Sviluppo delle rinnovabili in Italia: una missione possibile, da condurre in maniera scientifica 04/04/2025
Risparmio energetico e cambiamento climatico: come l’efficienza energetica può contribuire alla sostenibilità globale 08/04/2025
Impianto termico o di climatizzazione (invernale/estiva): tipologie, caratteristiche e componenti 26/03/2025
Il collettivo paneuropeo EUROPARC è stato scelto per rinnovare il palazzo del Parlamento europeo – Paul-Henri Spaak. Progettato secondo i principi dell’edilizia circolare, punta su design partecipativo e riduce i confini tra interno ed esterno. A caratterizzare il progetto grandi finestre, spazi pubblici e un Agorà verde A cura di: Tommaso Tautonico Indice degli argomenti: Progettazione circolare, grandi finestre e un Agorà verde Design partecipativo e connessione con la città Il collettivo di design paneuropeo EUROPARC ha svelato il progetto vincitore del concorso internazionale per rinnovare l’edificio Paul-Henri Spaak a Bruxelles, in Belgio. Dopo una lunga fase di valutazione, EUROPARC, un team integrato di studi di architettura, guidato dallo studio danese JDS Architects e di cui fa parte anche lo studio Carlo Ratti, è stato proclamato vincitore. L’edificio nasce con l’idea ben precisa di onorare la democrazia europea, attraverso numerose aree pubbliche accessibili, il suo esoscheletro reticolato e il grande giardino sul tetto. Durante l’intero processo di progettazione, tutti i membri del collettivo, hanno tratto ispirazione dai rispettivi background culturali e tecnici per lavorare assieme e proporre una soluzione collettiva che affrontasse le sfide dell’Europa e del mondo in generale. Cambiamento climatico, disuguaglianze sociali e poca trasparenza dei domini fisici e digitali, sono aspetti incarnati nella proposta di progetto, che si basa sui principi dell’edilizia circolare. Progettazione circolare, grandi finestre e un Agorà verde Cardine del progetto è l’approccio circolare, utilizzato per ridurre al minimo gli sprechi. “La proposta riutilizzerà rigorosamente la maggior parte della struttura Spaak esistente” fanno sapere dal team di architetti. “Nel settore edile, oltre il 50% dell’impronta di carbonio è legata alla nuove costruzioni. Per ridurre la quantità di carbonio, abbiamo pensato di sostituire l’edificio invece di demolirlo” concludono. L’attuale edificio che ospita il Parlamento europeo Le grandi finestre, un’altra componente chiave del design, sono progettate per stabilire un dialogo visivo tra il Parlamento, il giardino pensile, la città e più in generale con i cittadini europei. All’ultimo piano, al culmine del percorso dei visitatori, sorgerà l’Agorà Verde, il progetto di orto botanico che prende spunto dall’agorà dell’Antica Grecia. La scelta del nome, che letteralmente significa “luogo di ritrovo”, non è casuale. Questo luogo nasce con l’idea di favorire la condivisione delle idee tra le persone. L’Agorà, collegato visivamente all’Emiciclo attraverso il soffitto aperto di quest’ultimo, fungerà da faro per la democrazia europea, dove i cittadini e i membri del Parlamento si incontrano e scambiano opinioni. Anche dal punto di vista naturale, l’Agorà sottolinea lo spirito di sinergia paneuropea. Il giardino infatti, riunisce la vegetazione indigena di tutti gli Stati membri per formare un ecosistema europeo multiforme. Design partecipativo e connessione con la città A livello urbano, il progetto mira a creare una forte connessione tra l’edificio e la città. L’idea degli architetti è di rendere il nuovo edificio permeabile e accessibile, favorendo la continuità dei flussi pedonali nell’area e creare un collegamento più forte tra Place du Luxembourg e Parc Léopold. Eliminando uno dei grandi muri dell’edificio Spinelli, proprio di fronte alla palazzo Spaak, si riesce a creare un ingresso a cielo aperto, capace di accogliere il pubblico a braccia aperte. La sfera pubblica, elemento chiave del design, si espande sia all’interno che all’esterno dell’architettura, creando un’esperienza più accogliente per i cittadini e i visitatori di Bruxelles. Una scelta evidenziata anche dall’abbondante presenza di grandi finestre, capaci di ridurre il confine tra ciò che accade all’interno e all’esterno. L’Emiciclo, la nuova sala dove si riunirà l’assembla parlamentare, sarà riposizionata ai livelli superiori dell’edificio. Un’aula più moderna, rinnovata, capace di soddisfare i giusti requisiti spaziali e tecnologici. L’intero edificio sarà dotato di servizi digitali che aiuteranno a diffondere i principi democratici oltre i confini fisici dell’edificio. L’Emiciclo è perfettamente integrato con la piattaforma digitale del Parlamento, così da migliorare la trasparenza e incoraggiare la partecipazione esterna. Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto