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A Torreglia, nel padovano, sui Colli Euganei, l’azienda vitivinicola della famiglia Gardina ha realizzato un nuovo edificio sottoponendolo alla certificazione di sostenibilità dell’agenzia altoatesina. Struttura in legno X-Lam, pareti in larice, impianto fotovoltaico e gestione sostenibile delle risorse idriche sono state le soluzioni vincenti. Parlano i protagonisti A cura di: Pietro Mezzi Il prospetto principale della cantina Quota 101 di Torreglia sui colli Euganei (foto, Fiorenza Degli Esposti) Indice degli argomenti: La cantina numero nove Il punto di vista delle due architette Parla il titolare Roberto Gardina Quota 101 è la denominazione dell’azienda agricola vitivinicola della famiglia Gardina. Siamo a Torreglia, piccolo comune della provincia di Padova, ai piedi dei Colli Euganei, all’interno del parco regionale omonimo. La cantina prende il nome dall’altezza sul livello del mare, 101 metri appunto. L’azienda aderisce alla federazione italiana vignaioli indipendenti, che difende e dà voce alla figura del vignaiolo impegnato a seguire ogni fase del suo vino, dalla vigna alla vendita. In più, qui, nei vigneti dei Gardina, per ridurre l’impatto delle attività umane e agricole sull’ambiente si producono vini biologici. Ecco spiegati i motivi dei proprietari di realizzare e certificare, secondo i parametri di CasaClima Wine, la nuova cantina di proprietà. La cantina numero nove Per aver soddisfatto i rigidi criteri di sostenibilità definiti dall’ente altoatesino, Quota 101 è diventata la nona cantina italiana a fregiarsi di questa importante certificazione. Un impegno che si è concretizzato nell’installazione di un impianto fotovoltaico da 50 KW e nella gestione sostenibile delle acque, con la costruzione di vasche di raccolta, il recupero e il reimpiego delle acque piovane, il rispetto dei parametri dell’invarianza idraulica. Il tetto fotovoltaico in copertura dell’edificio (foto, Fiorenza Degli Esposti) L’avvio nell’autunno del 2019 Dopo il restauro della vecchia cantina, oggi diventata bottaia per l’affinamento dei vini, nell’autunno del 2019 la proprietà ha dato inizio alla costruzione della nuova struttura, caratterizzata dall’impiego del legno come struttura portante e come rivestimento esterno. Il sistema costruttivo infatti è in legno X-Lam, mentre la pelle esterna è in larice naturale. La struttura è in legno lamellare X-Lam e le pareti in legno (foto, Fiorenza Degli Esposti) La cantina è stata realizzata secondo i parametri dell’efficienza energetica e della sostenibilità, oltre che del rispetto dell’ambiente. Negli spazi di lavoro e di accoglienza di Quota 101 sono oggi garantiti comfort microclimatico e acustico, così come la piena accessibilità degli ambienti da parte dei visitatori. Il punto di vista delle due architette Alle radici del progetto c’è, pur con ruoli differenti, il lavoro di due donne, due architette: Fiorenza Degli Esposti, la progettista, e Mariadonata Bancher, tecnica esperta dell’agenzia CasaClima, che ha seguito passo passo l’attività di certificazione. L’obiettivo progettuale era realizzare un edificio che avesse un design contemporaneo, che fosse rispettoso dell’ambiente e capace di integrarsi nel contesto naturale. L’azienda si trova infatti a pochi passi da due monumenti di interesse storico, come l’Abbazia di Praglia e la Villa dei Vescovi. Le colline dei Colli Euganei (foto, Quota 101) “D’accordo con il committente – spiega l’architetto Degli Esposti, alla sua prima esperienza nella progettazione di una cantina – abbiamo scelto di rivestire le pareti esterne con tavole di larice naturale, creando in questo modo una parete ventilata la quale, sfruttando le naturali caratteristiche del legno, permettesse di mantenere nel tempo un dialogo con l’ambiente circostante. La quinta preesistente di alberi è stata mantenuta e salvaguardata per fare da filtro tra il manufatto moderno e l’ambiente esterno alla proprietà”. Il rivestimento esterno dell’edificio è in legno di larice (foto, Fiorenza Degli Esposti) “Al piano superiore l’edificio si compone di uno spazio impiegato sia per l’appassimento delle uve sia per ospitare eventi e degustazioni ed è dotato di grandi vetrate per consentire alla natura la possibilità di mostrarsi. Qui le pareti sono rivestite