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BIG firma il futuro del sapere scientifico con il nuovo Museo di Storia Naturale a Debrecen in Ungheria: un’opera che fonde architettura, paesaggio e sostenibilità in un unico gesto fluido, radicato nella foresta urbana. Un progetto che può diventare un esempio di come l’architettura contemporanea possa farsi strumento di trasformazione territoriale, di riconnessione emotiva con il paesaggio e di promozione della cultura ambientale. A cura di: Raffaella Capritti Indice degli argomenti Toggle Un landmark organico nel cuore della foresta urbanaArchitettura performativa e sostenibilità integrataScheda progetto Hungarian Natural History Museum BIG – Bjarke Ingels Group si è aggiudicato la competizione internazionale per la progettazione del nuovo Hungarian Natural History Museum, che sorgerà a Debrecen, nel cuore del parco Nagyerdő. Il progetto si sviluppa su una superficie di 23.000 m² e si configura come una vera e propria estensione del paesaggio: tre nastri verdi si intrecciano e si sollevano dal terreno, tracciando un profilo fluido e organico che unisce architettura e natura in un dialogo continuo. Il nuovo Museo di Storia Naturale in Ungheria immerso nel paesaggio Concepito in collaborazione con Vikár és Lukács Építés Stúdió, Museum Studio e TYPSA, il museo nasce con l’obiettivo di rigenerare il territorio, riattivare l’ecosistema locale e potenziare l’identità culturale di Debrecen, designata dal governo come futuro hub regionale per educazione e cultura entro il 2030. “La storia naturale è un tema a me caro – tanto da aver chiamato mio figlio Darwin. Il progetto nasce come un incrocio di percorsi e genealogie. Nastri di paesaggio che si sovrappongono per creare nicchie e gallerie, fondendo interno ed esterno in un flusso continuo. Il risultato è una collina artificiale in una radura della foresta” – Bjarke Ingels, Founder e Creative Director, BIG Un landmark organico nel cuore della foresta urbana Il nuovo museo si inserisce con delicatezza nel contesto del Great Forest di Debrecen, un’area storica a nord della città che rappresenta un polmone verde di rilevanza ecologica e sociale. L’intervento sorge su un ex campo sportivo e si presenta come un “rilievo artificiale”: la struttura è in legno massiccio, con facciate in legno carbonizzato locale, parzialmente interrata per minimizzare l’impatto visivo e sfruttare l’inerzia termica del terreno. La facciata in legno del nuovo Museo di Storia Naturale L’edificio è accessibile da ogni lato e si integra armoniosamente con i sentieri del parco. Le coperture, completamente verdi, sono piantumate con essenze autoctone e agiscono come veri e propri corridoi ecologici: aumentano la biodiversità e prolungano visivamente il parco sopra la struttura. I visitatori del museo potranno passeggiare sul tetto verde La sua conformazione permette ai visitatori di salire sul tetto per godere di una vista panoramica sulla città e sul paesaggio circostante, trasformando l’architettura in uno spazio civico accessibile e dinamico. Architettura performativa e sostenibilità integrata Il nuovo edificio ospiterà spazi espositivi permanenti e temporanei, aree per l’educazione e la ricerca e servizi pubblici. Il museo non si limita a rispettare l’ambiente: lo rigenera. Grazie a un approccio progettuale orientato alla biofilia e alla simbiosi tra costruito e naturale, l’edificio ospita funzioni museali, educative e scientifiche in una distribuzione a raggiera, che converge su una hall centrale. Dalla hall si collegano le ali espositive circostanti – cinque dedicate alle gallerie permanenti e una agli eventi temporanei e ai programmi pubblici, disposte secondo un layout radiale Al piano superiore, una biblioteca e un ristorante si affacciano sulla chioma degli alberi, mentre al livello inferiore un hub educativo ospita laboratori, spazi ludici e aree di ricerca per studenti, famiglie e operatori scientifici. Dal punto di vista impiantistico, il museo integra geotermia e fotovoltaico, riducendo il fabbisogno energetico attraverso soluzioni passive come l’isolamento naturale offerto dal terreno e l’orientamento solare studiato in funzione delle stagioni. Un esempio virtuoso di architettura a basso impatto ambientale, in grado di offrire comfort climatico costante con consumi ridotti. “Non volevamo solo conservare il sito, ma rigenerarlo. Il museo emerge dalla terra come parte integrante del paesaggio. È un’architettura che si mimetizza, che respira, che vive insieme alla foresta.” – Hanna Johansson, Partner, BIG Scheda progetto Hungarian Natural History Museum Location: Debrecen, Hungary Superficie: 23,000 m2 Client: DIF Debrecen Collaborators: Vikár és Lukács Építés Stúdió, Museum Studio – London, TYPSA Project Team: Partner in Charge: Bjarke Ingels, Hanna Johansson Project Leader: Jakub Fratczak Team: Alessandra Baroni, Camila Antonella Mina, Camila Pagnoncelli, Dominika Kłopotek, Gian Marco Prisco, Juan Carpio, Nicolas Bachmann Bellido, Olivia Sarra Gómez, Angel Barreno Gutiérrez Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto