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Una nuova sfida per il futuro dei piccoli comuni italiani: il progetto Land-CR.AF.T.ED di C+S Architects combina edilizia sociale e pixel-farming per rigenerare territori e comunità. Innovazione, sostenibilità e circolarità si uniscono per creare abitazioni accessibili e produttive integrate con il territorio. A cura di: Fabiana Valentini Indice degli argomenti Toggle Le sfide del futuro: il consumo di suoloIl masterplan di C+S Architects che mette uomo e natura in dialogoLa parola chiave del progetto? Innovazione L’incantevole borgo toscano di Peccioli sorge su una collina che domina la Valdera. Un panorama affascinante che rappresenta una meta deliziosa per chi è alla ricerca di una località dal sapore autentico. Il territorio nel pisano diventa terreno di sperimentazione per C+S Architects: lo studio ha presentato il masterplan “LAND-CR.AF.T.ED” il cui obiettivo è la rigenerazione dell’area di Santo Stefano. C+S propone una visione innovativa di edilizia sociale nata per armonizzare l’ambiente costruito e quello naturale. La fusione di architettura sostenibile e agricoltura hi-tech risponde in maniera avanguardistica alle sfide dello sviluppo urbano. L’area di Santo Stefano diventa così un laboratorio in cui l’architettura si fa strumento per invertire il processo di spopolamento e, allo stesso tempo, preservare il suolo e l’ambiente. Le sfide del futuro: il consumo di suolo Il consumo di suolo rappresenta una delle problematiche ambientali più urgenti del nostro tempo, e affrontarla in modo efficace richiede soluzioni d’impatto. In un contesto in cui l’urbanizzazione cresce a ritmi fin troppo accelerati si assiste paradossalmente a un fenomeno allarmante: il consumo di nuovo suolo continua a crescere, mentre i processi di rinaturalizzazione delle aree rurali abbandonate non avanzano nella stessa maniera. I dati delle Nazioni Unite fugano ogni dubbio: le aree urbane stanno espandendosi a scapito di quelle rurali, e questo processo è destinato a intensificarsi nei prossimi anni. In Italia, solo nel 2022, sono stati consumati 7.677 ettari di suolo, ovvero 24 ettari al giorno, un dato in aumento del 10% rispetto all’anno precedente. Maria Alessandra Segantini, cofondatrice di C+S Architects e docente presso le Università di Hasselt, Londra e in collaborazione con Siracusa, ha commentato: “Sembra un controsenso che, di fronte a un massiccio spostamento verso i centri urbani, non si registri un significativo avanzamento della rinaturalizzazione delle aree rurali. Eppure, la realtà è che nuovo suolo continua a essere consumato”. Il team di ricerca, guidato da Segantini e Carlo Cappai, ha esplorato anche altri trend sorprendenti: nelle aree rurali, il numero di agricoltori diretti è diminuito, mentre è aumentata la presenza di lavoratori temporanei multietnici, bed and breakfast, agriturismi e musei dedicati alle tradizioni agricole. È proprio in questo contesto che il progetto di riqualificazione dell’area di Santo Stefano, nel comune di Peccioli, si inserisce come un esempio virtuoso di risposta all’emergenza legata al rovinoso consumo di suolo. Contattati dal sindaco Macelloni, il team di C+S Architects ha sviluppato un intervento di dodici alloggi sociali pubblici e relativi servizi, ponendo particolare attenzione all’integrazione con l’ambiente circostante e alla sostenibilità del territorio. Peccioli, l’area in cui sorgeranno i 12 alloggi LAND-CR.AF.T.ED nasce dal vissuto della progettista: “Ho trascorso parte della mia infanzia tra i calanchi, i vigneti e i pescheti dell’Emilia Romagna, dove viveva mio padre che, parallelamente al suo lavoro, piantava ulivi e tutte le specie possibili che spesso portava con sé da altri Paesi del mondo, creando un luogo speciale per la biodiversità. Questo progetto si nutre di quelle radici e le coniuga con tecniche innovative sia in ambito agricolo che edilizio”. Il masterplan di C+S Architects che mette uomo e natura in dialogo In un’area di 11,76 ettari, con una capacità edificabile inferiore ai 3.000 m², gli architetti hanno trasformato un paesaggio rurale in un complesso abitativo pienamente integrato con il territorio. Il sindaco Macelloni ha elogiato la capacità di C+S di coniugare edilizia e arboricoltura, creando un paesaggio in cui boschi circolari e bacini di raccolta delle acque migliorano la qualità dell’aria e la vista, mentre le nuove abitazioni si integrano armoniosamente con il contesto naturale. Il recupero dei vecchi edifici rurali e la loro trasformazione in spazi di accoglienza dalla vocazione collettiva rafforza l’idea di comunità, offrendo al tempo stesso una soluzione sostenibile sia dal punto di vista ambientale che sociale. “Il confronto con la Regione su questo masterplan è imminente e con loro lavoreremo per realizzare questo prototipo di sviluppo sostenibile a cavallo tra costruito e natura, tra tradizione e innovazione” afferma il Sindaco. Il cuore del progetto risiede nella creazione di dodici residenze sociali concepite come micro-fattorie, che reinterpretano in chiave moderna il modello delle case coloniche toscane. Ogni unità, delimitata da un recinto in terra cruda, comprende uno spazio coltivabile in cui viene applicato il principio del pixel farming. Il sistema agricolo si basa sulla diversità delle colture e sulla biodiversità per garantire un’elevata produttività su piccola scala, favorendo la coltivazione di cibo ecologicamente ed economicamente sostenibile. Maria Alessandra Segantini ci racconta l’iter progettuale strutturato per la futura Peccioli: “Abbiamo lavorato con il paesaggio agricolo su scale diverse Alla scala macro abbiamo recuperato il tema dell’arboricoltura (in alternanza di frassini maggiori e pioppi con impianto policiclico multi-obiettivo o misto) che ridisegna un paesaggio che si rigenera naturalmente diventando una risorsa anche economica per il Comune, in linea con alcuni esempi locali e quindi anche facile in termini di gestione”. Prosegue Segantini: “Il nuovo paesaggio è disegnato da una serie di boschi circolari serviti da sentieri per le manutenzioni e taglio, bacini di raccolta dell’acqua per l’irrigazione e ricoveri per le attrezzature agricole. Tale paesaggio ha permesso di ridare vita agli edifici rurali che mal si adattavano alle vecchie funzioni e che sono stati trasformati in accoglienza con offerta turistica e spazi collettivi per la nuova comunità che abiterà l’area di Santo Stefano”. La parola chiave del progetto? Innovazione Il lavoro di C+S si distingue per una forte impronta innovativa, come sottolineato dagli stessi architetti, che propongono un modello rivoluzionario in cui la casa sociale si fonde con l’agricoltura. I progettisti affrontano in modo integrato le sfide ecologiche, economiche e sociali del nostro tempo. Al centro della proposta vi è un uso equilibrato del suolo, capace di armonizzare la presenza del mondo vegetale e animale, favorendo una coesistenza rispettosa tra uomo e natura. Le tecniche costruttive adottate, come la terra cruda, la stampa 3D e l’uso di materiali naturali, promuovono la decarbonizzazione di un settore che oggi incide per il 37% delle emissioni globali di anidride carbonica. A ciò si aggiunge un sistema di prefabbricazione innovativo, che prevede la possibilità di riciclo degli edifici a fine vita. Il progetto crea inoltre un mix sociale unico, una comunità multietnica che coltiva il legame con la terra e si nutre del cibo autoprodotto. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto