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La città norvegese prepara il proprio futuro carbon neutral a partire dal porto commerciale. Per questo obiettivo sta vagliando tre differenti masterplan. Quello prodotto dallo studio danese Tredje Natur punta tutto sul verde della natura, sul blu dell’acqua e sul rispetto degli accordi di Parigi A cura di: Pietro Mezzi Il futuro dei Docks di Bergen è progettato come un distretto a emissioni zero, con al centro strategie di adattamento climatico basate sulla natura, un’economia di condivisione basata sulla comunità e materiali da costruzione rinnovabili (render, Real Polygons per Tredje Natur) Indice degli argomenti: Bergen sostenibile Il masterplan di Tredje Natur L’ampliamento dei Docks Gli interventi guida La città rigenerativa Recentemente la città di Bergen ha approvato un masterplan per definire il futuro dei docks della città norvegese. Per la verità, tre sono state le proposte selezionate e scelte dal Comune, ciascuna frutto del lavoro di tre differenti studi di progettazione internazionale. Oltre alla proposta dello studio danese Tredje Natur, che nell’occasione ha lavorato con i colleghi di Entasis, Matter by Brix e Moe, ci sono quelle dei team norvegesi di Asplan Viak con MAD arkitekter e di ÅF Advansia con Ville Urbanisme. I tre team di progettazione hanno superato la concorrenza di altri 22 gruppi di progettisti. Bergen sostenibile Obiettivo della municipalità di Bergen è progettare lo sviluppo sostenibile dell’area industriale dei docks, che hanno un’estensione di 40 ettari. L’idea della municipalità è di delocalizzare fuori città l’attuale molo delle merci e di recuperare a usi urbani il chilometro e mezzo di waterfront cittadino. Il Comune è anche il principale proprietario delle aree e per questo sta trasferendo le funzioni logistiche portuali per liberare le aree interessate dal progetto. La decisione di intervenire sui docks si trascina da due decenni circa, ma forse questa sembra essere la volta buona: alcuni operatori si sono affacciati per proporre sui primi 50mila metri quadrati la realizzazione dell’Istituto di studi sul mare e sulla pesca e un nuovo acquario cittadino. Il nuovo acquario è ottenuto dalla riconversione del vecchio magazzino del porto. Le gradinate creano uno spazio urbano lungo 640 metri (render, Real Polygons per Tredje Natur) Con l’assegnazione parallela ai tre studi, la municipalità locale si attende di ricevere proposte concrete per il futuro sostenibile della città e del quartiere a ridosso del porto. Dovrà essere un brano di città carbon neutral e dotato di un mix di funzioni: residenza, commercio, cultura e svago. Il masterplan di Tredje Natur Il masterplan dei danesi di Tredje Natur aveva l’obiettivo di immaginare lo sviluppo sostenibile secondo proposte ispirate alla natura. I caratteristici tetti di Bergen vengono reinterpretati per avere più luce diurna nelle strade. Le auto sono nascoste sotto il paesaggio artificiale, rendendo così il quartiere più tranquillo e sicuro (render, Real Polygons per Tredje Natur) Al centro della loro progettazione è la creazione di un distretto a emissioni zero, progetti di adattamento al cambiamento climatico grazie alle Nature based solutions, un’economia basata sulla condivisione e su materiali da costruzione rinnovabili. Il progetto ha un approccio olistico alla pianificazione urbana, che enfatizza la relazione di Bergen con il fiordo, la natura e la sua storia, cercando in tal modo di soddisfare gli obiettivi dell’accordo di Parigi. L’ampliamento dei Docks Il masterplan prevede un ampliamento dell’area portuale, sostituendo l’acqua con nuovi terreni ottenuti con il deposito di materiali edilizi di scarto, come il granito della vicina zona montuosa. Alla fine del boulevard dei docks si incontra il fiordo. L’anello interpreta il paesaggio costiero originale su cui è stata fondata Bergen e ricrea il contatto tra il fiordo e le montagne (render, Real Polygons per Tredje Natur) Nel masterplan vengono introdotti due elementi