da uno speciale pannello fonoassorbente che elimina il riverbero acustico, rendendo confortevole la conversazione, mentre l’ampia superficie vetrata permette di dialogare con il panorama circostante. Dal punto di vista architettonico, l’edificio, anche grazie al suo tetto piano, ha uno stile semplice, lineare, asciutto. Un’impostazione non proprio apprezzata dalle strutture tecniche dell’ente parco, portate a immaginare manufatti tradizionali. Ma alla fine, con il dialogo, l’abbiamo spuntata noi”. Le fasi di lavorazione dell’uva (foto, Quota 101) Il lavoro di CasaClima Dal canto suo CasaClima ha analizzato le scelte dell’azienda e dato indicazioni puntuali per ottenere la certificazione. “Come ente certificatore – spiega l’architetto Bancher – non valutiamo solo l’efficienza energetica, ma ci preoccupiamo di considerare diversi altri aspetti, come il riciclo dell’acqua, il comfort degli ambienti, la qualità dell’aria, oltre a focalizzarci anche su requisiti specifici, come il packaging, l’impronta di CO2 delle bottiglie e la valorizzazione degli scarti di lavorazione. Per quanto riguarda Quota 101 l’aspetto fondamentale è rappresentato dalla costruzione di una cantina in legno con la tecnologia X-Lam. L’azienda fin da subito si è preoccupata di curare l’isolamento termico e la fono assorbenza del locale di accoglienza, utilizzare le fonti rinnovabili attraverso un impianto fotovoltaico in copertura, impiegare un’illuminazione ad alta efficienza e produrre bottiglie più leggere per l’imbottigliamento del prodotto. Lavorare con una committenza sensibile e una progettista attenta ha reso il nostro lavoro più facile”. Parla il titolare Già a partire dal 2018 l’attenzione e il rispetto per l’ambiente hanno portato i titolari di Quota 101 a ottenere la certificazione biologica, sia per le uve che per i vini. Per la famiglia Gardina praticare l’agricoltura organica, in un ambiente ricco di biodiversità, ha significato salvaguardare la fertilità dei suoli, gestire al meglio le risorse idriche, tenere sotto controllo infestanti e parassiti attraverso l’impiego di metodi naturali. La famiglia Gardina davanti alla cantina (foto, Quota 101) “Fin dall’inizio avevamo l’obiettivo di produrre vino in armonia con la natura e la biodiversità dei Colli Euganei. Un percorso, il nostro, fatto di diverse tappe – spiega Roberto Gardina, co-titolare con le figlie Silvia e Roberta di Quota 101 e presidente della Strada del vino dei Colli Euganei -. Da subito abbiamo posto attenzione alla tutela e alla valorizzazione dell’ambiente in cui operiamo e del parco naturale, candidato a diventare riserva della Biosfera dell’Unesco. Nel pensare la nuova cantina non abbiamo operato una scelta estetica, ma è stata un’occasione di porsi in modo rispettoso nei confronti della natura, in cui crescono le nostre uve, e dell’ambiente, ricco di storia e ad alto valore naturalistico. Ci siamo affidati a un ente competente come CasaClima e abbiamo curato ogni minino dettaglio per dare forma a una nuova idea di design, dove non esiste solo il bello e la funzionalità, ma anche la sostenibilità”. Quota 101 attualmente produce circa 60mila bottiglie all’anno, con una previsione, per il prossimo futuro, con tutti i vigneti a regime, di raggiungere quota 100mila. In alto, il prospetto sud, sotto il prospetto nord (credits, Fiorenza Degli Esposti) In alto, il prospetto est, sotto il prospetto ovest (credits, Fiorenza Degli Esposti) Il piano terra di cantina Quota 101: in alto, la fase di pigiatura; sotto quella di imbottigliamento (credits, Fiorenza Degli Esposti) In alto, le piante del piano primo e, sotto, quella della copertura (credits, Fiorenza Degli Esposti) Scheda Nuova Cantina Quota 101 Località: Torreglia, Padova Committente: Famiglia Gardina Progettazione: Fiorenza Degli Esposti Certificazione: CasaClima Wine, Mariadonata Bancher (Agenzia CasaClima) Struttura in legno: X-Lam Azienda fornitrice strutture in legno: Armalam Impresa di costruzioni: Max Costruzioni Direzione lavori: Claudio Cattich Progettazione impianti cantina: Sordaro Impianto fotovoltaico: Mario Bazzan (progettazione), Bozza e Cervellin (produzione e installazione) Inizio lavori: giugno 2019 Fine lavori: giugno 2022 Tema Tecnico Architettura sostenibile Consiglia questo progetto ai tuoi amici Commenta questo progetto