con dei dentini mordenti che migliorano la tenuta meccanica e in più possono essere usati anche per creare la messa a terra”.

Quindi anche l’installazione dei vostri sistemi è semplice?

“Assolutamente, quella è la base di partenza cercare di complicarci la vita il meno possibile”.

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