importanti: un nuovo paesaggio climatico urbano basato su un’interpretazione degli spazi pubblici, una soluzione che garantisce una forte relazione con le qualità esistenti del tessuto urbano e che collega i luoghi caratteristici di Bergen, e un circuito naturalistico onnicomprensivo, che collegherà il porto con le aree verdi circostanti, una linea costiera lunga 4 chilometri e mezzo, che produce un aumento del 58% della lunghezza delle attuali banchine portuali. L’anello è un terzo dell’area totale, creando così uno spazio urbano enorme, verde e accessibile al pubblico. I parcheggi del quartiere sono previsti al di sotto del terreno, tenendo così lontane le auto dalle strade. Il nuovo anello, verde e blu, si espande creando una relazione della città con il fiordo e le montagne. Gli interventi guida Per lo sviluppo dei docks il masterplan di Tredje Natur propone tre interventi guida: The Sea Quarter, che ospiterà l’Istituto per la ricerca marina, la direzione della pesca e il nuovo acquario di Bergen; The Sugarhouse Square, che coinvolge i cittadini nel nuovo sviluppo urbano; Under the Bridge, un luogo per esperimenti, nuova imprenditorialità e tradizioni popolari sotto il ponte Puddefjord. I docks di Bergen al 2030 (credits, Tredje Natur) Il progetto reinterpreta così la storia degli antichi villaggi norvegesi, come Klyngetun, in cui la comunità e la vita sostenibile erano determinanti. I materiali da costruzione che verranno in futuro impiegati per realizzare gli alloggi saranno rinnovabili e riutilizzabili e, con la ristrutturazione degli edifici industriali esistenti, si potrà ottenere una forte riduzione di CO2 in atmosfera. I docks di Bergen al 2050 (credits, Tredje Natur) Ad esempio, il vecchio magazzino del porto è previsto che venga convertito nel nuovo acquario; allo stesso tempo l’infrastruttura di mobilità è integrata nel paesaggio, eliminando la presenza delle auto dallo spazio urbano a favore di una metropolitana leggera, garantendo comunque a ciclisti e pedoni l’arrivo al molo di Nøstebukten per l’accesso ai traghetti. La città rigenerativa «Creare una città rigenerativa – affermano i progettisti di Tredje Natur – significa integrare la sostenibilità in tutte le parti della città, grande o piccola che sia. In un futuro sostenibile, tutto – dalle nostre abitudini di consumo quotidiano all’impronta ecologica della città – deve lavorare congiuntamente in processi circolari, che non distruggeranno la natura e il clima. La città sostenibile deve correggere gli errori del passato, ricreando narrazioni perdute e riunendo aree e processi separati e, nel caso di Docks, creare nuove connessioni e riunire Bergen con l’acqua. La città rigenerativa può migliorare la nostra qualità della vita, ma richiede anche un cambio di paradigma in termini di come pensiamo, pianifichiamo, governiamo, sperimentiamo e viviamo nelle nostre città. Utilizzando le strategie proprie della natura, possiamo far fronte ai maggiori problemi dell’urbanistica: emissioni di carbonio, inondazioni, alluvioni, isole di calore, biodiversità, salute pubblica, mobilità, disuguaglianze. Ad esempio, è più interessante concepire una strategia di difesa dalle acqua basata sull’esondazione con aree verdi e ricreative rispetto alla realizzazione di un alto muro di cemento che separa la città e il mare? È più interessante lasciare che gli alberi e i prati assorbano la pioggia sul posto, piuttosto che condurla all’interno di tubi sotterranei». In questa e nelle successive immagini i futuri quartieri dei docks di Bergen (credits, Tredje Natur) credits, Tredje Natur credits, Tredje Natur Tredje Natur a Bergen Con la partecipazione al masterplan, lo studio danese prosegue il lavoro a Bergen, dove sono già presenti a Nøstet con un importante cantiere al centro della città tra il quartiere storico e il lungomare. A Nøstet lo studio danese lavora al masterplan e alla progettazione degli edifici e del paesaggio in stretta collaborazione con MAD Arkitekter. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto